Villa Scirca
Villa Scirca è una frazione del comune di Sigillo (PG). Secondo i dati del censimento Istat 2001, gli abitanti sono 102.[1] Il paese è lungo la via Flaminia, a circa tre km dal centro di Sigillo e ad un'altezza di 505 m s.l.m.; sorge ai piedi dell'imponente monte Cucco. StoriaLa zona è abitata sin dall'epoca romana, come testimoniato da numerosi reperti storici reperiti in loco.[2] Le prime notizie risalgono al 1330: nello Statuto di Sigillo si legge di una festa in onore della Madonna Assunta che si teneva alla Scirca (Sirca), con un'offerta votiva costituita da una "torcia di libbre due". Vi era infatti una chiesa, utilizzata dai monaci dell'Abbazia di Santa Maria di Sitria, dedicata a Maria Assunta, sin dal XIII secolo. Una visita apostolica del vescovo di Ascoli Piceno, nel 1573, annota che il popolo considera la chiesa loro parrocchia. Durante il periodo napoleonico la chiesa fu affidata al monastero di Fonte Avellana, da parte di Gregorio XVI. Nel 1860 venne acquisita dal nascente stato italiano: nel 1862 il perugino Mariano Guardabassi annota le proprietà della chiesa, descrivendo all'interno la presenza di una pala in stile apparentemente bizantino, di cui ora rimane solamente la fotografia a colori. Nel 1927 si cominciò a progettare l'acquedotto che da Villa Scirca porta l'acqua potabile sino all'acropoli di Perugia, che in quei tempi soccombeva all'emergenza idrica. Dato il dislivello (591 m a Villa Scirca, 490 m a Porta Sole, il punto più elevato di Perugia) favorevole, l'intero tragitto poté essere portato a termine senza l'utilizzo di pompe ma usando esclusivamente la gravità. L'opera fu completata nel 1932, attraversando nel suo tragitto le frazioni di Cavallara, Serra Brunamonti, Biscina e Piccione. Attualmente, la chiesa ricade sotto la giurisdizione della parrocchia di Sant'Andrea Apostolo di Sigillo. Monumenti e luoghi d'interesse
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