Azzano (Spoleto)
Azzano è una frazione del comune di Spoleto, in provincia di Perugia, posta ad una altitudine di 239 m s.l.m. ed abitata da 103 residenti (dati Istat, 2001 dawinciMD - Consultazione dati del 14º Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni Archiviato il 27 ottobre 2020 in Internet Archive.). Consta nel nucleo più antico di un castello, probabilmente eretto intorno al 1375, dopo l'espulsione e la strage dei Ghibellini da Spoleto, evento che rese necessaria la fortificazione di alcune ville del piano.[1] "Anno postea dñi MCCCLV, Gibellini expulsi fuerunt, magnaque eorum clades fuit. Inter eos postmodum pax a Pontice facta est; quae fuit fracta anno dñi MCCCLXXV, et tunc iterum Gibellini subversi fuerunt; quorum magna pars exilio damnata; assiduis incursionibus civitatis opes, atque agros attriverat. Guelfi vero, ut agri tutius colerentur, plures villas muris, et agros turribus munierunt . Loca munita fuere pagus Beroitae, Sancti Britii, Poggioli, Poretae, Egii, Sancti Jacobi Aschiti, Azzani." "1378. [...]La ditta Ciptà de Spoliti intrattanto, essendo la parte de fore (26), recevì tanti danni et uccisiuni et caristie dalle compagnie che conducianu li estiti de Spuliti, et le castella rebelle, et le grandi gravezze dentro per le grandi spese per se [pag.115] guire la guerra, et li prisciuni che ne forti riscossi ad Acquasparte et in multi altri lochi, che Spuliti venne in granne miseria, et li contadini non potenno lavorare, né possedere lu contade, advisarse (27) de fare cierte castella et fortezze per lu contà ad resistere alle dicte fortune, et nellu dictu tempu quasi per spatio di V o VJ anni de po la dicta rotta de Spuliti, fo principiatu lu castellu in Beroite, San Brizzu, lu Pugiolu, Poreta, Egi, Sanctu Jaco d’Aschitu, Azanu, Prodotte, Cispianu, Morgnanu, Sanctu Angiru de Cicianu, Busanu, Petrognanu, Meggiana, Sanctu Jaco de Poreta, et quasi tuttu lu contà de Spoliti fo riduttu a castella, turri ovvero fortezze, et Bazanu se fo l’altru, et Sanctu Jaco de Poreta (28) più, si che fra X o XIJ anni fuoru comenzate quasi tutte, et ciò fo tutto a parte gelfa" FRAMMENTI DEGLI ANNALI DI SPOLETO DI PARRUCCIO ZAMPOLINI DAL 1305 AL 1424 Nel 1489 fornì 10 fanti a Spoleto per la conquista del castello di Frenfano, vicino Cascia, che fu demolito dalle fondamente. Riformagioni (An. 1490. 30 dicembre fogl. 413) La chiesa di San Lorenzo e Caterina, frutto di un ampliamento ottocentesco di un'originale costruzione medievale, già modificata nel Seicento, è opera dell'architetto Luigi Landini di Cingoli e abbellita da tele del pittore spoletino Giovanni Catena[2]. Può dirsi tra le ultime chiese del comprensorio spoletino edificate secondo lo stile elegante dell'Ottocento, con un'ampiezza per le dimensioni del paese che faceva presagire un grande sviluppo dell'abitato, come poi non avvenne. Il campanile sfrutta l'originale torre d'accesso al castello, e le scanalature sulla facciata lasciano capire che il castello era dotato di fossato e ponte levatoio. Altra traccia del fossato è nel pavimento della chiesa che si è avvallato nel punto in cui il fossato fu coperto per ampliare l'edificio. L'interno del castello è stato oggetto di ampi restauri nelle parti più antiche che ne hanno ripristinato il vecchio abitato, sovrapposto alle parti moderne purtroppo realizzate senza alcun legame stilistico. Nel luglio 2010 sono iniziati i lavori all'interno della chiesa, che hanno riportato alla luce le fondazioni delle mura dell'edificio originario, con un lacerto di affresco tre-quattrocentesco e altri brandelli di riutilizzo di successive decorazioni secentesche. Inoltre, murata e coperta successivamente da un mobile, è tornata alla luce una piccola Pietà del tipo vesperbild ancora completamente da studiare. Il 1º novembre 2014 alle ore 10.30 la chiesa è stata inaugurata dall'Arcivescovo di Spoleto Renato Boccardo. il 19 maggio 2024 è stata inaugurata la nuova pavimentazione della piazza e dell'area interna al castello. Nei dintorni vi sono le chiese di San Lorenzo, che presenta affreschi del 1488 opera di Jacopo Zabolino, e già citata fin dal 1178 come patrimonio del monastero di Bovara, la chiesa della Madonna del Soccorso, di impianto romanico e interno seicentesco, e la diruta chiesa di San Donato. Merita menzione la piccola chiesa-edicola di Santa Lucia, interamente affrescata nel '500, delle cui decorazioni rimangono ormai brandelli appena leggibili. Poco più a nord il mulino ad acqua della Torre d'Azzano, un gioiello ancora funzionante mosso da forza idraulica, che macinava grano. Fa parte dell'associazione degli Azzano d'Italia, undici fra comuni e frazioni che portano nel loro nome il termine Azzano e che hanno i cittadini che si chiamano azzanesi: Azzano d'Asti, Azzano Decimo, Azzano Mella, Azzano San Paolo, Castel d'Azzano e sei frazioni tra cui questa. Tra la fine di luglio e l'inizio di agosto, veniva regolarmente organizzata, dal 1980, la festa "Il Folklore degli Azzano", fino al 2008, ultima edizione. Galleria d'immagini
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