Basilica minore: basilica pontificia di Nostra Signora del Rosario (ex chiesa di San Domenico), Città del Guatemala
Storia
La diocesi di Santiago di Guatemala fu eretta il 18 dicembre 1534 con la bollaIllius fulciti praesidio di papa Paolo III, ricavandone il territorio dalla diocesi di Santo Domingo (oggi arcidiocesi).
Il 27 giugno 1561 cedette una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Verapaz, che, già vacante dal 16 giugno 1603, fu soppressa nel 1608 e i suoi territori ritornarono alla diocesi di Santiago di Guatemala.
Nel 1598 il terzo vescovo di Santiago di Guatemala fra Pedro Gómez Fernández de Córdoba y Santillán, O.S.H., seguendo le indicazioni del Concilio di Trento fondò il seminario diocesano, che fu il primo istituto di istruzione superiore in Guatemala.[3]
Il 31 gennaio 1676 fu fondata la Real y Pontificia Universidad de San Carlos Borromeo, in cui l'insegnamento era affidato ai religiosi.
Nel 1829 l'arcivescovo Ramón Casaús y Torres, che era oppositore del partito liberale al potere e aveva opposto una strenua resistenza all'illegittima erezione della diocesi di San Salvador fatta dalle autorità civili, ottenendo piena ragione da papa Leone XII, fu espulso dal Guatemala e riparò a Cuba. Nei quattordici anni in cui era stato arcivescovo aveva patito numerosi abusi, tanto che le sue lettere pastorali e i suoi editti erano stati assoggettati alla censura previa del governo. Nello stesso anno la Real y Pontificia Universidad de San Carlos Borromeo dovette chiudere a seguito della soppressione degli ordini religiosi. Dopo il suo esilio, la situazione peggiorò ulteriormente, in quanto il liberale Mariano Gálvez introdusse radicali riforme: mise in pratica la separazione tra la Chiesa e lo stato, confiscò agli ordini religiosi fondi e proprietà, nel 1832 ordinò l'abolizione delle decime alla Chiesa, soppresse gran parte delle festività religiose, autorizzò il matrimonio civile e legalizzò il divorzio.
Il 28 settembre 1842 ha ceduto un'altra porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di San Salvador (oggi arcidiocesi), il cui territorio coincideva con quello dello Stato di El Salvador.
Dopo il 1743[5], l'arcidiocesi ha abbreviato il proprio nome in arcidiocesi di Guatemala, fino al 25 aprile 2013, quando ha ottenuto dalla Congregazione per i vescovi con il decreto Quia in principio di utilizzare il nome antico di "San Giacomo in Guatemala", che si ritrova sia nella bolla d'erezione, sia nella bolla di elevazione a sede metropolitana.[6]
Cronotassi dei vescovi
Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
Francisco Marroquín Hurtado † (1523 - 19 aprile 1563 deceduto)
Bernardino de Villalpando, C.R.S.A. † (28 aprile 1564 - agosto 1569 deceduto)
Pedro Gómez (Fernández) de Córdoba y Santillán, O.S.H. † (18 giugno 1574 - luglio 1598 deceduto)
Juan Ramírez de Arellano, O.P. † (12 maggio 1600 - 24 marzo 1609 deceduto)
Juan de las Cabezas Altamirano † (19 luglio 1610 - 16 settembre 1615 nominato vescovo di Arequipa)
Juan de Zapata y Sandoval, O.S.A. † (13 settembre 1621 - 9 gennaio 1630 deceduto)
Agustín de Ugarte y Sarabia † (2 dicembre 1630 - 19 novembre 1640 nominato vescovo di Arequipa)
Bartolomé González Soltero † (1º luglio 1641 - 25 febbraio 1650 deceduto)
Juan Garcilaso de la Vega † (28 ottobre 1651 - 5 maggio 1654 deceduto)
^L'11 febbraio 1923 fu nominato arcivescovo titolare di Antinoe.
^Dal 24 febbraio 2018 al 3 settembre 2020, giorno della presa di possesso di Gonzalo de Villa y Vásquez, fu amministratore apostolico il vescovo ausiliare Raúl Antonio Martinez Paredes.
Bibliografia
(LA) Bolla Illius fulciti praesidio, in Francisco Javier Hernáez, Colección de bulas, breves y otros documentos relativos a la iglesia de América y Filipinas, Tomo II, Bruselas, 1879, pp. 90–92
(LA) Bolla Ad supremum catholicae, in Raffaele de Martinis, Iuris pontificii de propaganda fide. Pars prima, Tomo III, Romae, 1890, p. 122