Considerando solo la città di Campolongo Maggiore, quest'ultima è sostanzialmente divisa in due nuclei: Campolongo Maggiore e Campolongo Maggiore Chiesa.
È nota in tutta Italia per essere stata la principale roccaforte della mafia veneta, la Mala del Brenta
Geografia fisica
Il comune si trova a sud della Riviera del Brenta, al confine con la Saccisica, di cui storicamente faceva parte. Il territorio comunale è attraversato dalla Cunetta Brenta, l'attuale ramo principale del fiume Brenta, che scorre fra il capoluogo e la frazione di Bojon.
Con l'avvento del Regno Lombardo-Veneto, nel 1815, i tre comuni furono fusi nell'unico comune di Campolongo, che dopo l'annessione del Veneto all'Italia divenne Maggiore[4].
La frazione di Santa Maria Assunta è stata istituita soltanto negli anni novanta del secolo scorso, ricalcando l'omonima parrocchia sorta alcuni decenni prima per servire la periferia orientale di Bojon.
L'area di Campolongo è tradizionalmente nota per essere la culla del banditismo veneto; nell'immediato secondo dopoguerra in zona spadroneggiava la banda di Adriano Toninato, che comprendeva diversi campolonghesi. Tra gli anni '60 e '70 da un'evoluzione del vecchio banditismo nacque la Mala del Brenta, guidata da Felice Maniero e Campolongo Maggiore divenne il cuore della mafia veneta.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone del comune di Campolongo Maggiore sono stati concessi con regio decreto del 5 febbraio 1931.[5]
Nello stemma sono raffigurati, su campo argento, tre rami di quercia legati da un nastro rosso.
Il gonfalone è un drappo di azzurro.