La diocesi comprende la parte settentrionale della Bulgaria, dal confine con la Serbia ad ovest, fino al Mar Nero ad est, e dal Danubio a nord fino ai Balcani a sud.
Sede vescovile è la città di Ruse, dove si trova la cattedrale di San Paolo della Croce. Il nome della diocesi proviene invece dall'attuale città di Nicopol, dove agli inizi del XVI secolo si trovava la maggior parte dei fedeli cattolici e dei missionari.[1]
Il territorio si estende su 43.241 km² ed è suddiviso in 21 parrocchie.
Storia
I missionari francescani della provincia della Bosnia arrivarono in Bulgaria agli inizi del XVII secolo; nel 1624 essi formarono una provincia indipendente, con il nome di «custodia Bulgariae».
Nel 1688 i Turchi distrussero la maggior parte delle stazioni missionarie cattoliche ed uccisero molti fedeli di rito latino. Anche il vescovo di Nicopoli, Anton Stefanov, dovette fuggire e lasciare la Bulgaria, come la maggior parte dei francescani. Nei decenni successivi la sede rimase vacante ed anche l'opera di evangelizzazione subì un duro arresto: nel 1717 la diocesi contava circa 800 cattolici e il vescovo risiedeva nel villaggio di Belene, uno dei pochissimi villaggi abitato quasi interamente da cattolici di rito latino.
Nel 1752 la diocesi era priva di chiese e i circa 300 fedeli cattolici erano affidati alla cura di tre missionari provenienti da Ragusa. La residenza dei vescovi di Nicopoli era nella città di Bucarest, dove rimarrà fino al 1883. Nel 1753 arrivarono dei nuovi missionari, i Battistini, che dovettero però anche loro abbandonare la missione dieci anni dopo. Nel 1758, quando l'arcidiocesi di Sofia viene ridotta a vicariato apostolico, la diocesi di Nicopoli diviene immediatamente soggetta alla Santa Sede.
Verso la fine del XVIII secolo furono i Passionisti a giungere in diocesi, ma solo a partire dal 1805, con la nomina a vescovo di Francesco Maria Ferreri, poterono lavorare alle missioni con effetti duraturi. Nel corso dell'Ottocento il governo ottomano permise la costruzione di nuove chiese, che ancora nel 1848 erano solo tre.
Vasco Seirekov † (22 luglio 1975 - 4 gennaio 1977 deceduto)
Samuel Seraphimov Djoundrine, A.A. † (14 dicembre 1978 - 28 giugno 1994 ritirato)
Petko Jordanov Christov, O.F.M.Conv. † (18 ottobre 1994 - 14 settembre 2020 deceduto)
Strahil Veselinov Kavalenov, dal 20 gennaio 2021[9]
Statistiche
La diocesi nel 2021 su una popolazione di 2.500.000 persone contava 25.000 battezzati, corrispondenti all'1,0% del totale.
anno
popolazione
presbiteri
diaconi
religiosi
parrocchie
battezzati
totale
%
numero
secolari
regolari
battezzati per presbitero
uomini
donne
1950
21.892
2.861.326
0,8
24
1
23
912
4
113
19
1968
20.000
8.000.000
0,3
11
11
1.818
4
113
12
1987
20.000
3.450.000
0,6
17
11
6
1.176
10
11
13
1999
30.000
4.000.000
0,8
12
2
10
2.500
11
19
17
2000
30.000
4.000.000
0,8
9
2
7
3.333
8
24
18
2001
30.000
3.500.000
0,9
8
2
6
3.750
7
24
18
2002
30.000
3.000.000
1,0
9
2
7
3.333
7
23
18
2003
30.000
3.000.000
1,0
9
2
7
3.333
7
22
18
2004
30.000
3.000.000
1,0
10
2
8
3.000
9
25
19
2013
30.000
2.971.000
1,0
15
5
10
2.000
10
21
20
2016
30.000
2.936.000
1,0
16
5
11
1.875
1
13
20
21
2019
25.000
2.500.000
1,0
15
5
10
1.666
1
10
16
21
2021
25.000
2.500.000
1,0
13
4
9
1.923
10
12
21
Note
^Così appare dai documenti citati in: Eusebius Fermendžiu (a cura di), Acta Bulgariae Ecclesiastica ab a. 1565 usque ad a. 1799, Zagabria, 1887, specialmente alle pp. 136-141 e 182-183. Non sembra, invece, esserci alcun collegamento con l'antica sede di Nicopoli all'Jantra, di epoca romana e bizantina, i cui resti si trovano nel territorio dell'attuale diocesi di Nicopoli, nel comune di Veliko Tărnovo sulle sponde del fiume Jantra.