Cellere
Cellere è un comune italiano di 1 061 abitanti della provincia di Viterbo nel Lazio. Geografia fisicaTerritorioIl territorio comunale è interamente collinare con altimetrie decrescenti seguendo l'andamento da nord-est a sud-ovest, corrispondente al percorso dalla zona del lago di Bolsena al litorale tirrenico. I punti più alti si raggiungono nei 562 metri del Monte di Cellere, dove si trova la sorgente del torrente Arrone, e nei 543 metri del Monte Marano (in effetti due rilievi collinari).[4] Clima
StoriaL'analisi etimologica le attribuisce origini romane, facendola derivare da un centro anticamente esistito che avrebbe avuto il nome di Cellae Cerris. Tuttavia le prime notizie storicamente attendibili risalgono all'VIII secolo. La sua storia è caratterizzata dal dominio di vari Signori, sotto l'egemonia ora della Chiesa, ora dei vari Stati limitrofi, fino a che con i Farnese entra a far parte del Ducato di Castro e ne segue, come gli altri Comuni, tutte le vicende fino alla sua dissoluzione nel 1649. Il dominio farnesiano è ricordato da un castello che domina su tutto il paese. Ritornato quindi alla Chiesa, Cellere segue la sorte del Patrimonio di San Pietro fino alle vicende risorgimentali, per essere poi annessa al Regno d'Italia, grazie anche ai concittadini Tommaso e Francesco Mazzariggi, patrioti purissimi dell'Unità d'Italia. SimboliLo stemma e il gonfalone sono stati concessi con DPR del 29 maggio 1981.[5] Lo stemma è uno scudo sannitico d'argento, al cervo al naturale, slanciato sulla campagna di verde e sormontato da tre gigli d'oro. La figura della cerva è un riferimento a sant'Egidio abate, patrono del paese. Il gonfalone è un drappo partito di giallo e di verde. Monumenti e luoghi d'interesseArchitetture religioseLa Chiesa di Sant'Egidio Abate, opera di Antonio da Sangallo il Giovane, è posta in una vallata a circa 200 metri dal paese. Al santo patrono si riferisce anche la cerva che compare al centro del gonfalone del paese: secondo una leggenda popolare, Sant'Egidio viveva in romitaggio in un bosco di Arles, con una cerva che gli teneva compagnia e provvedeva ad alimentarlo con il suo latte. SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[6] Geografia antropicaSuddivisioni amministrativeEconomiaDi seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a tema Unità locali, intesa come numero di imprese attive, ed addetti, intesi come numero addetti delle unità locali delle imprese attive (valori medi annui).[8]
Nel 2015 le 67 imprese operanti nel territorio comunale, che rappresentavano lo 0,29% del totale provinciale (23 371 imprese attive), hanno occupato 100 addetti, lo 0,17% del dato provinciale (59 399 addetti); in media, ogni impresa nel 2015 ha occupato una persona (1,49). AgricolturaNelle campagne del territorio comunale si coltiva, tra l'altro, la varietà di olivo da cui si ricava l'olio extra vergine di oliva Canino, che nel 1996 ha ricevuto la DOP.[9] TurismoIl paese a vocazione contadina ha subito un forte incremento turistico motivato, oltre che dalla particolare configurazione geografica, dalla chiesa di Sant'Egidio Abate. AmministrazioneNel 1927, a seguito del riordino delle circoscrizioni provinciali stabilito dal regio decreto n. 1 del 2 gennaio 1927, per volontà del governo fascista, quando venne istituita la provincia di Viterbo, Cellere passò dalla provincia di Roma a quella di Viterbo. Altre informazioni amministrative
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