Vitale di BloisVitale di Blois (fr. Vital de Blois, lat. Vitalis Blesensis; fl. XII secolo) è stato un letterato francese di età medievale, fiorito nel XII secolo. Opera letterariaNato a Blois, è conosciuto per due opere in versi latini (distici elegiaci), considerate, assieme al coevo e adespoto Pamphilus, le forme archetipe di un nascente genere letterario, quello della commedia elegiaca, che andava delineandosi in Francia nel XII secolo[1]:
Commedia elegiacaNonostante il nome con cui sono etichettate, le commedie elegiache non possono essere agevolmente ascritte al genere teatrale della commedia: esse infatti, con i loro dialoghi inseriti nel tessuto continuo della poesia metrica, si distaccano perfino dall'alveo drammaturgico e teatrale, andando a definire un nuovo e autonomo filone poetico e letterario: la fortuna di questo genere, piccola ma di notevole importanza nella storia letteraria, si sarebbe estesa, anche se in minor misura, dapprima all'Inghilterra e, nel XIII secolo, anche all'Italia e la Germania, con produzioni ispirate ai tre archetipi, in chiave prima emulativa e poi parodistica[1], fino a comporre un piccolo corpus di una ventina di opere. Se controversa è la destinazione scenica di queste opere e il loro influsso sulla genesi del teatro medievale, sicura è invece l'influenza che esse, e in particolare il Geta di Vitale di Blois, esercitarono sulla letteratura medievale in lingua volgare, soprattutto su autori come John Gower, Geoffrey Chaucer, Boccaccio, Fernando de Rojas e Juan Ruiz. Influenza di PlautoL'influenza (diretta o mediata) di Plauto sull'intera opera di Vitale di Blois è tenuta in conto dallo storico del teatro Gustave Cohen, che rintracciava le antiche origini della commedia francese nelle tradizioni popolari, nel retaggio del teatro latino di Plauto e nelle produzioni più leggere e meno liturgiche del dramma religioso[3]. Edizioni
Note
Bibliografia
Voci correlateCollegamenti esterni
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