La voce Villa Medici di Roma in pittura comprende un elenco ragionato di dipinti, ad olio, o ad acquarello, o ad affresco, che rappresentano vedute, anche parziali, della Villa Medici di Roma e del suo giardino. All'elenco sono stati aggiunti disegni a matita e a pastello. Villa Medici, oltre ad essere il soggetto di opere d'arte, data la sua posizione si è trasformata anche in uno spazio da cui partire per esplorare lo straordinario panorama che la circonda.
Nota introduttiva
Le immagini più antiche della Villa Medici a Roma e del suo giardino si trovano negli affreschi a grottesca di Jacopo Zucchi, nello studiolo del cardinale.
La facciata di Villa Medici, un po' idealizzata, nell'ottica dei suoi paesaggi ideali - segno anche di confidenza con l'architettura romana cinquecentesca - appare in tre dipinti ad olio di Claude Lorrain e, di conseguenza, è presente nei disegni del suo Liber Veritas: con Villa Medici se ne conoscono due, di cui uno è conservato a Parigi, al Louvre e l'altro a Londra, al British Museum. Diego Velázquez, che soggiornò a Villa Medici, ha lasciato due schizzi ad olio, eseguiti dal vivo, che rappresentano angoli del giardino.
Nell'Ottocento, con il passaggio di Villa Medici alla Francia, che vi stabilì la sede dell'Accademia di Francia, i dipinti diventano numerosi.
Nel Cinquecento
Autore e titolo
Descrizione
Immagine
Jacopo Zucchi, Progetto per i giardini di Villa Medici
affresco, 1670-1571, Villa Medici (Roma) (Grottesca nella volta dello studiolo del cardinale)
olio su tela, 102x133, 1637, Galleria degli Uffizi, (Firenze) (Come documentato da Lorrain, in un disegno del suo Liber Veritatis - foglio conservato al British Museum - il dipinto era stato commissionato dal cardinale Carlo de' Medici)
tempera su pergamena, 29,5x 40,5 cm, 1685, Palazzo Pitti Galleria Palatina ed Appartamenti Reali (Firenze) (Fa parte degli oggetti d'arte portati dai Lorena a Firenze, prima della vendita della villa)
olio su tela, 75x53 cm, 1807, Museo Granet (Aix-en-Provence) (Granet è in posa sul tetto del suo studio, a Villa Medici, mentre sullo sfondo si trova il palazzo del Quirinale)
olio su tela, 92x115.5 cm, 1835, Villa Medici (Roma) (Il dipinto si riferisce a un episodio narrato nel libro XIII delle Mémoires d'Outre-Tombe (Memorie d'oltretomba), opera postuma di Châteaubriand)
pastello a colori su carta, 1835, Cooper Hewitt, Smithsonian Design Museum (New York) (Tre artisti, al lavoro in un ambiente con sedie e tavoli da disegno. I letti, piegati di giorno, sono dietro la tenda blu. Un serpentello e una testuggine in terra. Dipinti e gessi sparsi. Una sciarpa vela la luce troppo intensa proveniente dalla finestra)
Anonimo pittore francese, Veduta da Villa Medici verso Villa Borghese
olio su tela, 36.7x43 cm, 1838, Villa Medici (Roma) (Il punto di vista, dalle stanze del cardinale de' Medici, è stato utilizzato anche da Jean-Dominique Ingres e da Horace Vernet. Si vede la statua della Dea Roma, i pini lungo il Muro torto e, in secondo piano, la Casina di Raffaello[14])
^Firma e data: Gasparo Van Witel Roma 1712. Vediː Dorota Folga-Januszewska, Katarzyna Murawska-Muthesius (a cura di), National museum in Warsaw: guide: galleries and study collections, Warsaw, Muzeum Naradowe, 2001, SBNVEA0140182.
^Data e firma: "JS 1784"; in nero, al verso: "Villa Medici at Rome, from the Strada Babuini".
^(FR) Xavier Dectot, Jean-Luc Martinez, Vincent Pomarède, Louvre Lens: le guide 2015, Lens, Musée du Louvre-Lens, 2014, SBNRML0375870.
^Firmato e datato: Ingres a Rome 1809. Il disegno coincide col periodo in cui Blondel e Ingres avevano vinto il Prix de Rome e studiavano a Villa Medici. Vedi: (EN) Gary Tinterow, Philip Conisbee (a cura di), Portraits by Ingres: image of an epoch, New York, The Metropolitan museum of art, 1999, SBNLO10492080. Catalogo della Mostra itinerante 1999-2000.
^Nicolas-Pierre Tiolier, dall'11 settembre 1816 al 31 dicembre 1842 è stato Graveur général des monnaies, cioè incisore generale e dirigeva il servizio di incisione e creazione di punzoni e conii, per la fabbricazione di monete e di medaglie.
^Il dipinto, che risale al primo soggiorno di Corot a Roma, è il più noto non finito di questo pittore.
^Allievo di Jacques-Louis David e pittore ufficiale di Gerolamo Bonaparte, Sébastien Norblin (1796-1884) vinse il Prix de Rome nel 1825, con il dipinto Antigone dà sepoltura a Polinice.
^Per questo dipinto, noto anche come Le départ des ballons, vedi: (FR) Alix Chevallier, Madeleine Cottin, Roger Pierrot, Chateaubriand: le voyageur et l'homme politique, Paris, Bibliothèque Nationale, 1969, SBNLO10390704. e Giulia Gorgone, Maria Elisa Tittoni (a cura di), Charlotte Bonaparte: dama di molto spirito: la romantica vita di una principessa artista, Livorno, Sillabe, 2010, SBNIEI0311870.
^Dedica: à M. Constant D./ Eugène Lacroix/ Rome 1835. Probabilmente si tratta di Joseph-Eugène Lacroix, architetto francese, che nel 1835 vive a Roma, dove sua madre è governante di Palazzo Ruspoli.
^Questo piccolo edificio, che si trovava nell'attuale area del Galoppatoio, fu distrutto nel 1849 dalle truppe francesi. La denominazione deriva dagli affreschi di scuola di Raffaello.
(FR) Henri Rebois, Catalogue du Musée de la Villa Medici: inauguré en 1933, Roma, s.e., 1933, SBNLO10814779. Catalogo mostra 1933.
(FR) Lena-Maria Perfettini, Catalogue raisonné des tableaux de chevalet de la Villa Médicis, hors portraits de pensionnaires, in Studiolo: revue d'histoire de l'art de l'Académie de France à Rome, n. 13, Rome-Paris, Académie de France-Somogy editions d'art, pp. 316-357, SBNMIL0567911.
Jérôme Delaplanche (a cura di), 350 anni di creatività: gli artisti dell'Accademia di Francia a Roma da Luigi XIV ai nostri giorni, Milano, Officina libraria, 2016, SBNBVE0729730. Catalogo della Mostra a Roma, 2016-2017.