Vittorio Filippo Ferrero-Fieschi
Vittorio Filippo Amedeo Luigi Ferrero-Fieschi di Masserano (anche noto come (ES) Felipe Víctor Amadeo Ferrero Fieschi y Caracciolo oppure (FR) Victor Philippe Amédée; Madrid, 20 ottobre 1713[2] – Barcellona, 26 ottobre 1777[3]) è stato un nobile, militare e diplomatico italiano naturalizzato spagnolo al servizio del Regno di Spagna. Fu l'ultimo effettivo principe di Masserano e marchese di Crevacuore. BiografiaVittorio Filippo nacque a Madrid, il 20 ottobre 1713, dove suo padre Vittorio Amedeo (nipote materno di Carlo Emanuele II) si era trasferito (probabilmente con l'aiuto di Guido Giacinto Besso, tenente generale e ambasciatore in Russia[4]), allontanandosi dalle tensioni politiche del suo principato. Come il padre (che fu ambasciatore di Spagna a Torino), ben presto divenne un personaggio rilevante nella corte spagnola. La carriera diplomaticaIntraprese la carriera diplomatica, dopo una lunga parentesi da militare come capitano generale, e fu inviato ambasciatore a Londra, nel Regno Unito dal 1763 al 1777.[5] Fu anche capitano della Guardia Real e consigliere di stato e di guerra del re. In viaggio in Francia con la moglie, da tempo aveva infatti espresso il desiderio di ricevere l'incarico di ambasciatore: fu accontentato dall'amico Girolamo Grimaldi (diventato segretario di stato) che fece curare i delicati rapporti della Spagna col Regno Unito. Importante fu il contributo del principe nella risoluzione della crisi delle Isole Falkland (1770), che come ambasciatore straordinario di Carlo III, intrattenne un carteggio col conte di Rochford, Guglielmo Enrico, segretario di stato e diplomatico inglese: il documento passò alla storia come la Dichiarazione Masserano, un compromesso che in parte soddisfaceva le richieste del Regno Unito, e stemperò le tensioni diplomatiche. Stanco e già malato, ottenne una lunga aspettativa e, lasciando l'incarico di affari al suo segretario Francisco de Escarano, fu assente dal 21 agosto 1772 al 26 maggio 1775.[6] Le dimissioni di Grimaldi (9 novembre 1776) furono per lui un duro colpo. Sempre più malato, chiese e ottenne una nuova licenza temporanea per tornare in Spagna e riprendersi. Lasciò Londra il 16 settembre 1777 e arrivò a Barcellona il 19 ottobre, dove morì il 26 dello stesso mese e fu sepolto il 28 nella chiesa di San Miguel.[6] La cessione del principatoAlla morte del padre, Vittorio Filippo ne ereditò tutti i possedimenti e titoli annessi, nonché le onorificenze[7], concessi ius sanguinis[8] dal re di Sardegna Carlo Emanuele III di Savoia, con lettere patenti e con l'investitura del papa (essendo il principato sotto il controllo della Santa Sede). Probabilmente durante il periodo di successione famigliare, tornò in Piemonte, alloggiando nei suoi possedimenti.[8] Vittorio Filippo, nonostante il declino della autorità e l'inquietudine dei sottoposti, tentò sulla carta delle riforme, seppure tardive, ma il pontefice Benedetto XIV, desideroso di liberarsi dell'ormai scomodo feudo nominò il re diretto vicario del possedimento. Il 20 marzo 1767 Vittorio Filippo alienò il principato e il marchesato al re sabaudo per 400.000 lire,[5] conservando i titoli ereditari e il potere di bassa giurisdizione. Il figlio e successore Carlo Sebastiano dovette subire l'occupazione napoleonica, il 13 dicembre 1798, e l'unione di Masserano e Crevacuore alla municipalità di Vercelli. Le decisioni del Congresso di Vienna, infine, sancirono la definitiva perdita dell'indipendenza dell'ex feudo pontificio e l'annessione al regno di Sardegna. Matrimonio e discendenzaIl 26 ottobre 1737 sposò Charlotte Louise de Rohan[9] (Parigi, 12 marzo 1722 – Madrid, 3 ottobre 1786), figlia di Hercule Mériadec de Rohan-Guéméné e di Louise de Rohan, da cui ebbe due figli e probabilmente una figlia:[4]
Onorificenze e titoliOnorificenzeRegno di Spagna— 22 settembre 1752
— 3 dicembre 1771
— 3 giugno 1744
Regno di NapoliRegno di SardegnaTitoliAscendenza
Note
Bibliografia
Altri progetti
|