Roberto FittirilloRoberto Fittirillo detto Robertino (Roma, 24 settembre 1954) è un mafioso italiano, ed esponente dell'organizzazione mafiosa romana Banda della Magliana. BiografiaGli iniziResidente nella zona del Tufello ,entrò a far parte della Banda come sicario e con compiti di controllo dello spaccio delle sostanze stupefacenti nelle zone del Tufello-Alberone[1] Il primo arrestoArrestato una prima volta nel 1992 con l'accusa di traffico di sostanze stupefacenti e poi, una seconda volta, nel 1993 a seguito dell'Operazione Colosseo che, grazie alle rivelazioni dei pentiti, decapitò l'intera Banda, Fittirillo rimase in carcere per un solo anno. Il processo del 2007Nell'ultimo processo alla Banda, iniziato il 13 giugno 2007, venne chiamato a rispondere per cinque omicidi avvenuti fra l'81 e l'83[2]: Giuseppe Magliolo ucciso la sera del 24 novembre 1981 nell'ambito della faida interna alla banda, Michele D'Alto detto Guancialotto, ucciso il 31 luglio del 1982 e Claudio Vannicola detto la Scimmia, eliminato il 23 febbraio del 1982 entrambi perché concorrenti nel traffico di droga, Fernando Proietti detto il Pugile, giustiziato il 30 giugno del 1982 per vendicare la morte del Negro e Angelo De Angelis ucciso il 10 febbraio 1983 perché sospettato di tagliare la cocaina che avrebbe dovuto spacciare per conto della Banda. La sentenza della Corte di Assise di Roma del 12 ottobre 2007 decretò la sua assoluzione per prescrizione in ragione del "tempo trascorso dalla loro commissione" e per il "comportamento irreprensibile" tenuto dall'imputato.[3] Il presenteIl 4 novembre 2020 viene arrestato durante l'operazione Magliana Fenix insieme al figlio Massimiliano ed altre 18 persone per essere ritenuto il capo di una organizzazione criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti nell'area del Tufello. Le indagini hanno mostrato come Fittirillo fosse in contatto tramite dei suoi uomini di fiducia, Alessio Marini detto Black ritenuto il broker della banda e Massimiliano Raguli con Fabrizio Fabietti, a sua volta braccio destro di Fabrizio Piscitelli detto "Diabolik", capo ultra della Lazio ucciso il 9 agosto 2019 ed altri componenti della malavita romana. [4][5] Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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