Paperino e il maragià del Verdestan
Paperino e il maragià del Verdestan è una storia a fumetti della Walt Disney, scritta e disegnata da Carl Barks. TramaAll'inizio della storia il sindaco viene cacciato dall'ufficio di Paperone dopo che questi aveva rifiutato di prestargli dei soldi per la costruzione della statua di Cornelius Coot, fondatore della città. Poco dopo arriva in città un ricco maragià del Verdestan ritenuto da molti l'uomo più ricco del mondo, e per dimostrarlo dona 20.000$ al sindaco per la statua di Cornelius Coot. Paperone, infuriatosi per la cosa, decide di dimostrare chi è il più ricco costruendo una statua di Cornelius Coot più alta (e più costosa) di quella del maragià. Inizia così una sfida tra i due, dove chi costruirà la statua di Cornelius Coot più alta vincerà. La città si riempe così di colossali statue di Coot, finché il sindaco, per variare genere, chiede ai miliardari di far costruire una statua diversa dalle altre, così i due le fanno costruire in suo onore. Il giorno dell'inaugurazione, le due statue sono coperte da un telo: la statua del Maragià è alta quaranta piedi (12,192 metri) ed è fatta d'oro puro, col turbante di diamante incastonato di madreperla e gli occhi di smeraldi. Paperone invece rivela un mero cilindro di diamanti (attributo tipico del personaggio), della stessa identica altezza dell'altra statua. Paperone sembrava quindi aver potuto costruire solo una parte della statua ma, deriso dalla folla, aziona una leva facendo emergere il resto della statua dal terreno, che arriva a novanta piedi di altezza (27,432 metri) e si rivela fatta di platino incastonato di diamanti e dagli occhi di zaffiri. Così Paperone vince decisamente la sfida, mentre il Maragià apprende di essere andato in bancarotta e si trova costretto a dare i vestiti al sindaco, essendo stati ipotecati, e ad andare in giro in una botte. Il Maragià diventa un mendicante e nel finale della storia fa visita al Deposito, compiacendosi di vederlo vuoto. Tuttavia, Paperone afferma che quelli spesi erano solo i soldi di una piccola cassa privata, scoperchiando il pavimento e mostrando al Maragià incredulo il vero deposito dei tre ettari cubici di denaro. Edizione italiana
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