Figlio di un avvocato, fu costretto, nonostante i primi soddisfacenti incarichi come bibliotecario (Biblioteca Nazionale di Roma), a seguire le orme paterne, così che, fino al 1914, esercitò l'attività forense.
Non rinunciando mai ai suoi interessi letterari, pubblicò diversi volumi di poesie, un dramma e alcune traduzioni di celebri autori, tra cui Edgar Allan Poe (Il libro dei poemi, Torino, Roux e Viarengo, 1902, e la prima versione italiana delle Poesie, Lanciano, Rocco Carabba, 1892) e Robert Burns (di cui curò la prima traduzione italiana delle Poesie, Modena, Sarasino, 1893).
Critico militante, fu tra i primi a dedicare recensioni e studi ad autori allora pressoché esordienti; in particolare. nei primi anni del '900, pubblicò sulla rivista Emporium una serie di profili sui Letterati contemporanei, come Hall Caine, Anton Čechov, Marie Corelli, Detlev von Liliencron, Arthur Symons, Thomas Hardy.[1] Tornato al suo lavoro prediletto, dal 1921 al '35 fu direttore della Biblioteca Universitaria di Pisa.[2]
Opere principali
Versi, Modena, E. Sarasino Editore, 1893,
Una negazione: dramma intimo in tre atti, Napoli, Paravia Editore, 1900,
^Aa.Vv. Archivi di Biblioteche - Per la storia delle biblioteche pubbliche statali (Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2002)
Bibliografia
Giorgio de Gregori-Simonetta Buttò, Per una storia dei bibliotecari italiani del XX secolo. Dizionario bio-bibliografico 1900-1990, Roma, Associazione italiana biblioteche, 1999, ad vocem