Goinico
Goinico di Serbia[1] o Gojnik Vlastimirović (in serbo Гојник?, Gojnik, in latino Goinicus) (... – prima dell'896) fu uno zupano serbo che esercitò la sua autorità in Rascia, nel Principato di Serbia, tra l'850 e l'870 circa assieme ai suoi fratelli Mutimiro (a cui era sottoposto) e Stroimiro. Era un figlio minore di Vlastimiro, che regnò dall'836 all'850 circa.[2] Goinico, assieme ai suoi fratelli Stroimiro e Mutimiro, rimase al potere della Serbia, sia pur con un ruolo meno influente del suo fratello maggiore Mutimiro.[3] I tre principi sconfissero l'esercito della Bulgaria inviato da Boris I e guidato dal figlio di quest'ultimo, Vladimiro, che, assieme a dodici boiardi, fu catturato dalle truppe serbe.[4] Quando fu poi concordata una pace, i due figli di Mutimiro, Pribislavo e Stefano Mutimirović, scortarono i prigionieri verso il confine a Ras. Lì Boris riservò loro ricchi doni e ricevette in cambio da Mutimir due schiavi, due falchi, due cani e ottanta pellicce.[5] Dopo che, per motivi ignoti, scoppiò tra i fratelli minori e Mutimiro una lotta per il potere, Stroimiro e Goinico furono catturati ed esiliati dal khan bulgaro Boris I nell'855-856.[4][6] Mutimiro destituì entrambi i suoi consanguinei e regnò poi come unico sovrano fino all'891. Sia Stroimiro che Goinico persero i loro titoli di principi di Serbia e furono trattenuti a Pliska, la capitale bulgara, quando il khan decise di tenerli come prigionieri per evitare una nuova crisi dei rapporti bilaterali con la Serbia.[3] Nonostante tutto, i due fratelli esiliati furono trattati bene dai bulgari, come dimostra il fatto che il khan Boris in persona provvide a combinare il matrimonio di Clonimiro, figlio di Stroimiro, con una donna ignota.[7] Note
BibliografiaFonti primarie
Fonti secondarie
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