Progettata già nel 1585 dall'architetto Bartolomeo Bianco, fu costruita fra il 1601 e il 1620 per volere di Stefano Balbi,[1] facoltoso esponente della famiglia Balbi, banchieri genovesi, allora all'apice dalla ricchezza, e per questo motivo venne chiamata "Strada delli Signori Balbi". Rappresentò un intervento urbanistico dello stesso stampo di quello avvenuto in Via Garibaldi, derivato dal decentramento delle residenze di lusso dal nucleo del centro storico verso nuove zone della città, all'epoca meno dense di edificato, più tranquille e periferiche.
Oltre che celebrare lo status e la potenza economica raggiunta della famiglia, la strada veniva ad assolvere a una funzione urbanistica importante, in quanto apriva una via alternativa all'antica Via Prè per l'uscita della città verso ponente, ormai insufficiente.[2]
Praticamente immutata dall'epoca della sua realizzazione, ha subito delle modifiche solo nella parte occidentale dove, al posto della curva verso sinistra che portava alla Porta di San Tommaso, è stata ricavata la piazza della stazione, nel 1860, e sono sorti i grandi alberghi a inizio Novecento.
Il suo nome è legato anche agli Anni di piombo. In una delle sue principali traverse della zona occidentale, la Salita di Santa Brigida, l'8 giugno 1976 venne assassinato da un commando delle Brigate Rosse il procuratore della Repubblica Francesco Coco, insieme ai suoi due agenti di scorta. Fu il primo omicidio politico premeditato e rivendicato da parte dei terroristi della stella a cinque punte.[3]
Dopo essere stata a lungo a doppio senso di marcia, nel 2004 gli stretti marciapiedi sono stati ampliati e il doppio senso è stato definitivamente abolito, mantenendo quello in salita verso ponente riservato ai soli mezzi pubblici.[4][5]
Al civico 2, dal 2001 è sede della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Genova. È il più antico dei palazzi della famiglia Balbi costruito su preesistenze medievali. Alla fine del ‘700 il palazzo passò alla famiglia Cattaneo Della Volta. Vi è ancora ospitata parte della quadreria seicentesca dei Cattaneo Della Volta.
Al civico 4, sede della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Genova, fu progettato per i fratelli Giacomo e Pantaleo Balbi prima del 1622 e ristrutturato dall'architetto Pietro Antonio Corradi. Conserva il giardino originale con il grande ninfeo, e uno dei più importanti cicli pittorici del Seicento genovese opera di Valerio Castello, Domenico Piola e Gregorio De Ferrari.
Via Balbi 5. Sede del Rettorato e delle Facoltà di Giurisprudenza e di Scienze Politiche. Realizzato a partire dagli anni '30 del Seicento da Bartolomeo Bianco quale Collegio dei Gesuiti, finanziato dalla famiglia Balbi. Il giardino del collegio dei Gesuiti è oggi l’Orto Botanico dell’Università. Vi è conservata la collezione di statue in bronzo del Giambologna provenienti dalla distrutta chiesa di San Francesco di Castelletto[7].
Via Balbi 6. Fu edificato tra il 1657 e il 1665 per Francesco Maria Balbi che affidò il progetto all’architetto Pietro Antonio Corradi. Per volontà di Edilio Raggio, armatore e industriale, che acquistò la costruzione nel 1870, furono interamente rifatti gli interni con decorazioni tardo-ottocentesche.
La costruzione del palazzo cominciò fra il 1618 e il 1620 ad opera di Stefano Balbi. Nel 1677 lo acquistò la famiglia Durazzo che lo ampliò su progetto di Carlo Fontana. Nel 1824 si perfezionò l’acquisto ufficiale da parte di Vittorio Emanuele I, Re di Sardegna. Oggi è sede del museo di Palazzo Reale.
Fu costruita dai Carmelitani Scalzi in onore del loro protettore Carlo Borromeo, su progetto di Bartolomeo Bianco, ed inaugurata nel 1635. La facciata del 1743 fu edificata a spese di Gerolamo Durazzo. All'interno della maestosa decorazione barocca spiccano capolavori pittorici di Domenico Piola, Orazio e Lorenzo De Ferrari, e sculture di Anton Maria Maragliano e Alessandro Algardi.
Galleria d'immagini
I truogoli di Santa Brigida nell'Ottocento, in una foto di Alfred Noack
Palazzo Reale, galleria degli specchi
Palazzo dell'Università di Genova, Aule storiche
L'Aula magna
Targa in memoria di Francesco Coco all'angolo con Salita Santa Brigida
Chiesa dei Santi Gerolamo e Francesco Saverio, Domenico Piola, affreschi, 1666-67.
Palazzo Gio Francesco Balbi, ritratti Cattaneo della Volta
Palazzo Balbi Senarega, la galleria di Valerio Castello
^Carlotta Cattaneo Adorno e autori vari, "Il Palazzo Durazzo Pallavicini", Genova, Nuova Alfa Editoriale, 1995.
^Anna Manzitti, Palazzo dell'ateneo Ex Collegio della Compagnia di Gesù, in Città Ateneo Immagine Patrimonio Storico Artistico e Sedi dell'università di Genova, Genova University Press