Il nome "varano" deriva dalla parola araba waral ("ورل") ossia "guardiano" (nei paesi anglofoni i varani vengono chiamati monitor lizards, ossia "lucertole-guardiano"). Sembra che la sua abitudine di ergersi sulle zampe posteriori, potendo così controllare meglio il territorio circostante, gli abbia valso il nome arabo originale. Secondo una leggenda, i varani avvertivano la gente che i coccodrilli erano nelle vicinanze.
Descrizione
I varani assomigliano a grosse lucertole; possiedono un tasso metabolico relativamente alto per i rettili e sono dotati di parecchi adattamenti sensitivi, i quali li avvantaggiano nella caccia alle loro prede. Studi recenti indicano che i varanidi hanno un morso ad alta capacità infettiva, a causa della flora batterica presente nella saliva e di alcune ghiandole velenifere ad alta tossicità[1]. Alcuni varanidi sono apparentemente capaci di riprodursi in modo asessuato.
La maggior parte dei varani è quasi interamente carnivora,[2] consumando prede varie come insetti, crostacei, aracnidi, miriapodi, molluschi, pesci, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi. La maggior parte delle specie si nutre di invertebrati da giovani e passa a nutrirsi di vertebrati da adulti. I cervi costituiscono circa il 50% della dieta degli adulti della specie più grande, Varanus komodoensis.[3] In contrasto, tre specie arboreali delle Filippine, Varanus bitatawa, Varanus mabitang e Varanus olivaceus, sono principalmente mangiatrici di frutta.[4][5][6][7] Anche se normalmente solitari, gruppi di varani fino a 25 individui sono comuni in ecosistemi con risorse idriche limitate.[senza fonte]
Evoluzione
La famiglia dei Varanidae ebbe, probabilmente, origine in Asia, almeno 65 milioni di anni fa[8], sebbene alcune stime facciano risalire la loro comparsa nel Cretaceo inferiore, circa 112 milioni di anni fa.[9] È probabile che i varani abbiano esteso la loro distribuzione geografica in Africa tra i 49 e i 33 milioni di anni fa, probabilmente attraversando l'Iran, mentre si stima che abbiano raggiunto l'Australia e le varie isole dell'arcipelago indonesiano tra i 39 e i 26 milioni di anni fa.[10] I Varanidi condivisero l'ultimo antenato comune con i loro parenti viventi più stretti, il lantanoto del Borneo (talvolta appunto chiamato "varano senza orecchie"), durante il Cretaceo superiore. Si ritiene, inoltre, che, durante il Cretaceo superiore, i varani o dei loro parenti stretti abbiano sviluppato uno stile di vita anfibio fino a raggiungere una completa vita marina, dando origine al gruppo dei mosasauri, rettili marini predatori che dominarono i mari per tutto il Cretaceo superiore fino a 66 milioni di anni fa. Alcuni di questi giganti marini potevano raggiungere una lunghezza di 12 metri (39 piedi) o più.
Originariamente si pensava che i serpenti fossero tra i rettili più strettamente correlati ai varani; tuttavia, recentemente, i serpenti sono stati indicati come il gruppo gemello del clado di iguane e anguimorfi.[11] Come i serpenti, i varani possiedono lingue biforcute, che usano per percepire gli odori.[12]
Si pensa che i varanidi discendano da un probabile antenato con abitudini scavatrici, appartenente al gruppo dei Platynota. Tra le varie forme risalenti al Cretaceo superiore, si possono annoverare il robusto Palaeosaniwa ed il velenoso Estesia. I primi resti fossili attribuibili ai varanidi, come Telmasaurus e Saniwides, risalgono alla fine del Cretaceo, sebbene esemplari completi, come quelli di Saniwa, si conoscano solo in terreni dell'Eocene, risalenti a circa 50 milioni di anni fa. Il genere Varanus emerse per la prima volta in Laurasia. Il primo rappresentante ben noto del genere Varanus risale al Miocene inferiore, circa 18 milioni di anni fa, nel Kenya: questa specie, nota come Varanus rusingensis, doveva già essere molto simile all'attuale varano del Nilo (V. niloticus). Durante il tardo Oligocene-inizio Miocene il gruppo si era già disperso in Australia, Nuova Guinea e nelle isole Salomone in tre diverse occasioni. Alla fine del Miocene, il genere era presente anche in Africa, Arabia, Asia ed in Europa orientale.[13][14] Durante il Pleistocene, nel sud-est asiatico e in Australasia vissero gigantesche lucertole, di cui il membro più grande e conosciuto è il megalania (Varanus priscus). Questa specie è un membro iconico della megafauna pleistocenica australiana, che si ritiene sia sopravvissuta fino a circa 50 000 anni fa.[15]
Molte specie all'interno dei vari sottogeneri formano anche complessi di specie; tra loro:
Complesso di specie di V. indicus (V. indicus, V. cerambonensis, V. caerulivirens, V. colei, V. obor, V. lirugensis, V. rainerguentheri, V. zugorum)[16][17]
Complesso di specie di V. doreanus (V. doreanus, V. finschi, V. semotus, V. yuwonoi)[18]
Complesso di specie di V. gouldii (V. gouldii, V. rosenbergi, V. panoptes)
Complesso di specie di V. bengalensis (V. bengalensis, V. nebulosus)
Complesso di specie di V. acanthurus (V. acanthurus, V. baritji, V. primordius, V. storri)
Complesso di specie di V. exanthematicus (V. exanthematicus, V. albigularis, V. yemenensis)
Complesso di specie di V. timorensis (V. timorensis, V. auffenbergi, V. scalaris, V. similis, V. tristis)
Complesso di specie di V. niloticus (V. niloticus, V. stellatus)
Complesso di specie di V. salvator (V. salvator, V. cumingi, V. nuchalis, V. togianus, V. marmoratus)[16][19][20][21][22]
I varani arboricoli del complesso di specie V. prasinus (V. prasinus, V. beccarii, V. boehmei, V. bogerti, V. keithhornei, V. kordensis, V. macraei, V. reisingeri, V. telenesetes) facevano parte del sottogenere Euprepriosaurus, ma a partire dal 2016 formano il proprio sottogenere Hapturosaurus.[18]
La specie V. jobiensis era un tempo considerata membro del complesso di specie V. indicus, ma ora è considerata l'unica rappresentante di un proprio complesso di specie.[18]
Intelligenza
I varani sono molto intelligenti ed alcune specie sembra siano in grado di contare e leggere: studi effettuati nutrendo dei V. albigularis in un giardino zoologico di San Diego hanno indicato che essi sono in grado di riconoscere i numeri fino al sei. Due V. niloticus sono stati osservati mentre si nutrono: uno di loro distrae la femmina di coccodrillo, mentre l'altro razzia il nido per impossessarsi delle uova; il suo partner ritorna, dopo aver distratto a sufficienza il coccodrillo, e insieme si nutrono delle uova. I draghi di komodo (V. komodoensis), nel parco zoologico nazionale di Smithsonian a Washington DC, riconoscono i loro custodi e posseggono personalità distinte.
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