Nella località è stata rinvenuta la necropolimessapica e dorica di 33 sepolture di varia tipologia e orientamento, generalmente a inumazione e in alcuni casi polisome (con più di un defunto).
Scavi archeologici sono stati condotti sul sito dalla Soprintendenza archeologica della Puglia nel 1989-1990. Gli scavi hanno identificato resti anche dell'abitato, un phrouron (avamposto militare) tarantino, riutilizzato in epoca romana. I resti, danneggiati dai lavori agricoli, comprendevano possibili resti di abitazioni e delle mura difensive in blocchi, databili per motivi stratigrafici a dopo la metà del IV secolo a.C.[4].
Reperti medievali
Pochi metri più a nord del sito archeologico sono state rinvenute tracce di cisterne altomedievali, oggi sotto il parcheggio del sito archeologico, È inoltre stata rinvenuta una moneta bizantina del X secolo con l'effigie dell'imperatore bizantino Costantino VII[5].
Negli anni trenta uno studioso locale ha ipotizzato l'identificazione del sito con la città romana di Rudiae[7]. Sempre nel medesimo periodo l'allora soprintendente agli scavi archeologici in Puglia, Ciro Drago, aveva proposto l'identificazione del sito archeologico come parte dei resti dell'antica Rudiae che avrebbe coperto a macchia di leopardo il territorio tra Villa Castelli, Grottaglie e Francavilla Fontana[8]. Successivamente tuttavia Rudiae è stata identificata con l'antico abitato messo in luce presso San Pietro in Lama a pochi chilometri da Lecce. L'ipotesi dell'identificazione del sito archeologico di Pezza Petrosa con Rudiae, è stata recentemente riproposta da uno studioso locale[9].
Un recente studio sul significato del termine phrourion[10] discute, in base alle occorrenze delle fonti e in particolare dell'uso che ne viene fatto in Tucidide e Senofonte[11] e, soprattutto, in Diodoro[12] Le conclusioni a cui giunge lo studio sembrerebbero indicare che, sulla base delle fonti, il senso attribuibile al termine possa denotare anche una struttura urbana più complessa assimilabile alla polis.[13]
Note
^L'ipotesi di un centro greco fondato come avamposto di confine è stata formulata recentemente da Felice Gino Lo Porto (dato riportato nella pagina su Pezza Petrosa nel sito del comune, citata nei collegamenti esterni.)
^Identificazione riportata sul sito della direzione didattica di Villa Castelli, citata tra i collegamenti esterni].
^Grazia Angela Maruggi (a cura di), Pezza petrosa. Archeologia a Villa Castelli tra curiosità e ricerca ([Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, Soprintendenza Archeologica della Puglia, comune di Villa Castelli, assessorato alla cultura), Artigrafiche Pugliesi, Martina Franca 1992.
^Il comune di Villa Petrosa è impegnato nella realizzazione di un progetto di sistemazione e rivalutazione del sito archeologico di Pezza Petrosa, con la costituzione di un parco archeologico, nell'ambito della collaborazione tra Italia e Grecia, all'interno del PIC Interreg III A Grecia-Italia 2000/2006.
^P. Scialpi, Il parco archeologico di Pezza Petrosa a Villa Castelli, ed. Pugliesi, Martina Franca 2011, p.99.
^L. Morleo, Breve storia di Villa Castelli, Tipografia Salinaro, Francavilla Fontana 1997.
^Ciro Cafforio, Preistoria di Rudiae Tarantina, Taranto 1938. L'identificazione era stata invece respinta da Francesco Ribezzo che comunque ammetteva una effettiva presenza romana nel territorio e riteneva Rudiae identificabile nel vicino territorio di Francavilla Fontana (Francesco Ribezzo, Rudiae Paucentina, Napoli 1938).
^Ciro Drago, Contributo alla carta archeologica della Puglia, Taranto 1933; Francesco Colaci Cenni storici e topografici sulla scoperta della città di Lupiae o Sibari del Salento, La Modernissima, Lecce 1933 (lo studio venne condotto per incarico del Ministero della educazione nazionale); Ciro Drago, Real museo nazionale di Taranto, Istituto poligrafico dello Stato, Roma 1940 (studio condotto sotto l'egida del Consiglio nazionale delle accademie e del Ministero dell'educazione nazionale); Ciro Drago, Ellenismo e romanità della Puglia, Tipografia Pappacena, Taranto 1941; Ciro Drago (a cura di), Italia (15), Corpus vasorum antiquorum) (Consiglio nazionale delle accademie e Ministero della Educazione Nazionale), Libreria dello Stato, Roma 1940.
^T.H. Nielsen, "Phrourion. A note on the term in classical sources and in Diodorus Siculus", in T.H. Nielsen (a cura di), Even more studies in the ancient Greek polis, 2002, pp. 49-64.
^T.H. Nielsen, "Phrourion. A note on the term in classical sources and in Diodorus Siculus", in T.H. Nielsen (a cura di), Even more studies in the ancient Greek polis, 2002, pp. 50 e segg.
^T.H. Nielsen, "Phrourion. A note on the term in classical sources and in Diodorus Siculus", in T.H. Nielsen (a cura di), Even more studies in the ancient Greek polis, 2002, p. 54 e segg.
^T.H. Nielsen, "Phrourion. A note on the term in classical sources and in Diodorus Siculus", in T.H. Nielsen (a cura di), Even more studies in the ancient Greek polis, 2002, p. 62.
Bibliografia
C. Cafforio, Preistoria di Rudiae Tarantina, Taranto 1938.
G. A. Maruggi (a cura di), Pezza Petrosa. Archeologia a Villa Castelli tra curiosità e ricerca, Artigrafiche Pugliesi, Martina Franca 1992.
P. Scialpi, I Mirmidoni e Villa Castelli, Edizioni Pugliesi, 2003
P. Scialpi, Il parco archeologico di Pezza Petrosa a Villa Castelli, ed. Pugliesi, Martina Franca 2011.