Biblioteca universitaria di Pisa
La Biblioteca Universitaria di Pisa è una biblioteca pubblica statale di Pisa. La biblioteca è stata inoltre individuata come istituto designato alla gestione del deposito legale per la provincia di Pisa. StoriaLa biblioteca fu aperta al pubblico nel 1742; inizialmente ebbe sede nei locali situati sotto la Specola astronomica, dal 1823 prese invece sede nel Palazzo della Sapienza che ancora occupa in parte, insieme alla facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Pisa. Il nucleo originario, costituito dal lascito del costituito dalla biblioteca privata di Giuseppe Averani fu in seguito accresciuto con lasciti e doni di privati e con i fondi provenienti dalle biblioteche delle Corporazioni religiose soppresse. Successivamente (1757) venne l'acquisto di circa seimila volumi appartenuti ad Anton Francesco Gori, in particolare di ambito archeologico e antiquario, e nel 1771 per volere del Granduca Pietro Leopoldo acquisì numerose opere della Biblioteca Palatina Mediceo Lotaringia, che in quell'anno confluiva nella Biblioteca magliabechiana; poi ancora di Luigi Guido Grandi del Monastero dei Camaldolesi di San Michele in Borgo e il fondo dell'Orto Botanico. Nell'Ottocento vennero acquisiti tra i vari i manoscritti dell'egittologo Ippolito Rosellini (che fu anche direttore della biblioteca dal 1835 al 1843), il fondo Angelo Fabroni, e quello Michele Ferrucci (che fu lungamente direttore della biblioteca, dal 1848 al 1881), e più recentemente le biblioteche scientifiche di Filippo Corridi e Sebastiano Timpanaro e la raccolta storico-letteraria del Prof. Alessandro D'Ancona.[1] Nel 2012, a causa di segni di cedimento strutturale dovuti presumibilmente a scosse sismiche, la biblioteca venne chiusa al pubblico;[2] parte del patrimonio è fruibile in sedi distaccate[3]. Il 24 agosto 2015 i magazzini al palazzo della Sapienza si sono allagati a seguito di un temporale, con danni a libri antichi[4]. Nel giugno 2016, una perdita d'acqua ha danneggiato alcune centinaia di volumi, alcuni dei quali antichi.[5] Successivamente, nel novembre di quell'anno è cominciato il trasferimento di parte delle collezioni in depositi messi a disposizione dall'Archivio di Stato di Lucca.[6] Il 24 gennaio 2020 si è conclusa con vincitori la gara d'appalto per i lavori di restauro alla sede storica[7], che sono cominciati intorno al febbraio dell'anno successivo,[8] ma poco dopo si sono «interrotti a causa della burocrazia e delle difficoltà con l’approvvigionamento dei materiali, causate dal Covid». Inoltre, i lavori di restauro non interesseranno il secondo piano della biblioteca, per cui manca ancora il progetto.[9]. I lavori sono ripresi nel 2022, e si contava di poter disporre nuovamente della sede alla Sapienza per la fine del '23[10]. PatrimonioLa biblioteca conserva quasi 1.400 manoscritti, tra i quali il Liber Maiolichinus de gestis pisani populi, che narra la conquista pisana delle Baleari nel secolo XII, e sette manoscritti provenienti dall'Orto Botanico contenenti tavole acquerellate con disegni di fiori, piante, animali e prospetti di giardini; possiede inoltre 162 incunaboli e oltre 7.000 cinquecentine. I volumi monografici e opuscoli sono 600.000; 6.500 le testate di periodici.[11] DirettoriLa cronologia dei direttori è riportata in Direttori della Biblioteca universitaria di Pisa : dall'apertura al pubblico (1742) ad oggi, su AIB-Web.
Note
Collegamenti esterni
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