Varanus

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Varanus
Un varano australiano
(Varanus varius) su un albero.
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumDeuterostomia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
InfraphylumGnathostomata
SuperclasseTetrapoda
ClasseReptilia
SottoclasseDiapsida
InfraclasseLepidosauromorpha
SuperordineLepidosauria
OrdineSquamata
SottordineLacertilia
InfraordinePlatynota
SuperfamigliaVaranoidea
FamigliaVaranidae
Hardwicke & Gray, 1827
GenereVaranus
Merrem, 1820
Specie
Vedi il testo.

Varanus Merrem, 1820 è un genere di sauri, unico genere della famiglia Varanidae. Comprende alcuni tra i più grandi rettili viventi, tra cui il varano di Komodo.

Etimologia

Il nome "varano" deriva dalla parola araba waral ("ورل") ossia "guardiano" (nei paesi anglofoni i varani vengono chiamati monitor lizards, ossia "lucertole-guardiano"). Sembra che la sua abitudine di ergersi sulle zampe posteriori, potendo così controllare meglio il territorio circostante, gli abbia valso il nome arabo originale. Secondo una leggenda, i varani avvertivano la gente che i coccodrilli erano nelle vicinanze.

Descrizione

I varani assomigliano a grosse lucertole; possiedono un tasso metabolico relativamente alto per i rettili e sono dotati di parecchi adattamenti sensitivi, i quali li avvantaggiano nella caccia alle loro prede. Studi recenti indicano che i varanidi hanno un morso ad alta capacità infettiva, a causa della flora batterica presente nella saliva e di alcune ghiandole velenifere ad alta tossicità[1]. Alcuni varanidi sono apparentemente capaci di riprodursi in modo asessuato.

Distribuzione e habitat

Le varie specie di varano coprono un'ampia zona, compresa tra l'Africa, la Thailandia, il sud dell'India, dallo Sri Lanka alla Cina, a sud dell'Asia sud-orientale, l'Indonesia, le Filippine, la Nuova Guinea, l'Australia e le isole dell'oceano Indiano e del Mar Cinese Meridionale.

Abitudini e dieta

La maggior parte dei varani è quasi interamente carnivora,[2] consumando prede varie come insetti, crostacei, aracnidi, miriapodi, molluschi, pesci, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi. La maggior parte delle specie si nutre di invertebrati da giovani e passa a nutrirsi di vertebrati da adulti. I cervi costituiscono circa il 50% della dieta degli adulti della specie più grande, Varanus komodoensis.[3] In contrasto, tre specie arboreali delle Filippine, Varanus bitatawa, Varanus mabitang e Varanus olivaceus, sono principalmente mangiatrici di frutta.[4][5][6][7] Anche se normalmente solitari, gruppi di varani fino a 25 individui sono comuni in ecosistemi con risorse idriche limitate.[senza fonte]

Evoluzione

Ricostruzione dello scheletro della specie gigante Megalania (Varanus priscus)

La famiglia dei Varanidae ebbe, probabilmente, origine in Asia, almeno 65 milioni di anni fa[8], sebbene alcune stime facciano risalire la loro comparsa nel Cretaceo inferiore, circa 112 milioni di anni fa.[9] È probabile che i varani abbiano esteso la loro distribuzione geografica in Africa tra i 49 e i 33 milioni di anni fa, probabilmente attraversando l'Iran, mentre si stima che abbiano raggiunto l'Australia e le varie isole dell'arcipelago indonesiano tra i 39 e i 26 milioni di anni fa.[10] I Varanidi condivisero l'ultimo antenato comune con i loro parenti viventi più stretti, il lantanoto del Borneo (talvolta appunto chiamato "varano senza orecchie"), durante il Cretaceo superiore. Si ritiene, inoltre, che, durante il Cretaceo superiore, i varani o dei loro parenti stretti abbiano sviluppato uno stile di vita anfibio fino a raggiungere una completa vita marina, dando origine al gruppo dei mosasauri, rettili marini predatori che dominarono i mari per tutto il Cretaceo superiore fino a 66 milioni di anni fa. Alcuni di questi giganti marini potevano raggiungere una lunghezza di 12 metri (39 piedi) o più.

Originariamente si pensava che i serpenti fossero tra i rettili più strettamente correlati ai varani; tuttavia, recentemente, i serpenti sono stati indicati come il gruppo gemello del clado di iguane e anguimorfi.[11] Come i serpenti, i varani possiedono lingue biforcute, che usano per percepire gli odori.[12]

Si pensa che i varanidi discendano da un probabile antenato con abitudini scavatrici, appartenente al gruppo dei Platynota. Tra le varie forme risalenti al Cretaceo superiore, si possono annoverare il robusto Palaeosaniwa ed il velenoso Estesia. I primi resti fossili attribuibili ai varanidi, come Telmasaurus e Saniwides, risalgono alla fine del Cretaceo, sebbene esemplari completi, come quelli di Saniwa, si conoscano solo in terreni dell'Eocene, risalenti a circa 50 milioni di anni fa. Il genere Varanus emerse per la prima volta in Laurasia. Il primo rappresentante ben noto del genere Varanus risale al Miocene inferiore, circa 18 milioni di anni fa, nel Kenya: questa specie, nota come Varanus rusingensis, doveva già essere molto simile all'attuale varano del Nilo (V. niloticus). Durante il tardo Oligocene-inizio Miocene il gruppo si era già disperso in Australia, Nuova Guinea e nelle isole Salomone in tre diverse occasioni. Alla fine del Miocene, il genere era presente anche in Africa, Arabia, Asia ed in Europa orientale.[13][14] Durante il Pleistocene, nel sud-est asiatico e in Australasia vissero gigantesche lucertole, di cui il membro più grande e conosciuto è il megalania (Varanus priscus). Questa specie è un membro iconico della megafauna pleistocenica australiana, che si ritiene sia sopravvissuta fino a circa 50 000 anni fa.[15]

Molte specie all'interno dei vari sottogeneri formano anche complessi di specie; tra loro:

  • Complesso di specie di V. indicus (V. indicus, V. cerambonensis, V. caerulivirens, V. colei, V. obor, V. lirugensis, V. rainerguentheri, V. zugorum)[16][17]
  • Complesso di specie di V. doreanus (V. doreanus, V. finschi, V. semotus, V. yuwonoi)[18]
  • Complesso di specie di V. gouldii (V. gouldii, V. rosenbergi, V. panoptes)
  • Complesso di specie di V. bengalensis (V. bengalensis, V. nebulosus)
  • Complesso di specie di V. acanthurus (V. acanthurus, V. baritji, V. primordius, V. storri)
  • Complesso di specie di V. exanthematicus (V. exanthematicus, V. albigularis, V. yemenensis)
  • Complesso di specie di V. timorensis (V. timorensis, V. auffenbergi, V. scalaris, V. similis, V. tristis)
  • Complesso di specie di V. niloticus (V. niloticus, V. stellatus)
  • Complesso di specie di V. salvator (V. salvator, V. cumingi, V. nuchalis, V. togianus, V. marmoratus)[16][19][20][21][22]
  • I varani arboricoli del complesso di specie V. prasinus (V. prasinus, V. beccarii, V. boehmei, V. bogerti, V. keithhornei, V. kordensis, V. macraei, V. reisingeri, V. telenesetes) facevano parte del sottogenere Euprepriosaurus, ma a partire dal 2016 formano il proprio sottogenere Hapturosaurus.[18]
  • La specie V. jobiensis era un tempo considerata membro del complesso di specie V. indicus, ma ora è considerata l'unica rappresentante di un proprio complesso di specie.[18]

Intelligenza

I varani sono molto intelligenti ed alcune specie sembra siano in grado di contare e leggere: studi effettuati nutrendo dei V. albigularis in un giardino zoologico di San Diego hanno indicato che essi sono in grado di riconoscere i numeri fino al sei. Due V. niloticus sono stati osservati mentre si nutrono: uno di loro distrae la femmina di coccodrillo, mentre l'altro razzia il nido per impossessarsi delle uova; il suo partner ritorna, dopo aver distratto a sufficienza il coccodrillo, e insieme si nutrono delle uova. I draghi di komodo (V. komodoensis), nel parco zoologico nazionale di Smithsonian a Washington DC, riconoscono i loro custodi e posseggono personalità distinte.

Classificazione

Varano del Bengala (V. bengalensis) con un'iguana verde (Iguana iguana)
Varano di Dumeril (V. dumerilii)

Genere Varanus

Le specie contrassegnate con † sono estinte

Sottogenere Empagusia:

Varano dalla coda azzurra (V. doreanus)
Varano arboricolo blu (V. macraei)

Sottogenere Euprepiosaurus:[24]

Varano arboricolo di Timor (Varanus timorensis)

Sottogenere Hapturosaurus:[18]

Varano dalla coda spinosa (V. acanthurus)
Varano di Salvadori (V. salvadorii)
Varano della Sierra Madre settentrionale (V. bitatawa)

Sottogenere Odatria:

Sottogenere Papusaurus:

Sottogenere Philippinosaurus:

Varano dalla gola bianca (V. a. albigularis)
"Varano ornato", "V. ornatus"

Sottogenere Polydaedalus:

Varano del deserto (V. g. caspius)
Varano d'acqua (V. salvator)

Sottogenere Psammosaurus:

  • Varanus griseus (Daudin, 1803) - Varano del deserto
    • V. g. griseus - Varano del deserto o grigio
    • V. g. caspius - Varano del Caspio
    • V. g. koniecznyi - Varano del deserto indiano o varano del Thar
  • Varanus nesterovi - Varano del deserto di Nesterov

Sottogenere Solomonsaurus:[32]

Perentie (V. giganteus)

Sottogenere Soterosaurus:

Drago di Komodo (V. komodoensis)

Sottogenere Varanus:

Note

  1. ^ Le Scienze,20 maggio 2009
  2. ^ Eric R. Pianka, Dennis R King e Ruth Allen King, Varanoid Lizards of the World, Bloomington, Indiana, Indiana University Press, 2004.
  3. ^ Walter Auffenberg, The Behavioral Ecology of the Komodo Monitor, University Press of Florida, 1981.
  4. ^ Harry W. Greene, Diet and Arboreality in the Emerald Monitor, Varanus Prasinus, with Comments on the Study of Adaptation, Chicago, Field Museum of Natural History, 1986, OCLC 14915452, OL 7155983M.
  5. ^ L. J. Welton, C. D. Siler, D. Bennett, A. Diesmos, M. R. Duya, R. Dugay, E. L. B. Rico, M. Van Weerd e R. M. Brown, A spectacular new Philippine monitor lizard reveals a hidden biogeographic boundary and a novel flagship species for conservation, in Biology Letters, vol. 6, n. 5, 2010, pp. 654–658, DOI:10.1098/rsbl.2010.0119, PMC 2936141, PMID 20375042.
  6. ^ Matthew Henry Barker, mật kỳ đà, il 18 maggio 2008.
  7. ^ U Struck, AV Altenbach, M Gaulke e Glaw F, Tracing the diet of the monitor lizard Varanus mabitang by stable isotope analyses (d15N, d13C), in Naturwissenschaften, vol. 89, n. 10, 2002, pp. 470–473, DOI:10.1007/s00114-002-0361-8, PMID 12384723.
  8. ^ Yuchi Zheng e John J. Wiens, Combining phylogenomic and supermatrix approaches, and a time-calibrated phylogeny for squamate reptiles (lizards and snakes) based on 52 genes and 4162 species, in Molecular Phylogenetics and Evolution, vol. 94, Pt B, 2016, pp. 537-547, DOI:10.1016/j.ympev.2015.10.009, PMID 26475614.
  9. ^ JA Schulte, J Melville e A Larson, Molecular phylogenetic evidence for ancient divergence of lizard taxa on either side of Wallace's Line, in Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences, vol. 270, n. 1515, 2003, pp. 597-603, DOI:10.1098/rspb.2002.2272, PMC 1691285, PMID 12769459.
  10. ^ N Vidal, J Marin, J Sassi, FU Battistuzzi, S Donnellan, AJ Fitch, BG Fry, FJ Vonk, RC Rodriguez de la Vega, A Couloux e SB Hedges, Molecular evidence for an Asian origin of monitor lizards followed by Tertiary dispersals to Africa and Australasia, in Biology Letters, vol. 8, n. 5, 2012, pp. 853-855, DOI:10.1098/rsbl.2012.0460, PMC 3441001, PMID 22809723.
  11. ^ Fry BG, Wroe S, Teeuwisse W, van Osch JP, Moreno K, Ingle J, McHenry C, Ferrara T, Clausen P, Scheib H, Winter KL, Greisman L, Roelants K, van der Weerd L, Clemente CJ, Giannakis E, Hodgson WC, Luz S, Martelli P, Krishnasamy K, Kochva E, Kwok HF, Scanlon D, Karas J, Citron DM, ((Goldstein EJC)), Mcnaughtan JE, Norman JA, A central role for venom in predation by Varanus komodoensis (Komodo dragon) and the extinct giant Varanus (Megalania) priscus., in PNAS, vol. 106, n. 22, giugno 2009, pp. 8969-8974, DOI:10.1073/pnas.0810883106, PMC 2690028, PMID 19451641.
  12. ^ Monitor Lizards, in Nature Wildlife, BBC. URL consultato il 5 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 2 maggio 2013).
  13. ^ (EN) Jack L. Conrad, Ana M. Balcarcel e Carl M. Mehling, Earliest Example of a Giant Monitor Lizard (Varanus, Varanidae, Squamata), in PLOS ONE, vol. 7, n. 8, 10 agosto 2012, pp. e41767, DOI:10.1371/journal.pone.0041767, ISSN 1932-6203 (WC · ACNP), PMC 3416840, PMID 22900001.
  14. ^ (EN) Valter Weijola, Varpu Vahtera, Christer Lindqvist e Fred Kraus, A molecular phylogeny for the Pacific monitor lizards (Varanus subgenus Euprepiosaurus) reveals a recent and rapid radiation with high levels of cryptic diversity, in Zoological Journal of the Linnean Society, vol. 186, n. 4, 23 luglio 2019, pp. 1053-1066, DOI:10.1093/zoolinnean/zlz002, ISSN 0024-4082 (WC · ACNP).
  15. ^ Gilbert J. Price, Julien Louys, Jonathan Cramb, Yue-xing Feng, Jian-xin Zhao, Scott A. Hocknull, Gregory E. Webb, Ai Duc Nguyen e Renaud Joannes-Boyau, Temporal overlap of humans and giant lizards (Varanidae; Squamata) in Pleistocene Australia, in Quaternary Science Reviews, vol. 125, 1º ottobre 2015, pp. 98-105, DOI:10.1016/j.quascirev.2015.08.013.
  16. ^ a b Recommendations of the Nomenclature Committee, su cites.org, 7 marzo 1997. URL consultato il 22 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2008).
  17. ^ a b Wolfgang Böhme, The Kei Islands Monitor Lizard (Squamata: Varanidae: Varanus: Euprepiosaurus) as a Distinct Morphological, Taxonomic, and Conservation Unit, in Russian Journal of Herpetology, vol. 26, 23 novembre 2019, pp. 272-280.
  18. ^ a b c d Valter Weijola, A molecular phylogeny for the Pacific monitor lizards (Varanus subgenus Euprepiosaurus) reveals a recent and rapid radiation with high levels of cryptic diversity, in Zoological Journal of the Linnean Society, vol. 186, 14 marzo 2019.
  19. ^ WOLFGANG BÖHME, Checklist of the living lizards of the world (family Varanidae), in BMC Evolutionary Biology, vol. 341, 2003.
  20. ^ Andre Koch, Updated checklist of the living monitor lizards of the world (Squamata: Varanidae), in Bonn zoological Bulletin, vol. 57, 2010, pp. 127-136.
  21. ^ Andre Koch, Unravelling The Underestimated Diversity Of Philippine Water Monitor Lizards (Squamata: Varanus Salvator Complex), With The Description Of Two New Species And A New Subspecies, in Zootaxa, vol. 2446, 6 maggio 2010, pp. 1-54.
  22. ^ Robert Mendyk, An Annotated Bibliography of Captive Reproduction in Monitor Lizards (Varanidae: Varanus). Part III. Soterosaurus, in Biawak, vol. 12, 2018.
  23. ^ a b c Martin Ivanov, Marcello Ruta, Jozef Klembara e Madelaine Böhme, A new species of Varanus (Anguimorpha: Varanidae) from the early Miocene of the Czech Republic, and its relationships and palaeoecology, in Journal of Systematic Palaeontology, vol. 16, n. 9, 15 luglio 2018, pp. 767-797, DOI:10.1080/14772019.2017.1355338, ISSN 1477-2019 (WC · ACNP).
  24. ^ Thomas Ziegler; Andreas Schmitz; Koch, Andre; Wolfgang Böhme (2007). "A review of the subgenus Euprepiosaurus of Varanus (Squamata: Varanidae): morphological and molecular phylogeny, distribution and zoogeography, with an identification key for the members of the V. indicus and the V. prasimus species groups". Zootaxa 1472: 1-28.
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  27. ^ Valter Weijola, Stephen Donnellan e Christer Lindqvist, A new blue-tailed Monitor lizard (Reptilia, Squamata, Varanus) of the Varanus indicus group from Mussau Island, Papua New Guinea, in ZooKeys, n. 568, 2016, pp. 129-54, DOI:10.3897/zookeys.568.6872, PMC 4829673, PMID 27103877.
  28. ^ Varanus keithhornei, The Reptile Database
  29. ^ Varanus prasinus, The Reptile Database
  30. ^ Eidenmüller, Bernd; Wicker, Rudolf (2005). "Eine weitere neue Waranart aus dem Varanus prasinus-Komplex von den Insel Misol, Indonesian ". Sauria 27 (1): 3-8. (Varanus reisingeri, new species). (in German).
  31. ^ Varanus baritji, The Reptile Database
  32. ^ Yannick Bucklitsch, Scale Morphology and Micro-Structure of Monitor Lizards (Squamata: Varanidae: Varanus spp.) and their Allies: Implications for Systematics, Ecology, and Conservation, in Zootaxa, vol. 4153, 17 agosto 2016, pp. 1-192.
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  34. ^ Koch, André; Gaulke, Maren; Böhme, Wolfgang (2010). "Unravelling the underestimated diversity of Philippine water monitor Lizards (Squamata: Varanus salvator complex), with description of two new species and a new subspecies". Zootaxa 2446: 1-54. (Varanus rasmusseni, new species, p. 28).
  35. ^ Varanus rasmusseni, The Reptile Database

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

  • (EN) Varanus, su Fossilworks.org. Modifica su Wikidata
Controllo di autoritàThesaurus BNCF 35435 · LCCN (ENsh85086857 · GND (DE4189094-2 · BNF (FRcb12295329d (data) · J9U (ENHE987007543688705171 · NDL (ENJA00576694