Calavorno
Calavorno è una frazione del comune italiano di Coreglia Antelminelli, nella provincia di Lucca, in Toscana. Il borgo è situato nei pressi del fiume Serchio. StoriaLe origini del paese potrebbero risalire all'epoca romana; secondo la tradizione lo stesso toponimo sarebbe da ricondurre a un presunto patrizio di nome Vornius che abitava in questo.[2] In epoca altomedievale fece parte del feudo dei Ronaldinghi di Loppia, che qui possedevano un castello e un ospedale intitolato a san Leonardo e situato nei pressi del ponte; ciò è testimoniato da un atto del 1171 conservato all'Archivio arcivescovile di Lucca.[3] L'ospedale rimase attivo fino al XIV secolo, quando andò incontro a un forte degrado che si concluse con il suo abbandono e il trasferimento dello stesso a Ghivizzano nel 1564.[4] Secondo l'annalista Tolomeo, nel 1187 il castello di Calavorno fu dato alle fiamme e distrutto dai Lucchesi come rappresaglia in seguito a una ribellione ordita insieme al popolo di Ghivizzano.[3] Finito sotto la giurisdizione di Lucca, entrò a fare parte della vicaria di Coreglia.[2] Nel 1345 Calavorno fu teatro della battaglia tra l'esercito guidato dal conte Ettore da Panigo e da Filippo Gonzaga, e quello dei pisani.[2] Il 12 maggio 1355, tramite diploma sottoscritto a Pisa, l'imperatore Carlo IV di Lussemburgo affidò la contea di Coreglia a Francesco Castracani degli Antelminelli,[5] comprendente anche la comunità di Calavorno.[3] Perse le fortificazioni e l'ospedale, in età moderna il borgo iniziò a essere conosciuto come Capanne di Vitiana, riprendendo l'antica denominazione solo all'inizio del XX secolo in seguito al ripopolamento dovuto alla costruzione della strada provinciale e della stazione ferroviaria.[4] Monumenti e luoghi d'interesseArchitetture religioseLa chiesa parrocchiale di Calavorno è dedicata ai santi Leonardo e Silvestro ed è situata nei pressi del ponte sul fiume Serchio.[6] Risulta menzionata come cappella al servizio dell'ospedale nel 1187, con la dedicazione a san Nicolai.[6] Durante la visita pastorale del monsignore Matteo Trenta nel 1451, la chiesa è interdetta in quanto fortemente pericolante; lo stesso avvenne durante la visita di Alessandro Guidiccioni del 1559, a testimonianza dell'ormai stato di rovina del complesso ospedaliero, che venne infatti poco dopo trasferito a Ghivizzano.[6] Ottenuta la dedicazione a san Leonardo, nel corso del XVII secolo la chiesa venne totalmente rinnovata, come testimoniato da un disegno di Giovanni Mazzarosa del 1666.[6] Nel 1935 la chiesa subì dei lavori di ampliamento con l'allungamento della navata che compromisero la facciata storica dell'edificio.[6] Architetture civiliIl ponte a due arcate di Calavorno, già documentato in epoca alto-medievale, fu ricostruito nel 1376 con i fondi delle comunità limitrofe di Coreglia, Ghivizzano, Gioviano, Lucignana, Tereglio e Vitiana, con l'approvazione del Consiglio generale di Lucca; si registrano altri lavori di rafforzamento e ristrutturazione nel 1557, nel 1657, nel 1690 e nel 1733.[4] Distrutto dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale, fu ricostruito provvisoriamente in ferro dagli americani e poi definitivamente abbattuto.[4] Un nuovo ponte venne edificato poco distante dal luogo originario, nel punto dove sorge la chiesa parrocchiale.[4] Infrastrutture e trasportiCalavorno è stata servita nel corso del XX secolo da una propria stazione ferroviaria, posizionata sulla ferrovia Lucca-Aulla. La stazione fu operativa a partire dal 1911, quando il 27 luglio di quell'anno venne inaugurato il tratto Bagni di Lucca-Castelnuovo di Garfagnana,[7] e chiuse tra il 1999 e il 2003. Note
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