Sutri sorge su un imponente rilievo di tufo che domina la via Cassia. Le sue origini sono molto antiche e presenta evidenti testimonianze del suo passato: un anfiteatro romano completamente scavato nel tufo, una necropoli etrusca formata da decine di tombe scavate anch'esse nel tufo, mura etrusche incorporate da quelle medioevali, un mitreo poi tramutato in chiesa (intitolata alla Madonna del Parto), il Duomo di origine romanica.
«A due sole miglia sta Sutri, sede diletta a Cerere, e antica colonia, secondo che dicono, di Saturno: ove non lungi dalle mura mostrano il campo che narrano fosse il primo in Italia a ricevere la sementa del grano, segato indi a poco dallo stranio re che con tal beneficio mansuefatti e cattivatisi gli animi di quei primi abitatori regnò su loro tranquillo infin che visse, e venuto dopo morte in voce di Dio, dalla gratitudine degli uomini qual vecchio nume con in mano la falce fu venerato. Saluberrimo, a quanto la breve dimora mi concede di giudicarne, è questo clima. Cingono d'ogni parte il paese colline senza numero, né troppo alte, né di malagevole salita e di nessuno impedimento allo spaziar della vista, infra le quali s'aprono sui convessi fianchi ombrose e fresche caverne, e sorge frondoso il bosco a riparare l'ardore del sole da tutti i lati da quello infuori che guarda a Borea, ove un monticello degli altri più basso in aprica valle spiegandosi appresta alle api una fiorita dimora. Qui d'acque dolcissime ne' bassi fondi il mormorio, qui cervi, damme, cavrioli, e tutto il selvaggio gregge de' boschi errante ne' colli aperti, e schiera infinita d'augelli che lambe le onde o su pei rami saltellando sussurra. Taccio de' buoi, e de' domestici armenti, e dei doni di Cerere e di Bacco, che alla fatica dell'uomo dolci ed ubertosi rispondono, e dei naturali tesori dei vicini fiumi, dei laghi e del mare, che anch'esso poco è distante.»
(Lettere di Francesco Petrarca delle cose familiari, lettera XXIII, ca. 1337)
La storia di Sutri (anticamente Sutrium) è testimoniata dai numerosi ritrovamenti archeologici nella zona appartenenti a diverse epoche. Le sue origini sono molto antiche, probabilmente risalenti all'età del bronzo. La sua fondazione è, secondo la leggenda, da attribuirsi ad un antico popolo di navigatori orientali, i Pelasgi. Altre leggende parlano della fondazione da parte di Saturno, che appare a cavallo con tre spighe di grano in mano nello stemma del comune.
Ebbe un forte sviluppo nel periodo di dominazione etrusca, come centro agricolo e commerciale. Come passaggio obbligato per l'Etruria, fu conquistata definitivamente nel 383 a.C. dai Romani, dopo la caduta di Veio. Successivamente sostenne il passaggio di diverse orde barbariche in viaggio per la via Cassia alla volta di Roma, fungendo da baluardo del consolato e dell'impero.
Nel IX secolo si colloca la leggenda di Berta, sorella di Carlo Magno, diseredata ed esule per aver avuto rapporti con un uomo di umili origini. Secondo tale leggenda, lungo la strada per Roma, ella si fermò a Sutri (secondo alcuni avendola ricevuta in dono dal fratello come dimora) e partorì in una grotta Orlando (o Rolando), poi nominato paladino di Francia dallo stesso imperatore e protagonista di numerose opere sulle sue gesta cavalleresche.
Si svolse a Sutri nel 1046 un concilio indetto dall'imperatore Enrico III, che pose fine allo scisma che vedeva opporsi tre rivali per il papato: vi fu eletto papa Clemente II.
In età feudale fu al centro degli scontri tra guelfi e ghibellini, che culminarono nell'incendio che distrusse il borgo nel 1433, ad opera di Nicolò Fortebraccio, capitano di ventura. Da quel momento la città vide un rapido declino della sua importanza demografica ed economica, dovuto anche al dirottamento delle rotte commerciali lungo la Via Cimina, a favore di Ronciglione, fortemente potenziata dai Farnese. Sutri si ridusse quindi ad una cittadina rurale di secondo piano nello Stato Pontificio, facile merce di scambio per le famiglie nobili.
Alla fine del XVIII secolo, Sutri fu conquistata dalle truppe francesi e accomunata a Ronciglione. Nella Restaurazione fu resa allo Stato Pontificio.
Sutri è un'importante sede vescovile almeno dal V secolo, sebbene la leggenda voglia che san Pietro stesso vi inviò san Romolo[non chiaro] come vescovo, agli albori del cristianesimo. Il primo vescovo residente di cui si ha notizia certa è sant'Eusebio, nel 465. Tra il 1243 ed il 1244 la città è stata per breve tempo sede papale, quando papa Innocenzo IV vi si stabilì per fuggire dall'imperatore Federico II, che egli aveva scomunicato. Nel 1435 la sede vescovile fu unificata con quella di Nepi, a riprova del declino demografico ed economico avvenuto all'epoca. Nel 1556 è stata sede vescovile del futuro papa Pio V, poi canonizzato, a cui sono dedicate molte opere nel duomo cittadino.
Simboli
Nello stemma è raffigurato Saturno, su di un cavallo bianco, recante tre spighe di grano a rappresentare la fertilità del territorio. Lo sfondo è di campo di cielo con una catena di monti all'orizzonte ed un prato verde ai piedi del cavallo. Il dio indossa paramenti regali, con mantello rosso e la corona in capo.
Il gonfalone è un drappo amaranto.
Al 31 dicembre 2019 risultavano residenti nel territorio comunale 601 cittadini stranieri [6]. Le nazioni più rappresentate erano:
Romania, 272 persone
India, 31
Polonia, 23
Albania, 22
Regno Unito, 16
Macedonia, 16
Tradizioni e folclore
Nella settimana che include il 16 settembre, dies natalis della patrona Santa Dolcissima, vengono organizzate manifestazioni che comprendono una processione religiosa con il simulacro della Santa ed uno spettacolo pirotecnico con fiaccolata all'interno dell'anfiteatro la sera del 17 settembre.
Il 17 gennaio, giorno dedicato a Sant'Antonio abate, viene organizzata una sfilata di cavalli e, nella domenica successiva, viene conteso un palio. La festività è legata ad una leggenda secondo cui il santo avrebbe salvato, nel XIX secolo, gli animali del paese da una grave epidemia.
A giugno, in occasione del Corpus Domini, viene organizzata una processione religiosa ed una splendida infiorata lungo la strada principale del paese.
In occasione del Natale, viene organizzato il presepe vivente presso la necropoli rupestre.
Cultura
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Durante l'estate Sutri collabora al Festival Barocco, un festival di musica classica della Tuscia Viterbese con numerosi concerti, spesso gratuiti, che a Sutri si svolgono nella Chiesa di S. Francesco, sconsacrata e poi riconsacrata, a Villa Savorelli, o presso l'anfiteatro. In passato hanno partecipato al Festival musicisti del calibro di Severino Gazzelloni e Gustav Leonhardt.
Sempre in estate, per tre giorni dal venerdì alla domenica solitamente nelle ultime settimane di luglio, prende vita Mercatantia, una festa medievale che si svolge presso il parco archeologico dell'anfiteatro. Un salto nel passato tra giochi, duelli, spettacoli e rievocazioni storiche sommersi nella natura e nella storia.
Di seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a tema Unità locali, intesa come numero di imprese attive, ed addetti, intesi come numero addetti delle unità locali delle imprese attive (valori medi annui).[12]
2015
2014
2013
Numero imprese attive
% Provinciale Imprese attive
% Regionale Imprese attive
Numero addetti
% Provinciale Addetti
% Regionale Addetti
Numero imprese attive
Numero addetti
Numero imprese attive
Numero addetti
Sutri
438
1,87%
0,01%
863
1,45%
0,06%
464
880
486
949
Viterbo
23.371
5,13%
59.399
3,86%
23.658
59.741
24.131
61.493
Lazio
455.591
1.539.359
457.686
1.510.459
464.094
1.525.471
Nel 2015 le 438 imprese operanti nel territorio comunale, che rappresentavano l'1,87% del totale provinciale (23.371 imprese attive), hanno occupato 863 addetti, l'1,45% del dato provinciale (59.399 addetti); in media, ogni impresa nel 2015 ha occupato poco meno di due persone (1,97).
Un ulteriore collegamento disponibile è il treno della ferrovia regionale FL3 Roma-Cesano-Viterbo, fino alla stazione di Capranica-Sutri, a circa 6 km. Tuttavia la stazione è collegata a Sutri solo con qualche sporadico bus Cotral della linea scolastica Ronciglione-Capranica Stazione-Bassano Romano-Sutri-Ronciglione, o, sempre nel periodo scolastico, dai bus urbani a servizio del Comune di Bassano Romano.
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Bibliografia
Pietro Fedele, Un "Consolato" nel protocollo di una carta romana dell'anno 1004, Roma, Forzani e c. tipografi del Senato, 1899
Generoso Patrone, Piano di assestamento del bosco dell'Università agraria di Bassano di Sutri per il dodicennio 1959-1970, Firenze, Tip. B. Coppini e C., 1959
Giovanni Miccoli, Un nuovo manoscritto del Liber de vita christiana di Bonizone di Sutri, Spoleto, Arti grafiche Panetto & Petrelli, 1966
Ludovico Gatto, Bonizone, vescovo di Sutri e di Piacenza, Roma, La goliardica, 1967
Ludovico Gatto, Bonizone di Sutri e il suo Liber ad amicum: ricerche sull'eta gregoriana, Pescara, Trimestre, 1968
Enrico Cruciani, Giovanni Mancinelli, Sutri, fotografie di Edoardo Montaina, Viterbo, Agnesotti, CARIVIT, 1988
Pacifico Chiricozzi, Le chiese delle diocesi di Sutri e Nepi nella Tuscia meridionale, Grotte di Castro, C. Caccarelli, 1990
Chiara Morselli, Sutri, Roma, Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, Libreria dello Stato, 1991