Phlebovirus Siciliano
Il phlebovirus siciliano o Sandfly fever Sicilian virus (SFSV) è un arbovirus a RNA a polarità negativa del genere Phlebovirus, famiglia Phenuiviridae, ordine Bunyavirales.[1] Esso ha un RNA monocatenario segmentato a polarità negativa, ed è associato clinicamente alla febbre da flebotomo o pappatacio. Geneticamente è correlato ai virus di Napoli e Toscana, ed anche alla febbre della Rift Valley che mostrano anch'essi febbre da flebotomi. Il virus fu scoperto a Palermo dove colpì le truppe dell'esercito alleato dopo gli sbarchi in Sicilia del 1943 durante la Seconda guerra mondiale.[2] ClinicaLa febbre da pappataci è una malattia simil-influenzale. Il periodo di incubazione è di 3-6 giorni e segni e sintomi includono febbre alta che dura 3-74 ore, malessere, dolore addominale, mal di testa, forte dolore retro-orbitale, lombalgia, fotofobia e anoressia. Leucopenia marcata può verificarsi. I pazienti possono inoltre manifestare diarrea transitoria o costipazione con disagio addominale. [3] L'unico virus della febbre da pappataci, noto per essere neurotropico, è il virus Toscana. Tuttavia, sono stati segnalati casi di encefalite e meningite asettica associati a SFSV.[4] Il trattamento è di supporto, ma la ribavirina può essere utile in casi gravi o rapidamente scompensati.[4] Vi è poca o nessuna reattività crociata sierologica tra i vari virus della febbre da pappataci. L'infezione può essere confermata mediante test sierologici con le IgM.[4] EpidemiologiaIl virus si trova nel Mediterraneo, nel Medio Oriente e in parti dell'Asia centrale e meridionale, come Italia, Egitto, Pakistan, Iran, Cipro, Algeria e Turchia. Il picco di incidenza si verifica nei mesi caldi, in particolare agosto, quando i vettori della febbre da pappataci è il Phlebotomus papatasi, che trasmettono il virus durante la puntura per assumere il sangue. Uno studio ha suggerito che vivere vicino a strutture per il trattamento delle acque reflue e la presenza di bestiame all'interno della casa sono fattori di rischio per l'infezione.[4] Note
Bibliografia
Voci correlateCollegamenti esterni
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