Collagna
Collagna (Culâgna in dialetto reggiano) è un municipio[4] di 942 abitanti del comune di Ventasso, nella provincia di Reggio Emilia in Emilia-Romagna. Fino al 31 dicembre 2015 ha costituito un comune autonomo, che confinava con i comuni di Busana, Comano (MS), Fivizzano (MS), Ligonchio, Ramiseto e Sillano Giuncugnano (LU). Geografia fisicaIl municipio è situato nell'Appennino reggiano nell'alta valle della Secchia, a 65 km a sud di Reggio Emilia. Confina a sud con i comuni toscani di Fivizzano, Comano e Sillano Giuncugnano. I municipi confinanti sono Busana a nord, Ligonchio a est e Ramiseto a ovest. Collagna fa parte della Comunità montana dell'Appennino Reggiano e parte del suo territorio è compreso nel Parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano. StoriaCollagna viene menzionata per la prima volta in un documento del 1153. Nel 1237 i suoi abitanti, assieme a quelli di altri borghi vicini, fecero atto di sottomissione al Comune di Reggio. Durante il dominio dei Vallisneri, Collagna fu soggetta alla podesteria di Valbona. Nel XVI secolo fu feudo della famiglia ferrarese dei Brusantini, il cui componente più noto, Paolo, governatore di Sassuolo e capitano delle guardie ducali, verrà immortalato da Alessandro Tassoni nella sua celebre opera La secchia rapita come il Conte di Culagna. In seguito Collagna fu infeudata alla famiglia Vigarani-Toschi e, nel 1788, vi risiedevano 341 persone. Dopo la restaurazione fu aggregata a Busana e solo con l'Unità d'Italia tornò ad essere sede di comune. Nel 1872 il nome Culagna venne cambiato per Regio Decreto in Collagna. Il 7 settembre 1920 venne duramente colpita da un violento terremoto che causò la distruzione ed il danneggiamento di molti edifici. Una volta terminata la seconda guerra mondiale, molti collagnesi, data le poche opportunità economiche che il territorio offriva, emigrarono verso Reggio e la pianura, determinando in pochi decenni un forte calo di popolazione. Ma, se da un lato venivano quasi del tutto abbandonati mestieri, come la pastorizia, che da sempre avevano caratterizzato la vita economica del paese, dall'altro nascevano nuove attività, legate soprattutto al turismo di massa, è degli anni sessanta infatti l'inaugurazione della località sciistica di Cerreto Laghi. Il referendum del 31 maggio 2015 sancisce la fusione di Ramiseto con i comuni limitrofi di Busana, Ramiseto e Ligonchio. I cittadini hanno anche scelto la denominazione del nuovo comune: Ventasso.[5][6] SimboliLo stemma di Collagna era stato concesso con decreto del presidente della Repubblica del 6 agosto 1988. «Semipartito troncato: nel primo, di azzurro, alla torre di rosso, merlata alla guelfa di cinque, cimata di tre guardiole coperte, dello stesso, la centrale più alta, essa torre chiusa e finestrate di tre (una, due) e murata di nero, accompagnata all'altezza della merlatura da due stelle di sei raggi, d'argento, fondata sul basso colle, di verde; nel secondo, interzato in fascia: al I d'oro, all'aquila rivoltata di nero; al II di rosso, al cane fermo, d'oro; al III terzo d'oro pieno; nel terzo, d'azzurro, alle due colline di verde, digradanti dai fianchi verso il centro, fondate sulla pianura, dello stesso, su cui, a destra, riposa il cavallo in profilo, d'oro, sinistrato dal cavallo pascolante anch'esso d'oro.» Nello stemma era riprodotto il blasone della famiglia Vallisneri (d'oro, alla fascia di rosso, caricata di un levriere passante d'argento, collarinato del campo, ed accompagnata in capo da un'aquila coronata di nero), ma per differenziarsi dall'arma degli antichi feudatari, il Comune sostituì il levriere passante con un cane fermo e venne tolta la corona all'antica che coronava l'aquila. I due cavalli, ricordano la Valle dei Cavalieri, il vasto territorio montano che si trova tra le province di Parma e Reggio Emilia, ma in stemmi più antichi erano raffigurati un agnello e una pecora, chiaro riferimento al Collis Agnus ("Colle dell'agnello”) dal quale potrebbe derivare il toponimo Collagna.[7] Monumenti e luoghi d'interesseArchitetture religiose
Architetture civiliSebbene il terremoto del 1920 abbia di fatto spazzato via buona parte del patrimonio artistico locale, è possibile rinvenire tracce della Collagna medioevale nei vicoli e nelle strade poste a valle del vecchio tracciato della Strada statale 63, che ancora oggi attraversa il paese. Di particolare interesse è la corte dei Pallai costruita dalla famiglia fiorentina dei Caneri, fuggiti dalla città gigliata dopo il fallito attentato a Lorenzo de' Medici. La chiesa parrocchiale, dedicata a San Bartolomeo, ricostruita dopo il 1920 rimane una delle più suggestive dell'alto Appennino reggiano. Incamminandosi tra i vicoli del centro si possono anche scorgere piazzette, fontane, portali in arenaria e finestre. SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[8] Etnie e minoranze straniereAl 31 dicembre 2010 gli stranieri residenti a Collagna sono 50, pari al 5,08% della popolazione municipale. Le nazionalità più numerose sono:[9]
CulturaEventi
Geografia antropicaFrazioniIl territorio municipale è composto dalle frazioni di Acquabona, Cerreto Alpi, Cerreto Laghi, Valbona e Vallisnera per un totale di 67 chilometri quadrati.
Infrastrutture e trasportiStradeIl territorio municipale è attraversato dalla SS 63 del Passo del Cerreto, oggi dotata di un'apposita variante in corrispondenza dell'abitato di Collagna. La statale, oltre a collegare Reggio al Passo del Cerreto e ad Aulla, unisce al capoluogo municipale le frazioni di Acquabona, Cerreto Alpi, Ponte del Barone e Gabellina. Collagna è collegata a Ligonchio dalla SP 91 che, attraversando la frazione ligonchiese di Vaglie, collega i due paesi. Una rete capillare di strade comunali raggiunge Vallisnera e Valbona. Il municipio non è raggiungibile direttamente tramite autostrada; il casello più vicino è quello di Aulla sull'Autostrada A15. AmministrazioneDi seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute nell'ex comune.
Note
Bibliografia
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