Sangiaccato di Pristina
Il sangiaccato di Pristina[1][2] (in albanese Sanxhaku i Prishtinës) era un'unità amministrativa ottomana istituita con le riforme fatte nell'Impero ottomano nel 1864 e funzionò fino al 1912. Apparteneva amministrativamente al Vilayet del Kosovo e il suo capoluogo era la città di Pristina. Durante il 1898, il ruolo di Pristina come centro regionale andò diminuendo. Il mytesarif (amministratore del sangiaccato) Valinazif Pasha[3], non aveva l'appoggio degli albanesi, che guardavano con sospetto i cambiamenti in atto nell'Impero.[4] Nel 1912 l'area e la città di Pristina furono occupate dall'esercito serbo che furono annesse al Regno di Serbia. DemografiaSecondo i documenti del 1905-1906, il sangiaccato aveva una popolazione di 364.915 abitanti. I registri che fornivano i dati sull'appartenenza religiosa rilevarono 254.605 residenti di fede musulmana (albanesi) e 110.310 cristiani (albanesi cattolici e ortodossi di etnia/nazionalità albanese, serba, bulgara e romena).[5] Divisione amministrativaIl sangiaccato di Pristina era formato da sei kaza (distretti):[2]
La regione di Gjilan comprendeva i territori delle odierne città di Gjilan, Kamenica, Vitisë, alcune parti di Pristina, Ferizaj, Kaçanik e Bujanovac, che comprendevano più di 190 villaggi.[6] Fino al 1912 il sangiaccato era composto dalle seguenti kaza:[7]
Note
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