Fin dalla sua introduzione, risalente all'inizio del Novecento, la coltura intensiva del peperone nell'area circostante Carmagnola ha riscontrato un grandissimo interesse tra gli operatori agricoli, in quanto le ottime rese assicurate dalle ideali condizioni pedoclimatiche dell'area hanno garantito buoni redditi. Se si considera poi che, fin dopo la seconda guerra mondiale, la gran parte della popolazione attiva era dedita all'attività agricola, è facile intuire quanto il peperone sia stato importante per l'economia locale. Per forza di cose, con il tempo, l'interesse per il peperone è diventato parte integrante della cultura locale. L'acquisizione di formazione ed esperienza nel settore specifico da parte degli operatori agricoli ha fatto sì che il peperone entrasse come protagonista nella storia e nella vita di tutti i giorni a Carmagnola. Ne sono testimonianza le manifestazioni, le fiere, l'arte e gli aneddoti, spesso incentrati sul peperone, per non parlare della cucina locale, che si caratterizza fortemente per la presenza quasi ossessiva di questo ortaggio.[4]
Metodo di ottenimento del prodotto
Epoca di semina: la semina viene effettuata dall'ultima decade di dicembre alla fine di marzo. Per la semina vengono seguite due procedure alternative in ambiente forzato:
a) secondo il metodo tradizionale: semina su "letto caldo"; allo stadio di 4-6 foglie le piante vengono ripicchettate in piena terra sotto tunnel (serra fredda) nella prima decade di aprile e successivamente poste a dimora in pieno campo nella prima decade di maggio;
b) semina in vivaio di sementi di provenienza aziendale e successive cure colturali fino al momento del trapianto sotto tunnel.[5]
Trapianto
Le piante vengono trapiantate a file sotto i tunnel a partire dalla prima decade di marzo e in pieno campo a partire dalla prima decade di maggio, a fila singola.