Walter Ganapini
Walter Ganapini (Reggio Emilia, 21 maggio 1951) è un ambientalista e dirigente d'azienda italiano, coordinatore del Comitato Scientifico del Progetto di sostenibilità della Fabbrica di San Pietro; membro onorario del Comitato Scientifico dell'Agenzia europea dell'ambiente, cofondatore di Legambiente ed ex presidente di Greenpeace Italia. BiografiaGioventù (1951-1974)Il nonno materno Giovanni, sodale di Camillo Prampolini, è un piccolo proprietario agricolo della montagna appenninica, che non essendosi mai iscritto al Partito Nazionale Fascista vedeva impedito alle figlie anche il reclutamento come mondine; Alfredo, il nonno paterno anch'egli montanaro dell'area matildica e agricoltore, è invece di famiglia cattolica. Il padre Armando, per quasi cinque anni prigioniero dato per disperso in Unione Sovietica fino a che i comandi sovietici non lo fecero incontrare con Di Vittorio e Santi, dirigenti della ricostituita CGIL, e la madre Lidia, entrambi operai e di sinistra, con grandi sacrifici fecero studiare lui e la sorella Bruna, poi nota per l'attività di cooperazione con l'Africa Australe (condotta con il marito Giuseppe Soncini) e l'amicizia con Nelson Mandela e altri leader dell'African National Congress. Dall'adolescenza si forma con don Giuseppe Dossetti. Si iscrive al liceo classico: fra i suoi docenti spiccano Lazzaro Padoa (grecista, musicista ed esponente della Comunità Ebraica), Ermanno Dossetti, Giancarla Codrignani. Attività ambientalista (1975-2010)Fonti rinnovabili e pianificazione energeticaNel 1975 lascia l'esperienza di Presidente di Consiglio di Quartiere, con i risultati raggiunti del completamento dei servizi medici e bibliotecari e la realizzazione di miniappartamenti per anziani. Dal 1976, nell'ambito del Progetto Finalizzato "Energetica" del CNR, è responsabile del settore “Rifiuti e biomasse” diretto da Giancarlo Chiesa al Politecnico di Milano. Nello stesso anno entra nel Consiglio di Amministrazione di AGAC, municipalizzata che gestiva (e gestisce oggi come Iren) acqua ed erogazione di gas nel territorio reggiano: diventa quindi uno dei promotori e realizzatori dell'esperienza di cogenerazione e teleriscaldamento nota come RETE (Reggio Emilia Total Energy)[2] cronologicamente la seconda del tipo, in Italia, dopo quella di Brescia, e pone le basi per la telegestione e il telecontrollo degli impianti di depurazione gestiti dall'Azienda. Nel 1978 è tra i fondatori di Legambiente, allora Lega per l'Ambiente-ARCI, del cui Direttivo ha fatto parte per oltre due decenni. Nel 1981 approda in ENEA chiamato da Umberto Colombo, prendendo parte come ricercatore ad analisi e progettazione di sistemi di gestione dei rifiuti, dalle piccole isole italiane alla Capitale, e di sistemi energetici basati su fonti rinnovabili. Università, attività istituzionale e prevenzione ambientaleInizia l'esperienza della docenza universitaria a contratto alla Facoltà di Chimica industriale all'Università Ca' Foscari Venezia (e poi alla Facoltà di Ingegneria alla Università degli Studi di Udine, alla Università Statale e al Politecnico di Milano) oltre a tenere corsi per tecnologi energetici e pianificatori ambientali di Paesi in Via di Sviluppo per conto del Ministero degli Affari Esteri: alla fine del 1982, per tre mesi, assume il ruolo di Project Manager ‘Risorse ambientali ed energetiche’ all'Organizzazione internazionale del lavoro, Training and Vocational Center di Torino. A cavallo tra il 1983 e il 1984 trascorre alcuni mesi in Giamaica, per una valutazione d'impatto ambientale relativa a progettazione, realizzazione e gestione di opere miniidroelettriche in area di foresta tropicale umida, che lo porta a collaborare con Patrick Fairbairn del MIT, con risultati positivi per l'ambiente giamaicano e per la Cooperazione Italiana. Sempre nei primi anni Ottanta, con Aldo Bonomi, Alberto Magnaghi, Lapo Berti, tiene a Milano un corso, voluto da Giuseppe De Rita e Rossana Rossanda, per la formazione delle prime figure di “Agenti per lo sviluppo del territorio”. Con Giovanna Melandri, Giancarlo Pinchera e Paolo Degli Espinosa viene chiamato a progettare l'Ecoistituto italiano, mai concretizzato per le divergenze sorte nel neonato mondo "verde", iniziativa politica che mai condivise, ritenendo che per definizione l'ambientalismo dovesse essere “anticorpo ed enzima trasversale”. Dal 1988 al 1994 presiede il Comitato Scientifico Rifiuti del Ministero dell'ambiente istituito ai sensi della L. 441/87. Nel 1994 è selezionato come Membro Effettivo del Comitato Scientifico dell'Agenzia Europea dell'ambiente mantenendo la carica sino al 2002 anno in cui, unico italiano, è designato Membro Onorario.[3] Alla fine del 1994 accetta l'offerta del Sindaco di Bologna Walter Vitali di presiedere le Municipalizzate per l'ambiente (AMIU) e per acqua e gas (ACOSER), fondendole in SEABO (oggi Hera). Nello stesso periodo a Napoli collabora a supporto del Prefetto Umberto Improta nella gestione commissariale della Crisi dei rifiuti in Campania che riesce a sottrarre, per allora, il controllo delle discariche, a partire da quella di Pianura, alla Camorra. A Bologna, dopo aver rifiutato la proposta di divenire Assessore Comunale all'Ambiente dopo le elezioni della primavera ‘95, accetta il ruolo di Consigliere del Sindaco in materia di rifiuti. Nello stesso anno, il Sindaco Marco Formentini lo nomina Assessore all'Ambiente di Milano per risolvere l'“emergenza rifiuti” che soffoca la città. I frutti del lavoro si vedono: il Financial Times titola in prima pagina “Milan shows the way” in tema di rifiuti; gli stessi sono i titoli del Frankfurter Allgemeine Zeitung; con Italo Rota realizza le "Riciclerie di quartiere". Viene ideata la campagna di comunicazione AMSA “Separati in casa” che vince il Premio per la Comunicazione Ambientale e viene affidato a Emilio Tadini e Mimmo Rotella il disegno dei cassonetti per la raccolta della carta che i visitatori dello SMAU, in Fiera, incontravano già all'uscita della Metropolitana. Su sollecitazione del Ministero dell'Ambiente collabora con il Prefetto di Bari e il Presidente della Regione Puglia nella gestione delle emergenze “acqua” e “rifiuti”. Il Comune di Roma, nel 1997, gli affida la presidenza di AMA[4] e i risultati non tardano ad arrivare: nel luglio-agosto di quell'anno vengono installati 24.000 contenitori per la raccolta differenziata sino ad allora totalmente assenti nella Capitale. Lasciata la società regionale "Lombardia Risorse" dove, con il suo team, sviluppò grandi progetti di risanamento e prevenzione ambientale (fino al Masterplan del Bacino Padano) e di innovazione energetica, viene chiamato nel 1998 dal Governo Prodi I a presiedere e rilanciare l'Agenzia Nazionale per la Protezione dell'Ambiente (ANPA), da cui completa e rende operativa la rete delle ARPA: supera (Governo Amato II) la selezione pubblica per la riconferma nel ruolo, che mantiene fino al luglio 2001, quando il Governo Berlusconi II lo estromette con atto annullato, in quanto illegittimo, con sentenza esecutiva del TAR del Lazio nel 2011. Nel 2002 collabora con il Sindaco Walter Veltroni all'aggiornamento dei programmi capitolini in materia di applicazione alla realtà romana della normativa italiana ed europea nel campo dei rifiuti.[5] A fine 2002 diventa presidente di NET (net significa "pulito" in friulano), la società ambientale del Comune di Udine e collabora alla redazione della parte ambientale del programma elettorale di Riccardo Illy candidato alla Presidenza della Regione Friuli Venezia Giulia. Nel 2005 fonda l'istituto di analisi e certificazione ambientale ed energetica “Macroscopio” che dirige sino al 2007. Dal 2005 al 2007 è presidente di Greenpeace Italia[6]. Durante la presidenza di Greenpeace ha svolto diverse azioni di sensibilizzazione ambientale insieme al comico Beppe Grillo. Nel 2007 viene eletto presidente di AssoSCAI – Associazione per lo Sviluppo della Competitività Ambientale di Impresa (confluita in Kyoto Club[7]) e Membro del Senato Accademico della “Casa della Carità” voluta dal card. Carlo Maria Martini e diretta da don Virginio Colmegna. Dal 2008 al 2010 ricopre il ruolo di Assessore tecnico all'ambiente della Regione Campania[8]: in questa veste stabilizza, in collaborazione con l'Esercito Italiano e gli Organi dello Stato, la gestione del ciclo dei rifiuti a partire dalla raccolta differenziata e dall'avvio del recupero degli impianti di selezione; disegna inoltre la nuova strategia in tema di risanamento e gestione integrata delle risorse idriche e di bonifica dei siti contaminati. Il 27 novembre 2014 è nominato Direttore Generale di Agenzia regionale per la protezione ambientale dell'Umbria e resterà in carica fino al 26 novembre 2019[10] Dal dicembre 2019, su nomina del Cardinal Mauro Gambetti[11], vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano e per le ville pontificie di Castel Gandolfo, arciprete della basilica di San Pietro in Vaticano e presidente della Fabbrica di San Pietro, Ganapini è coordinatore del comitato scientifico del progetto per la sostenibilità della Basilica e della Fabbrica di S.Pietro[12][13]. ControversieCondannato assieme a due dirigenti della Regione Campania a risarcire dalla Corte dei Conti un danno erariale di 9.081.087,00 euro (cifra ridotta a 200.000 euro dal Consiglio di Stato) per non aver riscosso le multe per le violazioni al codice ambientale. La sentenza è stata depositata il 5 maggio 2014. A difesa di Walter Ganapini si è schierato il giornalista Gian Antonio Stella del Corriere della Sera[14] con un editoriale del 4 giugno 2014 titolato "Paga l'assessore onesto"[15]. Sempre a difesa di Ganapini Federico Geremicca del Corriere del Mezzogiorno ha scritto in data 4 febbraio 2016 "La condanna per lui suona beffarda, se si considera che fu proprio Ganapini a sollevare per primo il velo sullo scandalo della pessima depurazione degli impianti affidati ad Hydrogest, compreso quello di Cuma".[16][17] Con sentenza depositata il 19 aprile 2024, la Corte dei conti sezione giurisdizionale Regionale per l'Umbria, ha assolto Walter Ganapini, Catiuscia Marini e altri dall'accusa di Danno erariale, accertando l’insussistenza di qualsiasi profilo di antigiuridicità nell’operato degli amministratori[18][19]. Incarichi
Opere
Ha pubblicato inoltre monografie sui temi dell'energia e dell'ambiente e oltre 70 lavori scientifici e tecnici su riviste italiane e internazionali tra le quali:
Note
Voci correlateCollegamenti esterni
|
Portal di Ensiklopedia Dunia