Pescarzo (Capo di Ponte)
Pescarzo (Pehcàrh in dialetto camuno[1]) è una frazione del comune di Capo di Ponte. Esistono due paesi con questo nome in Val Camonica, l'altro si trova nel comune di Breno. Geografia fisicaTerritorioIl paese sorge sulla sponda nord della valletta del Clegna, in posizione dominante sulla media Val Camonica, a ridosso di un piccolo altipiano. Il borgo medioevale di Pescarzo è il luogo che sa farci riconoscere la nostra identità. Camminando tra i vicoli, qualcosa di straordinario pervade l'anima del visitatore: un'armonia tra luogo ed espressione, nei semplici gesti degli artigiani, tra i sorrisi dei bimbi e gli sguardi pieni di storia degli anziani. Pescarzo è rimasta a testimoniare per secoli il senso della nostra storia e continua a darci la possibilità di immergerci in tanta purezza. StoriaSabato 4 aprile 1299 i consoli della vicinia di Pescarzo si recano ad Cemmo dove è presente Cazoino da Capriolo, camerario del vescovo di Brescia Berardo Maggi. Qui giurano secondo la formula consueta fedeltà al vescovo, e pagano la decima dovuta. Assieme agli uomini di Sellero dovevano far da guardia al castello di Cemmo.[2] Il borgo attuale è di struttura medievale, ma è stata rinvenuta una abitazione alpina dell'età del ferro che conferma l'antropizzazione della zona già a quel tempo. I reperti sono conservati al Museo di Cividate Camuno. Nel 1987 si è proceduti in un progetto pilota di restauro conservativo, al fine di valorizzare il centro storico del paese. Monumenti e luoghi d'interesseArchitetture religioseLe chiese di Pescarzo sono:[3]
Tradizioni e folcloreLa frazione durante l'estate conta circa 180 abitanti,ma di inverno e d'autunno 150. Gli scütüm sono nei dialetti camuni dei soprannomi o nomiglioli, a volte personali, altre indicanti tratti caratteristici di una comunità. Quello che contraddistingue gli abitanti di Pescarzo di Capo di Ponte è Bàsoi .[4] Immaginarti · La nostra storia “ImmaginArti” a Pescarzo di Capo di Ponte nasce nel 2000, grazie ad un'idea di Emilio Visconti, fondatore della Scuola Bottega di Bienno. L'intento della mostra è quello di radunare nel caratteristico borgo tardomedioevale un insieme di artigiani locali e provenienti dall'esterno per far rivivere la cultura e la tradizione dell'artigianato, ormai largamente perduta. Agli abitanti del borgo viene chiesto di mettere a disposizione i locali a pian terreno delle abitazioni, i cortili interni, i fondaci e le cantine, che si trasformano per alcune sere d'estate in altrettante botteghe di artigianato tradizionale e sono aperte all'affluenza dei visitatori, che possono - ad un tempo - visitare il centro storico ed ammirare le creazioni in mostra ed il lavoro dei maestri artigiani all'opera. ImmaginArti” è una manifestazione che raccoglie oltre settanta Maestri Artigiani provenienti dalla Vallecamonica e dal centro e nord Italia, che per nove giorni espongono le proprie opere nel centro storico. Grazie alla tradizionale ospitalità degli abitanti, cortili e cantine si trasformano in altrettanti laboratori e botteghe che diventano esposizioni aperte ai numerosissimi visitatori. Le strade, illuminate col fuoco di mille ceri, ogni sera si popolano di ospiti, musici e saltimbanchi in una grande festa che si protrae fino a notte fonda. Immaginarti • I nostri artigiani I Maestri Artigiani espongono esclusivamente prodotti che sono il frutto della propria abilità creatività e fantasia, spaziando dalle attività di artigianato tradizionale, alle sperimentazioni polimateriche e alle applicazioni artistiche. Ai maestri provenienti dalla Vallecamonica e da altre zone dell'Italia centrosettentrionale, si affiancano inoltre numerosi artigiani e hobbisti della comunità locale, facenti parte dell'Associazione “Arti Camunorum”. I generi presenti a “ImmaginArti” sono soprattutto la pittura, la scultura, l'intaglio del legno, la lavorazione della pietra, la tessitura tradizionale, l'oreficeria e l'argento, il rame ed i metalli, la lavorazione della ceramica, il ricamo, la sartoria, l'intreccio, il restauro, la fotografia, l'affresco e l'acquarello. Eccezionalmente, sono presenti lungo il percorso espositivo allestimenti di associazioni non profit e degustazione e vendita di prodotti tipici locali. EconomiaIl paese era famoso per l'estrazione di ardesia (piòda in dialetto camuno), un tempo usata per i tetti delle case. Alla fine del seicento Gregorio Brunelli cita la copiosità di questa pietra predona.[5] Citazioni«A' mano sinistra sopra Cemo, piegando alquanto tra mattina e settentrione, luogo di rettoria parochiale, sotto il titolo di s.Vito e Modesto, si ritrova, detto Pescarzo di sopra, à differenza dell'altro di Breno» Note
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