Piolet d'Or

Sergej Nilov e Dimitrij Golovchenko, vincitori del premio nel 2017

Il Piolet d'Or (in italiano: Piccozza d'oro) è un premio sportivo che viene assegnato dalla rivista francese Montagnes e dal Groupe de haute montagne all'inizio di ogni anno per la migliore impresa alpinistica realizzata nell'anno precedente; è considerato il massimo riconoscimento alpinistico a livello mondiale.[1] Il trofeo consiste in una riproduzione dorata di 70 cm di una piccozza.

Il premio è stato istituito nel 1991 dai francesi Guy Chaumereuil, l'allora caporedattore di Montagnes, e Jean-Claude Marmier, a quel tempo presidente del Groupe de haute montagne. Il premio è assegnato da una giuria di alpinisti e giornalisti di fama mondiale. Dal 2009 è stato inserito anche il premio alla carriera, che dal 2012 è stato rinominato in Piolet d'Or alla carriera, premio Walter Bonatti, in onore dell'alpinista italiano Walter Bonatti, scomparso nel 2011.[2][3]

Albo d'oro

Nella seguente tabella sono elencati tutti i vincitori dalla prima edizione del 1992. Le date fanno riferimento all'anno di assegnazione del premio mentre l'ascensione è avvenuta l'anno precedente a quella data.[4]

Anno Vincitori Motivazione
1992 Slovenia (bandiera) Marko Prezelj e Andrej Štremfelj Nuova via sul pilastro sud del Kangchenjunga, in Himalaya
1993 Svizzera (bandiera) Michel Piola
Francia (bandiera) Vincent Sprungli
Nuova via Dans l'Oeil du Cyclone sulle Torres del Paine, in Patagonia
1994 Francia (bandiera) Team giovanile del Club Alpino Francese Spedizione in Pamir
1995 Francia (bandiera) François Marsigny
Regno Unito (bandiera) Andy Parkin
Nuova via Col of Hope oder Pass der Hoffnung, Marsigny-Parkin al Col de l'Espérance, tra Cerro Torre e Certo Adela, in Patagonia
1996 Austria (bandiera) Andreas Orgler, Heli Neswadba e Arthur Wutscher Nuove vie (tra cui Pearl) sulla parete sud del Monte Bradley, nella Catena dell'Alaska
1997 Slovenia (bandiera) Tomaž Humar e Vanja Furlan Nuova via Stane Belak Strauf Memorial Route sulla parete nord-ovest dell'Ama Dablam, in Himalaya
1998 Russia (bandiera) Team russo di Ekaterinburg Nuova via sulla parete ovest del Makalu, in Himalaya
1999 Nuova Zelanda (bandiera) Athol Whimp
Australia (bandiera) Andrew Lindblade
Nuova via sulla parete nord del Thalay Sagar, nell'Himalaya del Garhwal
2000 Francia (bandiera) Lionel Daudet e Sébastien Foissac Nuova via Voyage des clochards célestes sulla parete sud del Burkett Needle, in Alaska[5]
2001 Germania (bandiera) Thomas Huber
Svizzera (bandiera) Iwan Wolf
Nuova via Shiva's line sulla parete nord dello Shivling, nell'Himalaya del Garhwal[6]
2002 Russia (bandiera) Valerij Babanov Nuova via in solitaria sulla parete nord del Meru, nell'Himalaya del Garwhal[7]
2003 Regno Unito (bandiera) Mick Fowler e Paul Ramsden Nuova via sul couloir centrale della parete nord del Siguniang, nei Monti Qionglai, in Cina[8]
2004 Russia (bandiera) Valerij Babanov e Yuri Koshelenko Nuova via Moonlight Sonata sul pilastro sud del Nupste Est, in Himalaya[9]
2005 Russia (bandiera) Alexander Odintsov e un team russo Nuova via sulla parete nord dello Jannu, in Himalaya[10]
2006 Stati Uniti (bandiera) Steve House e Vince Anderson Nuova via sulla Parete Rupal del Nanga Parbat, in Himalaya[11]
2007 Slovenia (bandiera) Marko Prezelj e Boris Lorencic Nuova via sulla parete nord-ovest Jomolhari, in Himalaya[12]
2008 non assegnato[13]
2009[14] Giappone (bandiera) Kazuya Hiraide e Kei Taniguchi Nuova via Samurai directe sulla parete sud-est del Kāmet, nell'Himalaya del Garhwal. Taniguchi è stata la prima donna ricevere il premio
Giappone (bandiera) Fumitaka Ichimura, Yusuke Sato e Kazuki Amano Nuova via in stile alpino sulla parete nord del Kalanka, nell'Himalaya del Garhwal
Svizzera (bandiera) Ueli Steck e Simon Anthamatten Nuova via Scacco matto sulla parete nord del Tengkampoche, in Himalaya
Italia (bandiera) Walter Bonatti Premio alla carriera
2010[15] Kazakistan (bandiera) Denis Urubko e Boris Dedeshko Nuova via dei kazaki Dedeshko-Urubko sulla parete sud-est del Cho Oyu, in Himalaya
Stati Uniti (bandiera) Jed Brown e Kyle Dempster
Scozia (bandiera) Bruce Normand
Nuova via Il grande colpo della giada bianca sulla parete nord dello Xuelian Feng, nel Tian Shan, in Cina
Italia (bandiera) Reinhold Messner Premio alla carriera
2011[16] Giappone (bandiera) Yasushi Okada, Katsutaka Yokoyama Nuova via sulla parete sud-est del Monte Logan, nel Monti Sant'Elia
Belgio (bandiera) Sean Villanueva, Nicolas Favresse e Olivier Favresse
Stati Uniti (bandiera) Ben Ditto
Regno Unito (bandiera) Bob Shepton
Nuove vie d'arrampicata (tra cui Devils Brew) sulle coste occidentali e meridionali della Groenlandia
Regno Unito (bandiera) Doug Scott Premio alla carriera
2012[17] Slovenia (bandiera) Nejc Marcic e Luka Stražar Nuova via Dreamers of the Golden Caves sull'inviolata parete ovest del K7, nel Karakorum
Stati Uniti (bandiera) Mark Richey, Steve Swenson e Freddie Wilkinson Nuova via The Old Breed sulla parete est del Saser Kangri II, nel Karamorum
Norvegia (bandiera) Ole Lied e Bjørn-Eivind Årtun Nuova via Venas Azules sulla parete sud della Torre Egger, in Patagonia (menzione speciale). Årtun mori poche settimane prima della premiazione, consapevole della sua nomina
Francia (bandiera) Robert Paragot Premio alla carriera
2013[18]
Francia (bandiera) Sébastien Bohin, Didier Jourdain, Sébastien Moatti e Sébastien Ratel Nuova via sull'inviolata parete sud-ovest del Kāmet, nell'Himalaya del Garhwal
Regno Unito (bandiera) Mick Fowler e Paul Ramsden Traversata dello Shiva, in Himalaya
Russia (bandiera) Dmitrij Golovchenko, Alexander Lange e Sergeij Nilov Prima salita dello sperone nord-est della Muztagh Tower, nel Karakorum
Stati Uniti (bandiera) Kyle Dempster, Hayden Kennedy e Josh Wharton Cresta sud-est del Baintha Brakk, nel Karakorum
Regno Unito (bandiera) Sandy Allan e Rick Allen Prima salita della cresta Mazeno del Nanga Parbat, in Himalaya
Giappone (bandiera) Tatsuya Aoki, Yasuhiro Hanatani e Hiroyoshi Manome Pilone sud del Kyashar, in Himalaya
Stati Uniti (bandiera) Hayden Kennedy
Canada (bandiera) Jason Kruk
Schiodatura della via del Compressore al Cerro Torre, in Patagonia (menzione speciale)
Austria (bandiera) David Lama e Peter Ortner Prima salita in libera della via del Compressore al Cerro Torre, in Patagonia (menzione speciale)
Austria (bandiera) Kurt Diemberger Premio alla carriera
2014[1] Svizzera (bandiera) Ueli Steck Nuova via in solitaria sulla parete sud dell'Annapurna I, in Himalaya
Canada (bandiera) Raphael Slawinsky e Ian Welsted Nuova via sulla parete nord-ovest dell'inviolato K6, in Karakorum
Francia (bandiera) Stéphane Benoist e Yannick Graziani Prima ripetizione della via aperta da Ueli Steck pochi giorni prima sulla parete sud dell'Annapurna I, in Himalaya (menzione speciale)
Stati Uniti (bandiera) John Roskelley Premio alla carriera
2015[19] Slovenia (bandiera) Aleš Česen, Luka Lindič e Marko Prezelj Nuova via sulla parete nord dell'Hagshu, in Himalaya
Stati Uniti (bandiera) Tommy Caldwell e Alex Honnold Prima traversata completa del Fitz Roy, in Patagonia
Russia (bandiera) Alexander Gukov e Alexeij Lonchinskiy Nuova via sulla parete sud-ovest del Thamserku, in Himalaya
Regno Unito (bandiera) Chris Bonington Premio alla carriera
2016[20] Stati Uniti (bandiera) Hayden Kennedy
Slovenia (bandiera) Marko Prezlj e Urban Novak
Francia (bandiera) Manu Pellissier
Nuova via Light Before Wisdom (1200 m, 5.11, WI6, M6, A2) sulla parete est del Cerro Kishtwar, in Himalaya
Francia (bandiera) Lise Billon e Antoine Moineville
Argentina (bandiera) Diego Simari
Stati Uniti (bandiera) Jerome Sullivan
Nuova via Hasta las Webas (1000 m, AI5+, M5, 90°) sul pilastro nord-est-est del Cerro Riso Patron, in Cile
Regno Unito (bandiera) Mick Fowler e Paul Ramsden Prima ascensione dell'inviolato Gave Ding, in Himalaya
Ucraina (bandiera) Nikita Balabanov e Mikhail Fomin Nuova via Daddy Magnum Force (1700 m, M6, A3) sul pilastro nord-nord-ovest del Talung, in Himalaya
Polonia (bandiera) Wojciech Kurtyka Premio alla carriera
2017[21][22] Regno Unito (bandiera) Nick Bullock e Paul Ramsden Prima ascensione dal pilastro nord dell'inviolato Nyainqêntanglha, in Transhimalaya
Russia (bandiera) Dmitrij Golovchenko, Dmitrij Grigoriev e Sergeij Nilov Nuova via Moveable Feast (ED2, M7, WI5, 5c, A3, 1400 m) sulla parete nord del Thalay Sagar, nell'Himalaya del Garhwal
Corea del Sud (bandiera) Kim Chang Ho, Choi Seok Moon e Pak Jeong Yong Nuova via sulla parete sud del Gangapurna, in Himalaya (menzione speciale)
Stati Uniti (bandiera) Colin Haley e Alex Honnold Prima traversata in giornata del gruppo del Cerro Torre, in Patagonia (menzione speciale)
Stati Uniti (bandiera) Jeff Lowe Premio alla carriera
2018[23] Rep. Ceca (bandiera) Zdeněk Hák e Marek Holeček Nuova via (in stile alpino) sulla parete sud-ovest del Gasherbrum I, nel Karakorum
Giappone (bandiera) Kazuya Hiraide e Kenro Nakajima Nuova via sulla parete nord-est dello Shispare, nel Karakorum
Francia (bandiera) Frédéric Degoulet, Benjamin Guigonnet e Hélias Millerioux Nuova via (in stile alpino) sulla parete sud del Nuptse, in Himalaya
Stati Uniti (bandiera) Chantel Astorga, Anne Gilbert Chase e Jason Thompson Parete sud-ovest del Nilkantha, in Himalaya (menzione speciale)
Stati Uniti (bandiera) Alex Honnold Per quanto fatto durante il 2017 (menzione speciale)
Slovenia (bandiera) Andrej Štremfelj Premio alla carriera
2019[24] Polonia (bandiera) Krzysztof Wielicki Premio alla carriera
Austria (bandiera) David Lama Per l'ascensione solitaria lungo la cresta ovest del Lunag Ri, in Nepal
Austria (bandiera) Hansjörg Auer Per l'ascensione solitaria della parete ovest del Lupghar Sar, nel Karakorum
Slovenia (bandiera) Aleš Česen e Luka Stražar
Regno Unito (bandiera) Tom Livingstone
Prima ascensione della parete nord del Latok I, nel Karakorum
2020[25] Rep. Ceca (bandiera) Zdeněk Hák e Marek Holeček Prima ascensione della parete nord-ovest del Chamlang, in Himalaya, lungo la via UFO Line
Stati Uniti (bandiera) Alan Rousseau e Tino Villanueva Prima ascensione della parete ovest del Tengi Ragi Tau, in Himalaya), seconda ascensione in assoluto alla montagna e prima in stile alpino
Stati Uniti (bandiera) Mark Richey, Steve Swenson e Chris Wright
Nuova Zelanda (bandiera) Graham Zimmerman
Prima ascensione del Link Sar, nel Karakorum
Giappone (bandiera) Kazuya Hiraide e Kenro Nakajima Prima ascensione della parete sud del Rakaposhi, nel Karakorum, lungo una via di salita che passa per la cresta sud-est
Francia (bandiera) Catherine Destivelle Premio alla carriera
2021[26] Francia (bandiera) Pierrick Fine e Symon Welfringer Prima ascensione della parete sud e della cresta sud-ovest del Sani Pakkush, nel Karakorum, lungo la via Revers Gagnant, seconda salita in assoluto della cima
Stati Uniti (bandiera) Ethan Berman
Regno Unito (bandiera) Uisdean Hawthorn
Nuova via Running in the Shadows sulla parete nord-ovest (detta Emperor Face) del Monte Robson, nelle Montagne Rocciose Canadesi
Spagna (bandiera) Silvia Vidal Per "l’enorme contributo fornito all’arrampicata in solitaria su big wall per più di due decenni" (menzione speciale)
Giappone (bandiera) Yasushi Yamanoi Premio alla carriera
2022[27] Georgia (bandiera) Archil Badriashvili, Baqar Gelashvili e Giorgi Tepnadze Prima ascensione della vetta nord-ovest del Saraghrar, nell'Hindu Kush
Belgio (bandiera) Sean Villanueva Prima traversata da sud a nord del massiccio del Fitz Roy, in Patagonia (Moonwalk Traverse)
Ucraina (bandiera) Mykyta Balabanov, Mykhailo Fomin, e Viacheslav Polezhaiko Salita della cresta sud-est dell'Annapurna III, in Himalaya (via Patience, 7555 m, 5.10a A3 M6)
Slovenia (bandiera) Silvo Karo Premio alla carriera
2023 Canada (bandiera) Alik Berg e Quentin Roberts Nuova via Reino Hongo (1000 m, M7 AI5+) sullo sperone sud-sudest dello Jirishanca, nelle Ande
Regno Unito (bandiera) Tim Miller e Paul Ramsden Nuova via Phantom Line (1300 m, ED) sulla parete nord dello Jugal Spire, in Himalaya
Francia (bandiera) Christophe Ogier, Victor Saucède e Jérôme Sullivan Nuova via The Crystal Ship (1600 m, 5.10+ M7 A2) sulla parete sud del Pumari Chhish East, in Karakorum
Francia (bandiera) Capucine Cotteaux, Caro North e Nadia Royo Cremer Menzione speciale per la prima salita della parete est della Northern Sun Spire, in Groenlandia (via Sedna, 780 m, 7b+/A0. Spedizione a "impronta di carbonio minima": la montagna è stata raggiunta in barca a vela dalla Francia con un team di sole donne
Stati Uniti (bandiera) George Lowe Premio alla carriera
2024 Giappone (bandiera) Kazuya Hiraide e Kenro Nakajima[28] Nuova via The Secret Line sulla parete nord del Tirich Mir (7.708

m) nell'Hindu Kush, in Pakistan

Regno Unito (bandiera) Matt Cornell, Jakson Marvell e Alan Rousseau Nuova via parziale Round Trip Ticket (2.700 m, M7 AI5+ A0) sulla parete nord e cresta nord-ovest del Jannu, in Himalaya
Svizzera (bandiera) Hugo Béguin, Matthias Gribi e Nathan Monard Nuova via Tomorrow Is Another Day (1.400 m, ED, 5c A2 WI4 M6) sulla parete nord del Flat Top, in Himalaya
Italia (bandiera) Nives Meroi Menzione Speciale per l'Alpinismo Femminile per l'insieme delle sue imprese e, nel 2023, per la prima salita della parete ovest (Diamonds on the Soles of the Shoes) del Kabru IV, vista come la via più notevole dell'anno che abbia coinvolto un'alpinista donna
Spagna (bandiera) Jordi Corominas Premio alla carriera

Critiche

Nel corso degli anni sono state mosse diverse critiche al Piolet d'Or. In particolare è stato spesso criticato il fatto che il premio servirebbe per giudicare alcune imprese migliori di altre, creando così una sorta di competizione che (a detta di tali critiche) nell'alpinismo non dovrebbe esistere,[11][29] mentre in altri casi è stata criticata la scelta di premiare delle spedizioni che meritavano il premio (sempre stando alle critiche) meno di altre.[10][30][31][32] In un caso è stata criticata la scelta di inserire tra i membri della giuria l'alpinista slovacco Dodo Kopold, denunciato dal Club Alpino Slovacco per aver mentito su dettagli di alcune sue spedizioni in Himalaya e per aver abbandonato dei suoi compagni in difficoltà.[30]

Note

  1. ^ a b Ueli Steck e la cordata Raphael Slawinsky & Ian Welsted vincono il Piolets d'Or 2014, su planetmountain.com, 29 marzo 2014. URL consultato il 30 marzo 2014.
  2. ^ (EN) 2012 Piolet d'Or Lifetime Achievement: Robert Paragot, su pioletsdor.com. URL consultato il 22 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 20 marzo 2012).
  3. ^ (EN) Lifetime achievement Piolet d’Or, su pioletsdor.com. URL consultato il 22 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 20 marzo 2012).
  4. ^ (EN) Historique des Piolets d'Or, su pioletsdor.com. URL consultato il 7 gennaio 2012.
  5. ^ Piolet d'or 1999 a Lionel Daudet e Sebastien Foissac, su planetmountain.com, 9 gennaio 2000. URL consultato il 7 gennaio 2012.
  6. ^ Piolet d'or a Thomas Huber e Iwan Wolf, su planetmountain.com, 15 gennaio 2001. URL consultato il 7 gennaio 2012.
  7. ^ A Valery Babanov il Piolet d'or, su planetmountain.com, 14 gennaio 2002. URL consultato il 7 gennaio 2012.
  8. ^ Il 12° Piolet d'or a Mick Fowler e Paul Ramsden, su planetmountain.com, 10 febbraio 2003. URL consultato il 7 gennaio 2012.
  9. ^ Piolet d'or 2003 a Babanov e Koshelenko, su planetmountain.com, 10 febbraio 2004. URL consultato il 7 gennaio 2012.
  10. ^ a b Vinicio Stefanello, Piolet d'or: la giuria premia il team russo, il pubblico Steve House, su planetmountain.com, 28 febbraio 2005. URL consultato il 7 gennaio 2012.
  11. ^ a b XV Piolet d'or a Steve House e Vincent Anderson, su planetmountain.com, 13 febbraio 2006. URL consultato il 7 gennaio 2012.
  12. ^ Piolet d'or 2006 a Prezelj e Lorencic per il Chomo Lhari, su planetmountain.com, 29 gennaio 2007. URL consultato il 7 gennaio 2012.
  13. ^ Vinicio Stefanello, Il XVII Piolet d'Or non si farà, su planetmountain.com, 18 gennaio 2008. URL consultato il 7 gennaio 2012.
  14. ^ Piolet d'Or 2009, i vincitori, su planetmountain.com, 30 aprile 2009. URL consultato il 7 gennaio 2012.
  15. ^ Vinicio Stefanello, Piolet d'Or, i vincitori e l'alpinismo del futuro, su planetmountain.com, 12 aprile 2010. URL consultato il 7 gennaio 2012.
  16. ^ Piolet d'Or 2011: Monte Logan e Groenlandia Big Walls i vincitori, su planetmountain.com, 16 aprile 2011. URL consultato il 7 gennaio 2012.
  17. ^ Piolets d'Or 2012: K7 Ovest e Saser Kangri II i vincitori, su planetmountain.com, 25 marzo 2012. URL consultato il 25 marzo 2012.
  18. ^ Piolets d'Or 2013: una vittoria ex aequo, su planetmountain.com, 6 aprile 2013. URL consultato il 6 aprile 2013.
  19. ^ Piolet d'Or 2015: la grande serata finale a Courmayeur, su planetmountain.com, 13 aprile 2015. URL consultato il 16 aprile 2015.
  20. ^ Piolets d’Or 2016, quattro le salite scelte, su planetmountain.com, 7 aprile 2016. URL consultato il 7 aprile 2016.
  21. ^ Eccoli. I vincitori del Piolet d’Or 2017!, su montagna.tv, 14 aprile 2017. URL consultato il 22 settembre 2017.
  22. ^ Jeff Lowe, premio alla carriera Piolet d'Or 2017, su planetmountain.com, 3 marzo 2017. URL consultato il 22 settembre 2017.
  23. ^ Piolets d'Or 2018: Gasherbrum I, Shispare e Nilkanth le salite vincitrici, a Nilkanth e Alex Honnold la menzione speciale, su planetmountain.com, 2 marzo 2018. URL consultato il 6 settembre 2018.
  24. ^ Piolets d’Or 2019, la notte degli oscar dell’alpinismo, su Montagna.TV, 22 settembre 2019. URL consultato il 17 aprile 2020.
  25. ^ Piolets d’Or 2020-i vincitori, su up-climbing.com. URL consultato il 23 aprile 2022.
  26. ^ Piolets d'Or 2021: annunciate le salite premiate, a Silvia Vidal una Menzione Speciale, su planetmountain.com. URL consultato il 23 aprile 2022.
  27. ^ Fitz Roy Moonwalk Traverse e Saraghrar NO vincono i Piolets d'Or 2022, ad Annapurna III Cresta SE il Premio Speciale della Giuria, su planetmountain.com.
  28. ^ Il premio è stato assegnato postumo dal momento che i due alpinisti sono deceduti il 27 luglio 2024 durante un'ascesa sul K2.
  29. ^ (EN) Marko Prezelj, 2007 Piolet d'Or Winner Questions Awards, su alpinist.com, 26 febbraio 2007. URL consultato il 18 febbraio 2015.
  30. ^ a b Piolet d'or 2009: i sei candidati, su planetmountain.com, 12 marzo 2009. URL consultato il 18 febbraio 2015.
  31. ^ Vinicio Stefanello, Piolets d'Or 2013: l'incomprensibile pareggio universale, su planetmountain.com, 8 aprile 2013. URL consultato il 18 febbraio 2015.
  32. ^ Valentina d'Angella, Hansjörg Auer deluso dai Piolet d’Or: dovevamo vincere anche noi. Così il festival non ha senso, su montagna.tv, 31 marzo 2014. URL consultato il 18 febbraio 2015.

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