Il quadripotenziale è il potenziale associato al campo elettromagnetico in relatività ristretta: si tratta di una funzione a valori vettoriali che risulta invariante rispetto a delle particolari trasformazioni, chiamate trasformazioni di Lorentz.
Il quadripotenziale è un vettore a quattro componenti, di cui la prima è il potenziale elettrico e le restanti sono le tre componenti del potenziale vettore magnetico, ed è un campo di gauge, ovvero possiede gradi di libertà ridondanti (da cui segue che differenti campi possono descrivere la stessa situazione fisica). Nel gauge di Lorenz, in particolare, è un quadrivettore,[1] dal momento che nelle trasformazioni di coordinate tra due riferimenti inerziali rispetta le trasformazioni di Lorentz.
Definizione
Il quadripotenziale elettromagnetico è definito come:[2]
![{\displaystyle A^{\alpha }=\left({\frac {\phi }{c}},\mathbf {A} \right)}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/1ab79d39d07da554d6688d25bc31c05255f7812f)
in cui
è il potenziale elettrico ed
il potenziale magnetico.
L'unità di misura di
è volt·secondo/metro nel SI, e Maxwell/centimetro nel sistema di Gauss. Il campo elettrico ed il campo magnetico associati al quadripotenziale sono:
![{\displaystyle \mathbf {E} =-\mathbf {\nabla } \phi -{\frac {\partial \mathbf {A} }{\partial t}}}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/6fa444349fd8554541c912e057dd320747e8e25a)
![{\displaystyle \mathbf {B} =\mathbf {\nabla } \times \mathbf {A} }](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/06e479269ae003ed92c057eecdcf35f2b060cf70)
Al fine di soddisfare le condizioni imposte dalla relatività speciale i campi devono essere scritti in forma tensoriale, in modo che nelle trasformazioni di coordinate tra due riferimenti inerziali rispettino le trasformazioni di Lorentz.
Il tensore elettromagnetico è definito a partire dal quadripotenziale nel seguente modo:[3]
![{\displaystyle F^{\mu \nu }=\partial ^{\mu }A^{\nu }-\partial ^{\nu }A^{\mu }}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/d2c33c2060fe3450f080140ba436e4dbb905012d)
Si tratta di un tensore antisimmetrico la cui traccia è nulla.
Gauge di Lorenz
Nel gauge di Lorenz
in un sistema di riferimento inerziale, l'equazione delle onde per i campi è data da:
![{\displaystyle \Box A^{\alpha }=\mu _{0}J^{\alpha }\qquad \left(\Box A^{\alpha }={\frac {4\pi }{c}}J^{\alpha }\right)}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/dfb5a37064dfb662d079cef82cf00d7827880d54)
dove
sono le componenti della quadricorrente, e:
![{\displaystyle \Box ={\frac {1}{c^{2}}}{\frac {\partial ^{2}}{\partial t^{2}}}-\nabla ^{2}}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/ac8dbb114a17d4e0490165e82e9fb6ed3ef5a2e7)
è l'operatore di d'Alembert.[2] Esplicitamente:
![{\displaystyle \Box \phi ={\frac {\rho }{\varepsilon _{0}}}\qquad \left(\Box \phi =4\pi \rho \right)}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/f06999d504af5a8d0738003a29e91c1792cdc4b5)
![{\displaystyle \Box \mathbf {A} =\mu _{0}\mathbf {j} \qquad \left(\Box \mathbf {A} ={\frac {4\pi }{c}}\mathbf {j} \right)}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/ff5b23aca78f02fd28dfd90066f463b242278dbd)
Le equazioni di Maxwell espresse in termini dei potenziali scalare e vettore assumono di conseguenza la forma:
![{\displaystyle \nabla ^{2}\varphi +{\frac {\partial }{\partial t}}\left(\mathbf {\nabla } \cdot \mathbf {A} \right)=-{\frac {\rho }{\varepsilon _{0}}}}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/b0aebfd0c9371179081b8986f990a0ed4bee9b6b)
![{\displaystyle \left(\nabla ^{2}\mathbf {A} -{\frac {1}{c^{2}}}{\frac {\partial ^{2}\mathbf {A} }{\partial t^{2}}}\right)-\mathbf {\nabla } \left(\mathbf {\nabla } \cdot \mathbf {A} +{\frac {1}{c^{2}}}{\frac {\partial \varphi }{\partial t}}\right)=-\mu _{0}\mathbf {J} }](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/42bd29f319689be1721baeb745378226c5e09ea1)
Per una data distribuzione di carica
e corrente
le soluzioni nel SI delle precedenti equazioni sono i potenziali ritardati:
![{\displaystyle \phi (\mathbf {x} ,t)={\frac {1}{4\pi \varepsilon _{0}}}\int \mathrm {d} ^{3}x^{\prime }{\frac {\rho (\mathbf {x} ^{\prime },\tau )}{\left|\mathbf {x} -\mathbf {x} ^{\prime }\right|}}}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/099c5756af8075c7328bed8a0845750bb9b48f31)
![{\displaystyle \mathbf {A} (\mathbf {x} ,t)={\frac {\mu _{0}}{4\pi }}\int \mathrm {d} ^{3}x^{\prime }{\frac {\mathbf {j} (\mathbf {x} ^{\prime },\tau )}{\left|\mathbf {x} -\mathbf {x} ^{\prime }\right|}}}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/8be4529388e6d9480087e58d13a5e1b194c518a8)
dove:
![{\displaystyle \tau =t-{\frac {\left|\mathbf {x} -\mathbf {x} '\right|}{c}}}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/00632c37fb22d554bb7b35ee7b789c41a877a92c)
è il tempo ritardato.
Note
Bibliografia
- (EN) John D Jackson, Classical Electrodynamics, 3rd Edition, Wiley, 1999, ISBN 0-471-30932-X.
- (EN) Rindler, Wolfgang, Introduction to Special Relativity (2nd), Oxford, Oxford University Press, 1991, ISBN 0-19-853952-5.
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