Sant'Egidio (Ferrara)
Sant'Egidio è una frazione di Ferrara che conta circa 1 036 abitanti, facente parte della Circoscrizione 2. Il borgo dista circa 9 km a sud dalla città. StoriaSi hanno notizie del piccolo borgo già dal 1300. Anticamente era denominata San Zilio (ancora oggi è popolarmente chiamata San Zili). Il primo oratorio del quale si abbia notizia sorgeva a destra del Po di Primaro, di fronte alla parrocchia di Gaibana, ed era dedicato a San Michele. Nel XVI secolo Ercole I d'Este realizzò la prima bonifica e fece costruire l'argine del cavo ducale a sbarramento delle acque bolognesi, ma l'assetto fondiario era ridotto a pochi latifondi di proprietà ecclesiastica o di ricche famiglie ferraresi. Il terreno coltivabile era ridotto e il rimanente terreno era costituito da prati, boschi, canne e acqua. Le opere di bonifica cominciarono a richiamare gente a Sant'Egidio (nel 1731 gli abitanti erano 393 e salirono a 566 tre anni dopo[senza fonte]). Nel 1883 fu costruita la strada comunale che presso la Villa Gulinelli si biforca verso Marrara. La strada Pandolfina invece era impraticabile da maggio a ottobre, solo con il tempo si ottenne che il fondo fosse sistemato a sabbia per raggiungere il Santuario del Poggetto. Due ponti in mattoni permettevano di collegare le due sponde del Po di Primaro, il ponte Gatti Casazza in prossimità di Gaibana, che fu liberato dal pedaggio nel 1872, ed il ponte Principe Pio di Savoia, conosciuto come ponte di Sant'Egidio, che fu liberato dal pedaggio solo nel 1900. Finalmente, dopo varie istanze, nel 1885 si apriva la scuola elementare che nel 1893 aveva 34 alunni e un anno dopo 60[senza fonte]. Monumenti e luoghi d'interesse
causa delle frequenti inondazioni. La prima memoria scritta risale ad un documento del 1317 nel quale si indica che il conte Uguccione di Galliera donò alla chiesa del Poggetto un tratto di terreno. Del Poggetto si parla anche in un censo del 1426, nella visita del Beato Giovanni da Tossignano nel 1434 ed in varie visite di vescovi in cui si accennano sempre i miracoli avvenuti. Anche grazie a questi il culto della Madonna si diffuse sempre di più; lo storico Guarino Guarini annota che nel 1621 l'afflusso dei fedeli era straordinario, specialmente in quaresma e nel mese di maggio[senza fonte]. Nel 1894 la piccola chiesa fu ingrandita, fu innalzata la facciata in stile gotico lombardo, la lunetta della porta fu ornata con un architrave di legno intagliato e con una tavola dipinta a olio dal pittore ferrarese Adolfo Magrini. All'interno, sopra all'unico altare, vi è l'antica immagine di Maria che regge sul ginocchio destro il bambino con le braccia aperte e la destra benedicente. Questa opera è stata attribuita a Sebastiano Filippi da Carpi, detto "il Bastianino". La cerimonia solenne dell'incoronazione avvenne il 15 settembre 1901 grazie all'iniziativa di Mons. Giuseppe Zanardi, prima cappellano a Sant'Egidio e poi docente di filosofia a Ferrara. La preziosa icona in terracotta venne perduta il 26 aprile 1945 quando alcuni soldati tedeschi in fuga incendiarono il santuario e le case vicine. Il dipinto della Madonna invece venne salvato grazie all'intervento di due ferraresi. Nel 1933 venne costruito il campanile alto 26 metri e contenente cinque campane al suo interno. All'esterno del santuario, nell'ampio ed alberato parco sono stati eretti 15 capitelli con i misteri del rosario ed una monumentale croce di marmo alta quattro metri.
Festività e manifestazioniTutte le domeniche di maggio a sant'Egidio si svolge "Maggio al Poggetto": gastronomia, musica e attività all'aperto (soprattutto dedicate ai bambini) nella cornice del grande parco del santuario. Tra la fine di agosto e l'inizio di settembre si tiene invece la tradizionale sagra di sant'Egidio Abate, mentre a metà luglio circa si tiene "Festegidio", un festival di musica a cui partecipano gruppi ferraresi affermati ed emergenti. Note
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