Renzo Danesi

Renzo Danesi

Renzo Danesi detto Er Cabbajo (Roma, 2 settembre 1955) è un mafioso italiano, ex esponente dell'organizzazione mafiosa romana Banda della Magliana.

Biografia

La Banda della Magliana

Lo stesso argomento in dettaglio: Banda della Magliana.

Originario del Trullo e frequentatore dei vari rapinatori orbitanti nelle zone della Magliana e del Portuense, sin dall'inizio, entra a far parte nel sodalizio criminale denominato Banda della Magliana, introdotto dall'amico Maurizio Abbatino.[1]

«Nel corso del tempo si erano cementati i rapporti tra me, Giovanni Piconi, Renzo Danesi, Enzo Mastropietro ed Emilio Castelletti, ma non costituivamo quella in gergo viene chiamata 'batteria', cioè un nucleo legato da vincoli di esclusività e solidarietà. In altre parole non ci eravamo ancora imposti l'obbligo di operare esclusivamente tra noi, e di ripartire i proventi delle operazioni con chi non vi avesse partecipato. La 'batteria' si costituì tra noi quando ci unimmo a Franco Giuseppucci. Di qui ci imponemmo gli obblighi di esclusività e solidarietà... L'aver costituito una batteria (in un primo momento ci dedicavamo quasi esclusivamente alle rapine) comportò che ognuno di noi apportasse le armi di cui disponeva, che venivano custodite inizialmente da incensurati ai quali ci rivolgevamo per questioni di sicurezza e di fiducia, da familiari, o in appartamenti disabitati di cui alcuni di noi avevano la disponibilità. Nel frattempo la batteria si trasformò in 'banda' e si allargò integrando altri partecipi, come ad esempio Marcello Colafigli, Giorgio Paradisi, Claudio Sicilia, e altri gruppi, come quello di Acilia e dei 'testaccini', al punto che si rese necessario provvedere altrimenti alla custodia delle armi»

Il 7 novembre del 1977, partecipò al sequestro del duca Grazioli, considerato l'atto di nascita della Banda e che frutterà alla stessa circa un miliardo di lire, pagate come riscatto dalla famiglia del nobile romano[3]. Nella suddivisione del territorio per lo smercio della droga, gli venne affidato il controllo della sua zona natale, quella del Trullo.

Qualche mese più tardi Danesi sarà testimone, insieme anche a Maurizio Abbatino, dell’incontro tra Franco Giuseppucci e il politico Flaminio Piccoli, mandato da Raffaele Cutolo per farsi aiutare dalla Banda a trovare il covo di Aldo Moro.

Nel febbraio del 1979 una retata notturna portò in carcere, con l’accusa di sequestro di persona e riciclaggio, 29 persone tra cui Abbatino, Giuseppucci, Toscano, Mastropietro, Danesi e D’Ortenzi, ma tutti nel giro di poco vennero rimessi in libertà. Solo con il pentimento di Abbatino si arriverà a una svolta per l’omicidio Grazioli con il processo del 1995.[4]

Nell’agosto 1982, durante una rappresaglia condotta dalla Banda ai danni di Giovanni Piarulli nella sua casa all’Idroscalo di Ostia, Danesi fu ferito a un ginocchio da un proiettile rimbalzato su un mobile; si erano presentati in sei a vendicare Marcello Colafigli che pochi giorni prima era stato picchiato da Piarulli. Nel 1990 Danesi verrà incastrato da una perizia medico-legale che scovò nel suo ginocchio i resti del proiettile.[5]

Nei processi che seguirono alle dichiarazioni del pentito Maurizio Abbatino, il 29 luglio del 1995, venne condannato a 20 anni di reclusione per il sequestro del duca Grazioli,[6] a cui poi si aggiunsero i 25 anni di condanna nel maxiprocesso contro la Banda, comminati dalla prima corte d'assise d'appello, con sentenza del 27 febbraio del 1998[7][8]

Scontata la detenzione in regime di semilibertà nel carcere di Velletri (RM), (finita di scontare nel 2015), attualmente vive nel quartiere del Trullo.

La carriera di attore

Da qualche anno ha intrapreso una carriera da attore teatrale riscoprendo una passione per la recitazione che, già all'età di 13 anni, lo ha visto debuttare nello spettacolo La Zattera della Medusa, presentato al Festival dei Due Mondi di Spoleto. Durante la lunga detenzione nella casa circondariale di Rebibbia è entrato a far parte della compagnia Teatro Stabile Assai, composta da detenuti-attori del carcere e con cui si è esibito nei maggiori teatri italiani.[9]

«Ho capito di aver sbagliato da tantissimo tempo, già da quando era ancora in piedi questo gruppo (…) si parla di questa banda per cose infinite, ma in realtà è stata un po’ troppo enfatizzata, giuridicamente ha fatto comodo inserire tutto in un contesto (…) eravamo un gruppo di amici poco più che ventenni, lo scopo non era quello di creare una ‘banda’, questo è l’appellativo che ci hanno dato in tribunale, il nostro era un gruppo che ha iniziato con le piccole rapine per poi arrivare ai crimini più brutti che visti col senno di poi non rifaresti più (…) non voglio giustificare fatti e azioni, per carità, ma all’epoca c’era molta incoscienza»

Note

  1. ^ Bianconi, 2005, p. 17.
  2. ^ Bianconi, 2005, p. 25.
  3. ^ La vera storia della Banda della Magliana/2, su nottecriminale.it, Notte Criminale. URL consultato il 4 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2012).
  4. ^ Raffaella Fanelli, I segreti della Magliana, in La verità del Freddo, 1ª ed., Milano, Chiarelettere, 2018, pp. 122-128, ISBN 9788832960389.
  5. ^ Raffaella Fanelli, I segreti della Magliana, in La verità del Freddo, 1ª ed., Milano, Chiarelettere, 2018, p. 30, ISBN 9788832960389.
  6. ^ Due ergastoli per l'omicidio del duca Grazioli, in Il Corriere della Sera, 29 luglio 1995. URL consultato il 6 ottobre 2012.
  7. ^ Due ergastoli per l'omicidio del duca Grazioli, in Il Corriere della Sera, 29 luglio 1995. URL consultato il 6 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
  8. ^ Lievi riduzioni di pena per la banda della Magliana, in Il Corriere della Sera, 28 febbraio 1998. URL consultato il 6 ottobre 2012.
  9. ^ Dalla Banda della Magliana al palco dell'Eur, Romatoday
  10. ^ Renzo Danesi: dal carcere al palcoscenico. Ecco come il teatro trasforma il bandito in attore Archiviato il 18 agosto 2012 in Internet Archive. su Notte Criminale

Bibliografia

Collegamenti esterni