La dirigenza incontra tuttavia delle difficoltà nell'iscrivere la squadra al campionato di Serie B 2014-2015: la mancata presentazione dei documenti entro il 30 giugno causa l'irrogazione di un punto di penalità da scontare durante la stagione. Il presidente Nicola Laurenza afferma di aver acquistato una società fortemente indebitata, per circa 9,5 milioni, di cui 2 contratti con fornitori e procuratori, e 7,7 con l'erario, accusando il suo predecessore Antonio Rosati di non avergli reso nota tale situazione prima di cedergli la proprietà e annunciando un forte piano di contenimento dei costi[2]. Rosati replica definendo il monte debiti "normale" per il mondo del calcio e dicendo di aver aiutato il Varese anche dopo la sua uscita di scena, dichiarandosi finanche disponibile a riprendere in carico la società se necessario[3][4].
Il 15 luglio alle ore 18:19, 41 minuti prima del termine ultimo per onorare gli stipendi arretrati e perfezionare l'iscrizione, il segretario generale Giuseppe D'Aniello riesce infine a depositare presso la sede della Covisoc l'attestazione di garanzia del prestito e della fideiussione da 800.000 euro, ottenuti grazie a un accordo con UBI Banca, necessari per iscrivere il Varese al campionato[5]. Il giorno stesso la squadra si raduna allo Stadio Franco Ossola[6], per poi recarsi in ritiro a Morgex dal 19 luglio al 2 agosto[7]. Tuttavia questo ritardo comporta l'applicazione di un punto di penalità in classifica, da scontarsi nella stagione corrente.
Sempre a luglio la società chiama Oliviero Di Stefano a ricoprire il ruolo di vice-allenatore, facendolo figurare tuttavia come tecnico principale della squadra biancorossa, essendo egli provvisto (a differenza inizialmente del tecnico "titolare" Bettinelli) del brevetto per allenare in Serie B[8]. Bettinelli sarà poi ammesso al corso per l'abilitazione a "Allenatore Professionista di prima categoria-UEFA PRO" in settembre[9]. Il 15 settembre la società conclude il pagamento degli emolumenti relativi agli ultimi mesi della stagione precedente, evitando un ulteriore punto di penalità[10]. Il mese successivo, tuttavia, salta il pagamento dei versamenti dovuti, preferendo pagare debiti con fornitori e personale, andando di fatto incontro al secondo punto di penalità[11].
Due giorni dopo, il 18 ottobre, in seguito alla sconfitta con il Bologna, la lite[12] tra il responsabile dell'area tecnica Cannella (nominato solo un mese prima in tal ruolo[13]) e il direttore sportivo Ambrosetti porta al licenziamento di quest'ultimo[14] e al ricollocamento di Cannella quale consulente esterno di mercato[15]. Spartaco Landini viene ingaggiato come nuovo direttore sportivo[16]. Poco meno di un mese dopo, il 20 novembre, Landini si sospende dal ruolo per motivi di salute[17], per poi rescindere il contratto al termine della sessione invernale del calciomercato[18]. Nella stessa settimana viene annunciato il termine del rapporto con l'amministratore delegato Michele Lo Nero, la cui carica viene rilevata direttamente da Laurenza; al contempo, l'ingresso in società del nuovo sponsor Unendo Energia Italiana permette di saldare il pagamento dei contributi per il mese di novembre[19].
Dopo cinque risultati utili tra la decima e la quindicesima giornata, il 30 novembre contro il Vicenza arriva la prima sconfitta casalinga della stagione; il giorno successivo il Tribunale Federale Nazionale assegna al Varese due punti di penalizzazione per irregolarità amministrative[20]. Nei successivi scontri diretti arriva un punto nella gara casalinga con Virtus Entella e una sconfitta a Latina, che fanno sprofondare la squadra al penultimo posto in classifica.
Il 16 dicembre viene annunciato l'ingresso in società dell'ex giocatore Antonino Imborgia, che assume la carica di vice presidente esecutivo con delega sportiva[21]. Il siciliano, avendo la qualifica di agente e direttore sportivo, sostituisce de facto Landini. Contemporaneamente arrivano investitori e liquidità che permettono di saldare il pagamento dei contributi anche per il mese di dicembre[22].
Il 16 febbraio, con la squadra ormai in piena zona retrocessione, Nicola Laurenza si dimette dalla presidenza della società, che passa nelle mani di D'Aniello e Imborgia, incaricati di cercare nuovi acquirenti. Nella stessa occasione viene anche confermato l'avvenuto pagamento di stipendi e contributi Emplas per il mese in corso[23].
Il rendimento della squadra, fortemente indebolita dal calciomercato invernale[24], peggiora tuttavia drasticamente: a seguito della sconfitta interna per 1-2 patita contro il Brescia il 28 febbraio, Stefano Bettinelli viene sollevato dall'incarico di allenatore[25]. Al suo posto, viene ingaggiato Davide Dionigi, con un contratto fino al termine della stagione con rinnovo automatico in caso di salvezza[26]. Costui dura tuttavia in carica per due sole partite, 8 giorni complessivi, coincise con altrettante sconfitte, contro Cittadella (3-0) e Bologna (1-3); dopo il suo esonero viene richiamato Bettinelli[27]. Al contempo viene reintegrato nello staff anche il direttore sportivo Ambrosetti[28]. Pochi giorni dopo lascia la carica anche Imborgia.
Il 17 marzo viene annunciato il nome del nuovo presidente, il bustocco Pierpaolo Cassarà, che il giorno precedente aveva garantito con una immissione di liquidità di rispettare il termine per il pagamento dei contributi[29]. Un mese dopo, con la squadra ormai ultima in classifica e ad un passo dalla retrocessione, nella notte tra il 17 e il 18 aprile, ignoti vandali penetrano all'interno dello stadio Franco Ossola e ne danneggiano il campo e le strutture di gioco, lasciando altresì vari graffiti ingiuriosi contro staff e squadra[30]. Il 2 maggio, la sconfitta interna contro il Latina sancisce la matematica retrocessione del Varese[31]. La mancanza di investitori e di fondi, e la susseguente impossibilità di far fronte al pagamento delle imposizioni fiscali, portano inoltre all'irrogazione di due punti di penalizzazione da scontarsi nella stagione successiva[32].
La situazione divenne infine irrecuperabile e a fronte della mancata iscrizione alla stagione successiva la FIGC sciolse la squadra.
Divise e sponsor
La prima divisa (sostanzialmente invariata rispetto alla stagione precedente) è bianca, con una croce rossa che si estende su tutta la parte anteriore; i profili delle maniche sono rossi, i pantaloncini bianchi con bordini rossi, la numerazione rossa e i calzettoni bianchi con risvolti rossi. La seconda divisa è rossa, con profili delle maniche, numeri e scritte bianche, una larga V bianca che parte dalle spalle per finire nella parte bassa del petto, pantaloncini in tinta e calzettoni rossi con risvolti bianchi. La terza maglia è nera, con una larga V rossa sul petto, profili rossi e calzettoni neri con risvolti rossi. Fornitore tecnico è Zeus Sport. Sponsor di maglia è Oro in Euro, il network di compravendita di oro e preziosi usati di proprietà del presidente Nicola Laurenza, cui in un secondo momento si aggiunge Unendo Energia Italiana. Sul dorso della maglia, al di sotto dei numeri, appare anche uno dei title sponsor della Serie B: la NGM (il cui marchio appare su tutte le casacche di tutte le squadre della serie cadetta).
Casa
Trasferta
Terza divisa
Organigramma societario
Area direttiva
Presidente: Nicola Laurenza (fino al 16/02), Pierpaolo Cassarà (dal 17/03)
^Ambrosetti sollevato dall'incarico, in varese1910.it, 20 ottobre 2014. URL consultato il 24 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2014).
^abcdefghijklmnoAcquistato nella sessione invernale del calciomercato.
^abcdefghijklmCeduto nella sessione invernale del calciomercato.
^In seguito alla mancata presentazione dei documenti entro il 30 giugno, viene comminato un punto di penalità da scontare durante la stagione, cui si aggiungono un punto per il ritardo nell'iscrizione al campionato, un punto per il mancato pagamento dei versamenti nei mesi di maggio e giugno e nel mese di ottobre 2014.
Collegamenti esterni
Sito ufficiale, su varese1910.it. URL consultato il 29 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2015).