Separazione tra Stato e ChiesaLa separazione tra Stato e Chiesa può essere vista come la prima fase storica del processo di secolarizzazione e rappresenta una reazione alla stretta unione trono-altare (Stato-Chiesa) tipica dell'ancien régime e ritentata con la restaurazione. IntroduzioneLa separazione tra Stato e Chiesa si attua in tutti i Paesi a regime liberale, ma in modo diverso e in periodi diversi. Si parla anche di giurisdizionalismo confessionale e aconfessionale: ossia di un sistema di rapporti tra Stato e Chiesa, in cui lo Stato rivendica per sé i diritti ecclesiastici. Il giurisdizionalismo confessionale motiva questa rivendicazione con il desiderio di salvaguardare e proteggere la Chiesa, ritenuta utile alla società e alla monarchia; il giurisdizionalismo aconfessionale con il desiderio di controllare la Chiesa, ritenuta pericolosa per le sue ingerenze nello Stato. Il primo è tipico della società assolutistica settecentesca; il secondo della società liberale. Ma i risultati, per la Chiesa, sono gli stessi: la Chiesa è controllata dallo Stato e manca delle sue libertà fondamentali. Vi sono tre tipi di separazione: pura (Stati Uniti), mista (Belgio, Italia), ostile (Ecuador, Francia, Messico, Portogallo). In tutte le separazioni abbiamo due tratti comuni: 1. la fine delle immunità ecclesiastiche, cioè delle esenzioni dal diritto comune che riguardavano le cose, i luoghi e le persone. Si distinguono tre classi di immunità:
Già nel Settecento lo Stato non poteva più ammettere l'esistenza nel proprio territorio di un'altra autorità che limitasse la propria autorità e sovranità. Nel periodo postrivoluzionario, si aggiunge un altro motivo: gli ecclesiastici, in quanto cittadini come tutti gli altri, godono degli stessi diritti, ma insieme devono sottostare alle stesse leggi; per questo non hanno diritto ad alcun privilegio. 2. il riconoscimento, a volte, del matrimonio religioso, ma mai della legislazione canonica nella sua totalità. Il separatismoPossiamo analizzare almeno quattro diverse posizioni, ognuna con motivazioni diverse. I cattolici-liberaliPer i cattolici liberali la separazione assicura la libertà della Chiesa dall'antica unione trono-altare, pagata a caro prezzo. Tre momenti importanti:
Alexandre VinetIl teologo protestante Alexandre Vinet nelle sue due opere principali: Mémoire en faveur de la liberté des cultes (1826) ed Essai sur la manifestation des convinctions religieuses et sur la séparation de l'Église et de l'État envisagée comme conséquence nécessaire et comme garantie du principe (1842) sottolinea diversi motivi sui quali si fonda la separazione:
Il fatto di insistere sulla libertà di coscienza e di porre il diritto dell'individuo al centro del dibattito sulla separazione fra Chiesa e Stato, è il maggior contributo che Alexandre Vinet ha dato alla modernità; mentre le concezione separatiste precedenti considerano il problema come collettivo, Vinet considera la coscienza individuale come un valore, su questo getta le basi per il moderno concetto di laicità. La scuola giurisdizionalistaÈ presente ovunque in Europa e difende i diritti dello Stato: questo deve rispettare i dogmi e le coscienze, ma è competente (e lui solo) negli aspetti sociali e politici. I laicisti anticlericaliSono i maggiori fautori della separazione, che i clericali reputano ostile: in Francia Jules Ferry e Émile Combes; in Svizzera Emilio Bossi; in Portogallo Afonso Costa; in Messico Venustiano Carranza e Plutarco Elías Calles; in Ecuador Eloy Alfaro. Gli avversari del separatismoAlcuni documenti della Santa SedeLa battaglia condotta dalla Chiesa contro il separatismo nel XIX secolo e al principio del XX secolo, deriva dall'ecclesiologia ottocentesca che presenta la Chiesa come società perfetta. La lettera di papa Pio IX a Vittorio Emanuele II del 9 settembre 1852 in occasione del progetto di legge sul matrimonio civile sostiene che sia dogma di fede la sacramentalità del matrimonio, che il sacramento sia essenziale e non accidentale per il matrimonio, che fuori dal sacramento non vi sia matrimonio e che la Chiesa sola debba regolarne la validità. L'allocuzione del 27 settembre 1852 sulla Nuova Granada (Colombia) condanna la libertà di culto pubblico, l'abolizione del foro ecclesiastico, il matrimonio civile, la separazione fra Chiesa e Stato, la nomina statale dei parroci. L'enciclica Vehementer Nos di papa Pio X dell'11 febbraio 1906 contro la separazione francese. Si sostiene che la legge respinga ogni ispirazione religiosa della società, che violi il concordato del 1801 e che non lasci libera la Chiesa, affidando i beni ecclesiastici e la loro amministrazione ad associazioni cultuali senza il minimo riferimento alla gerarchia. L'enciclica Iamdudum di papa Pio X del 24 maggio 1911 contro la separazione in Portogallo: si condanna il principio di fondo del separatismo, sostenendo esso subordini la Chiesa allo Stato. I cattolici intransigentiFra i maggiori esponenti Louis Veuillot in Francia, i fratelli Nocedal in Spagna, la rivista gesuita "La Civiltà Cattolica" in Italia, con i padri Matteo Liberatore e Luigi Taparelli D'Azeglio, ove si confuta la concezione individuale della religione (Vinet), si accusa il separatismo di nuovo giurisdizionalismo, si sottolinea la necessità di un accordo in materie miste e si pretende che lo Stato finanzi la Chiesa[senza fonte]. Conseguenze del processo di separazione
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