La presente arcidiocesi deriva dell'antica diocesi di Singidunum, eretta ai tempi dell'Impero romano, suffraganea dell'arcidiocesi di Viminacio, sede metropolitana della provincia romana della Mesia Prima (o Superiore).[1] Sono due i vescovi documentati di Singidunum, entrambi sostenitori dell'arianesimo: Ursazio e Secondiano. La sede scomparve con le prime invasioni barbariche, ma venne ripristinata da Giustiniano I nel VI secolo; secondo Jacques Zeiller, un anonimo vescovo di Singidunum potrebbe essere documentato nel 580. In seguito la diocesi fu definitivamente soppressa.
Dal 1290 riprende la serie episcopale. In questo periodo la città e la diocesi ebbero denominazioni diverse: Alba Graeca, Alba Bulgarica, Nandoralba.
Sotto il dominio ottomano, a partire dal 1521 furono nominati degli amministratori apostolici.
Sotto il successivo dominio asburgico il diritto di elezione vescovile fu rivendicato dalla corona, alla quale la Santa Sede si oppose, perché la diocesi di Belgrado non era fra le dieci fondate da santo Stefano. Belgrado rimase in mano austriaca in tre periodi diversi: 1688-1690, 1717-1739 e 1789-1791. Durante il governo asburgico divenne capitale del ricostituito Regno di Serbia e vi si trasferirono molti nuovi abitanti tra cui migliaia di cattolici.
Dal 1647 i vescovi di Belgrado erano anche amministratori apostolici di Smederevo (Semendria in latino). Il 23 dicembre 1729 la diocesi di Smederevo fu unita aeque principaliter con quella di Belgrado.[2]
Secondo De Rosa e Cracco, dopo il 1737 Belgrado tornò sotto il dominio ottomano e della diocesi non rimase che il titolo, mentre il governo spirituale passava dall'arcivescovo di Skopje (1744) a quello di Nicopoli. Nel 1858 venne affidato al vescovo di ĐakovoStrossmayer.
Sempre secondo De Rosa e Cracco, nel 1861 il principato serbo richiese alla Santa Sede di ristabilire un vescovo ordinario per la diocesi, che furono interpretati dall'amministratore apostolico Strossmayer come un tentativo di liberarsi di un suddito austriaco nel governo della diocesi. La Congregazione di Propaganda Fide nello stesso periodo decideva di erigere a Belgrado una prefettura apostolica, ma questo disegno restò inattuato.
In seguito al concordato del 24 giugno 1914,[3] fu ripristinata la gerarchia cattolica nel regno di Serbia; la sede di Belgrado fu restaurata dopo anni di sede vacante ed elevata al rango di arcidiocesi. Tuttavia lo scoppio della prima guerra mondiale ed i successivi cambiamenti geopolitici della regione procrastinarono l'attuazione del concordato. Solo nel 1924 poté essere nominato il primo arcivescovo, il francescano Ivan Rafael Rodić, fino ad allora amministratore apostolico del Banato jugoslavo.
Il 12 luglio 1988 con il decreto Maiori Christifidelium della Congregazione per i Vescovi la cattedra dell'arcidiocesi è stata trasferita dalla chiesa di Cristo Re a quella della Beata Vergine Maria Assunta in Cielo.
Cronotassi dei vescovi
Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
L'arcidiocesi nel 2022 su una popolazione di 5.052.935 persone contava 19.740 battezzati, corrispondenti allo 0,4% del totale.
anno
popolazione
presbiteri
diaconi
religiosi
parrocchie
battezzati
totale
%
numero
secolari
regolari
battezzati per presbitero
uomini
donne
1950
50.000
3.500.000
1,4
23
10
13
2.173
7
348
15
1959
50.000
3.200.000
1,6
23
9
14
2.173
20
170
15
1969
36.000
5.000.000
0,7
29
10
19
1.241
24
395
11
1980
34.800
5.000.000
0,7
16
9
7
2.175
15
184
13
1990
12.400
5.590.000
0,2
27
12
15
459
17
146
15
1999
8.400
5.505.000
0,2
19
9
10
442
11
42
15
2000
8.300
5.500.000
0,2
18
10
8
461
9
34
15
2001
9.000
5.500.000
0,2
20
10
10
450
12
39
15
2002
9.800
5.599.800
0,2
22
12
10
445
12
33
15
2003
9.900
5.647.900
0,2
22
11
11
450
13
35
15
2004
60.000
5.527.810
1,1
23
14
9
2.608
9
30
15
2006
9.267
5.469.977
0,2
23
14
9
402
9
27
16
2012
26.130
5.938.000
0,4
20
11
9
1.306
9
15
16
2015
27.050
5.500.000
0,5
21
11
10
1.288
10
11
16
2018
20.087
5.136.900
0,4
22
13
9
913
9
17
2020
19.900
5.095.000
0,4
20
12
8
995
8
18
2022
19.740
5.052.935
0,4
24
13
11
822
11
8
18
Note
^Nel territorio dell'attuale arcidiocesi si trova, oltre a Viminacio, anche l'antica diocesi di Naissus (odierna Niš).
^Secondo quanto riporta l'Annuario Pontificio a questa data fu unito il titolo di Smederevo a quello di Belgrado, analogamente a quanto avvenne per le diocesi francesi soppresse nel 1801.
(LA) Konrad Eubel, Hierarchia Catholica Medii Aevi, vol. 1 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2019)., p. 355; vol. 2 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2018)., p. 198; vol. 3 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016)., p. 252; vol. 4 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2018)., pp. XIII, 111, 204, 289 e 303; vol. 5., p. 117; vol. 6., p. 119