La diocesi fu eretta in epoca antica. Secondo fonti tradizionali, evangelizzatore e primo vescovo sarebbe stato san Taurino, vissuto tra il IV e V secolo; questa era una certezza all'epoca di Carlo il Calvo (metà del IX secolo), quando fu scritto il racconto della traslazione delle sue reliquie, avvenuta durante l'episcopato di san Laudulfo alla fine del VI secolo, il quale edificò la basilica in onore del protovescovo della diocesi. Per i primi riscontri storici di un vescovo di Évreux occorre attendere il concilio di Orléans del 511, cui assistette il vescovo Maurusio; ai successivi concili di Orléans della prima metà del secolo prese parte il vescovo Licinio.
Durante l'Alto Medioevo le abbazie di Notre-Dame de l'Estrée, di Lyre e di Conches completarono il processo di cristianizzazione delle campagne.
Si deve al vescovo Guillaume Flertel († 1066), la ricostruzione della cattedrale, caduta in rovina dopo le incursioni dei Normanni, che fu consacrata nel 1077. Distrutta nel 1119 da un incendio, l'attuale cattedrale fu eretta in stile gotico a partire dal 1220 e ultimata, dopo numerose interruzioni a causa delle continue guerre, nel XV secolo.
La diocesi nel 2021 su una popolazione di 601.843 persone contava 345.300 battezzati, corrispondenti al 57,4% del totale.
anno
popolazione
presbiteri
diaconi
religiosi
parrocchie
battezzati
totale
%
numero
secolari
regolari
battezzati per presbitero
uomini
donne
1950
303.000
315.702
96,0
345
312
33
878
20
500
582
1970
330.000
381.170
86,6
326
289
37
1.012
61
586
583
1980
355.000
428.500
82,8
240
219
21
1.479
1
21
502
583
1990
367.000
499.000
73,5
176
156
20
2.085
7
24
380
583
1999
391.000
540.840
72,3
136
112
24
2.875
23
30
316
135
2000
397.600
550.000
72,3
137
114
23
2.902
24
29
316
70
2001
382.000
530.000
72,1
140
114
26
2.728
21
32
316
63
2003
390.000
541.000
72,1
123
100
23
3.170
22
29
316
41
2004
390.000
541.000
72,1
118
99
19
3.305
22
25
316
41
2006
396.600
550.000
72,1
105
89
16
3.777
24
22
316
37
2013
348.800
571.000
61,1
84
77
7
4.152
24
21
140
32
2016
352.600
612.518
57,6
72
66
6
4.897
25
20
142
32
2019
348.000
606.419
57,4
80
61
19
4.350
25
28
140
33
2021
345.300
601.843
57,4
57
50
7
6.057
24
42
101
33
Note
^Monumenta Germaniae Historica, Chronica minoraArchiviato il 24 settembre 2015 in Internet Archive., I, p. 555. Nel periodo tardo-imperiale le civitates venivano abitualmente identificate e nominate con il nome del popolo di appartenenza: civitas Ebroicorum da cui l'odierno nome di Évreux.
^San Waldus è menzionato negli antichi cataloghi episcopali di Evreux; le sue reliquie furono trovate nel 1131 e il resoconto di questa scoperta riferisce che, secondo la tradizione del Paese, Waldus era un antico vescovo di Evreux.
^Vescovo menzionato da Gallia christiana per aver partecipato ai concili del 557 e 573; tuttavia, negli atti conciliari non è indicata la sede episcopale di appartenenza.
^Sui vescovi Viatore e Laudulfo, esiste un solo documento attestante l'esistenza, ossia la Vita del santo, dalla quale si apprende che fu al suo predecessore Viatore che si deve la traslazione delle reliquie di san Taurino. Secondo Duchesne, non è possibile sapere con esattezza l'epoca in cui questi due vescovi abbiano vissuto.
^Gallia christiana e tutti gli autori che ne dipendono hanno inserito questo vescovo Deodato in base ad una carta di Clotario II, che secondo Duchesne è assolutamente spuria. Un Deodatus è iscritto negli antichi cataloghi episcopali di Evreux. Il precedente vescovo Erminulfo, attestato al concilio di Parigi, è ignoto a Gallia christiana.
^La Vita di sant'Aquilino lo dice successore di Eterno; entrambi sono menzionati come santi negli antichi cataloghi episcopali, che pongono tra i due san Waldo.
^Questo vescovo è menzionato nella Vita di san Leufroy, secondo la quale si oppose alla fondazione da parte del santo di un monastero. Questa fondazione ebbe luogo dopo la morte di sant'Ouen (684) e durante l'episcopato di Ansberto di Rouen (morto nel 692/693).
^Menzionato da Gallia christiana, ma documentato, secondo Duchesne, da carte incerte e vaghe.
^Audoeno e Giuseppe, ammessi da Gallia christiana e dagli autori che ne dipendono, sono esclusi da Duchesne. Per quanto riguarda Giuseppe, questo autore ipotizza (cfr. op. cit., p. 229, nota 3) che si tratti dell'omonimo vescovo di Ivrea, arcicappellano di Ludovico il Pio, e comunque non ci sono motivi per credere che sia stato vescovo di Evreux.
^In una carta di quest'anno è indicato come vocatus Ebroicensis episcopus, dunque vescovo eletto.
^Il 26 novembre 1753 fu nominato vescovo di Bayeux.
^Il 2 agosto 1758 fu nominato arcivescovo di Tolosa.
^Il 28 maggio 1759 fu nominato arcivescovo di Albi.