Si trova sulle rive del fiume Loira, a circa 35 km da Orléans. Il nome moderno di "abbazia di Fleury-Saint-Benoît-sur-Loire", deriva dalla rivendicazione del possesso delle reliquie di san Benedetto da Norcia.
Il primo abate sarebbe stato Rigomaro e il suo successore fu san Mommolino, che avrebbe effettuato la traslazione nell'abbazia delle reliquie di san Benedetto da Norcia[2].
Intorno al 930 seguì la riforma benedettina imposta dall'abbazia di Cluny. Fu protetta dai sovrani carolingi e fu al centro delle ambizioni politiche della casata robertina, i discendenti di Roberto I di Francia, molti dei quali ebbero il titolo di "duca dei Franchi". Il monaco di Fleury, Elgaudo (morto intorno al 1068), fu il cappellano del re Roberto II, del quale scrisse una Epitoma vitae Roberti regis. Il patronato regio e ducale ebbe vantaggi materiali, ma pesò sull'autonomia della comunità monastica, in particolare per quanto riguarda l'elezione degli abati.
Una seconda fioritura si ebbe sotto l'abate Abbo di Fleury (988-1004), e fu in contatto con diverse abbazie inglesi.
Tra gli ottantanove abati conosciuti dell'abbazia, gli ultimi venti lo furono in commendam, ossia senza risiedere nell'abbazia: tra questi i cardinaliOdet de Coligny, cardinale di Chatillon, Antoine Sanguin e Armand du Plessis, cardinale di Richelieu e l'abbazia decadde: entro il XVII secolo la sua biblioteca era divenuta una miniera di materiale per i collezionisti di manoscritti.
Sin dalle origini l'abbazia ebbe due chiese: una in onore di san Pietro, scomparsa nel XVIII secolo, e l'altra in onore della Vergine, che preesisteva alla fondazione del monastero. Dopo la distruzione del monastero ad opera dei Normanni, giunti lungo la Loira, e dopo un incendio catastrofico nel 1026, la chiesa della Vergine venne ricostruita in forme romaniche, con una ampia torre come facciata principale occidentale, completata nel 1218. Questa torre si eleva su cinquanta colonne che formano un portico al piano terra. Nella chiesa venne sepolto nel 1108 il corpo del re Filippo I. Solo la chiesa sopravvive di tutti gli edifici dell'abbazia.
Reliquie
Reliquie di San Benedetto
Secondo la tradizione locale la salma del santo sarebbe stata qui trasferita da Montecassino in seguito alla minaccia dei Longobardi nel VII secolo, dal secondo abate di Fleury, san Mommolino. La tomba del santo e i Miracula sancti Benedicti, scritti durante tre secoli da cinque monaci dell'abbazia[3] attirarono il pellegrinaggio, che portò all'abbazia benessere e fama. La rivendicazione è però osteggiata dai monaci di Montecassino, che sostengono che le reliquie non si siano mai spostate da Montecassino.
La Sacra spugna
Un'opera del XIX secolo prende in considerazione l'esistenza di una reliquia della Sacra spugna nell'abbazia di Fleury.[4]
Elenco degli abati
Liébaut o Liébault, Léobald, Leobaldus, Leodebaldus, Leodebodus; fondatore e santo, celebrato il 7 e l'8 agosto[5][6];
Marianus Desplanques, priore conventuale e amministratore (1946-1955).
Luigi IV Maria de Haldat du Lys, priore conventuale e amministratore (15 dicembre 1955-1959), abate installato l'8 aprile, benedetto il 30 maggio (1959-1971) ;
Bernardo IV Ducruet, priore-amministratore (1971-1973), abate (1973-1991).
(FR) Dom Jean Laporte, « L'Abbaye de Fleury » dans Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques, éditions Letouzey & Ané, Paris 75006, 1969, Tome XVII, colones 441-476.