Pribislavo di Serbia
Pribislavo di Serbia (in serbo Прибислав?; in greco bizantino Πριβέσθλαβος, trasl. Pribeslavos)[nota 1] o Prvoslav (Stari Ras, 845/850 – dopo l'892) fu un principe serbo della dinastia dei Vlastimirović che rimase al potere in Serbia per un anno, ovvero dall'891-892. Primogenito di Mutimiro (regnante dall'851 all'891), che riuscì a compiere una discreta espansione territoriale della Serbia e a favorire la cristianizzazione della regione, Pribislavo salì al potere a seguito della morte del padre ma fu deposto da suo cugino Petar. BiografiaIl padre di Pribislavo, Mutimiro, insieme ai fratelli di quest'ultimo Stroimiro e Goinico, aveva sconfitto l'esercito bulgaro inviato da Boris, guidato da suo figlio Vladimiro.[1] Le armate serbe riuscirono inoltre a fare prigioniero Vladimiro e dodici boiardi.[1] A quel punto Boris I e Mutimiro si accordarono per la cessazione delle ostilità e forse suggellarono persino un'alleanza.[1] Mutimiro inviò i suoi figli Bran e Stefano oltre il confine per scortare i prigionieri, ricevendo poi dei doni per l'attività compiuta. A loro volta, i due regalarono due schiavi, due falchi, due cani e ottanta pellicce come segno di amicizia.[2] Per ragioni ignote, in seguito insorse un conflitto interno che portò Mutimiro a bandire i due fratelli minori, i quali chiesero asilo al khan bulgaro Boris I nell'855-856.[1][3] La causa di questi dissidi andrebbe ricercata probabilmente in un tentativo di tradimento.[4] Destituiti entrambi i suoi consanguinei, Mutimiro regnò poi come unico sovrano e costrinse inoltre il figlio di Goinico, Petar, a rimanere alla corte della Serbia per ragioni politiche.[4] Ciononostante, poiché temeva di ricevere lo stesso trattamento del padre, Petar riuscì comunque a fuggire dopo poco tempo in Croazia.[3] I discendenti dei figli di Vlastimiro continuarono a lottare per il trono per tutto il prosieguo del secolo.[1] Dopo la morte di Mutimiro, avvenuta nell'890 o 891, il dominio della Serbia fu ereditato dai suoi tre figli, Pribislavo, Bran e Stefano (chiamati i Mutimirović); in questa sorta di triumvirato il ruolo maggiormente di spicco fu riservato al primogenito, ovvero a Pribislavo.[1] Tuttavia, la parentesi al potere di quest'ultimo durò meno di un anno, poiché suo cugino Petar tornò in Serbia dalla Croazia e prevalse in battaglia contro Pribislavo. Petar acquisì il trono serbo nell'892 circa.[1] In seguito, i tre figli di Mutimiro decisero di lasciare la Serbia alla volta della Croazia, dove cercarono rifugio e aiuto per la loro causa.[5] Nell'894 circa, Bran cercò di spodestare Petar con l'aiuto dei croati, ma non ebbe successo, finendo catturato e accecato.[5] L'unico figlio che Pribislavo ebbe, Zaharija, rimase a lungo a Costantinopoli prima di impadronirsi con successo del trono con l'aiuto dell'Impero bizantino.[6] Egli governò da formale sottoposto dei bizantini dal 922 al 924. Nella culturaPribislavo e suo padre Mutimiro sono stati forse inseriti nell'Evangeliario Forogiuliese (Preuuisclavo), circostanza che potrebbe lasciare intendere dei contatti serbi con Aquileia.[7] Il passaggio della Serbia al cristianesimo coinciderebbe, quindi, con analoghi percorsi di conversione su larga scala avviati in Moravia e in Bosnia-Slavonia (come, del resto, anche in Bulgaria) e suggerirebbe un'azione coordinata nell'Europa sud-orientale pianificata da Roma.[8] NoteEsplicative
Bibliografiche
BibliografiaFonti primarie
Fonti secondarie
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