Yang ZhuYang Zhu (杨朱, Yáng Zhū), conosciuto anche come Yangzi (Maestro Yang)[1] (440 a.C. circa – 360 a.C. circa) è stato un filosofo cinese, attivo durante il periodo degli stati combattenti. Considerate come alternativa etica all'egoismo rispetto al pensiero mohista e confuciano, le idee sopravvissute di Yang Zhu appaiono principalmente nei testi cinesi Huainanzi, Lüshi Chunqiu, Mengzi e, possibilmente, Liezi e Zhuangzi.[2] Fondò la scuola filosofica dello "yangismo". Le idee filosofiche attribuite a Yang Zhu, come presentate nel Liezi, contrastano con la predominante influenza taoista del resto dell'opera. Di particolare rilievo è il suo riconoscimento dell'autoconservazione (weiwo 為我), che lo ha portato ad essere accreditato come "lo scopritore del corpo".[3] In confronto ad altri giganti della filosofia cinese, Yang Zhu è caduto in una relativa oscurità, ma la sua influenza ai suoi tempi fu così diffusa che Mencio descrisse le sue filosofie insieme alle idee antitetiche di Mozi come "inondazioni e animali selvaggi che devastano la terra".[4] Note
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