Quinto Terenzio Culleone
Quinto Terenzio Culleone (in latino: Quintus Terentius Culleo; 3 a.C. circa – dopo il 40) è stato un magistrato e senatore romano, console dell'Impero romano. BiografiaAppartenente ad una famiglia di rango pretorio, Culleone era discendente[1] del Quinto Terenzio Culleone[2] che era stato fatto prigioniero durante la seconda guerra punica[3], che divenne tribuno della plebe nel 189 a.C.[4], pretore peregrino nel 187 a.C.[5] e forse[2] accusatore di Lucio Cornelio Scipione Asiatico[6]. Suo nonno o bisnonno[7] fu invece il Quinto Terenzio Culleone[8] che fu tribuno della plebe nel 58 a.C.[8] e aiutò Cicerone a rientrare dall'esilio[9] e che spinse Pompeo a rompere l'alleanza con Cesare divorziando dalla moglie Giulia[10]: in epoca triumvirale, egli[8][11] fu luogotenente di Marco Emilio Lepido ma nel 43, contro i suoi ordini, lasciò aperto un passaggio attraverso le Alpi Marittime per far passare le truppe di Marco Antonio[12][13]. Padre o nonno[7][14] di Culleone fu il Quinto Terenzio Culleone che, figlio del tribuno del 58 a.C.[7][14], è attestato come proconsole di Sicilia sotto Augusto[15]: questi sposò Albia[16][17] ed ebbe sicuramente come figlia Terenzia Albia[16], moglie del console suffetto del 33 Lucio Salvio Otone e madre del futuro imperatore Otone[18], mentre è incerto se Culleone fosse suo figlio o suo nipote[14]. Della carriera di Culleone non molto è noto. È probabilmente lui[19] ad essere menzionato su alcune monete della città di Aegeae in Cilicia coniate sotto Tiberio[20], ma la menzione ha suscitato diversi problemi: non potendo essere stato legatus Augusti pro praetore della provincia di Siria (incarico consolare) in quanto ancora di rango pretorio[21][22], è stato ipotizzato[21][23] che Culleone agisse come pro legato per l'assente Lucio Elio Lamia o nel periodo di vuoto tra Lucio Pomponio Flacco e Lucio Vitellio[23]. L'unico incarico attestato con certezza vede però Culleone al vertice dello stato romano: egli fu infatti console suffetto dal 13 gennaio al giugno del 40 insieme a Gaio Lecanio Basso[24][25][26][27], sostituendo Caligola[27] che, a causa della morte del suo collega console prima di entrare in carica, aveva ricoperto il consolato sine collega per i primi dodici giorni di gennaio[28]. Sotto il consolato di Basso e Culleone, Caligola procedette ad eliminare gli ultimi resti della congiura di Lepido e Getulico del 39[29], facendo uccidere il cugino Tolomeo di Mauretania[29][30][31] e l'ex prefetto d'Egitto Avillio Flacco[29], e poi ad escogitare, per risollevare la propria fama[29], l'idea di una campagna britannica, mai avvenuta[29][32][33][34]; al ritorno a Mogontiacum, Caligola sembra aver sfrondato le legioni germaniche di quegli elementi sospetti per la vicinanza a Getulico[29][35], e poi tornò a Roma[29], da cui partì ad inizio giugno per andare in Campania per l'estate[29]. Dopo il consolato, Culleone scompare dalla storia. Note
Bibliografia
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