Neoboletus erythropus
Il Neoboletus erythropus (Pers.) C.Hahn, 2015, precedentemente noto come Boletus erythropus, comunemente chiamato porcino dal piede rosso, è un fungo della famiglia delle Boletaceae, commestibile solo dopo cottura in quanto contiene una tossina termolabile. È conosciuto con l'epiteto "premio del micologo", grazie alla sua bontà come commestibile, spesso sconosciuta ai fungaioli, che disdegnano i porcini a pori rossi e con la carne virante al blu. Descrizione della specieCappelloDiametro fino a 20 cm, occasionalmente fino a 30 cm, prima emisferico, poi convesso per poi diventare appianato, con cuticola opaca, asciutta e finemente vellutata, leggermente vischiosa con il tempo piovoso, carnoso, sodo, colore bruno scuro o rosso mattone o rossastro, di solito uniforme, con velature olivastre, talvolta bruno seppia, con margine prima involuto, poi regolare, spesso eccedente. GamboBulboso, corto, carnoso, robusto, prima panciuto allo stato giovanile, poi, più tardi, cilindrico, ingrossato alla base, colore di fondo sul giallo arancio, caratterizzato da puntinature o granulazioni sul rosso scuro, più scuro alla base dove assume una colorazione rossastra. Se manipolato vira al blu. Culinariamente senza valore. TubuliAbbastanza lunghi, non aderenti, completamente liberi al gambo, gialli, alla sezione verdastri, sottili. PoriPiccoli e rotondi, prima giallastri, poi rosso-arancio, viranti rapidamente al blu se toccati. Spore12-17 x 5-7 µm, fusiformi, lisce, bruno-olivastre in massa, giallastre CarneSoda, compatta negli esemplari giovani, molliccia in quelli adulti, di colore giallo limone, al taglio diventa subito verde azzurro (3-4 secondi), poi si scurisce lentamente diventando grigio verdastra, all'estremità assume una colorazione vinosa.
HabitatFungo simbionte, piuttosto comune, fruttifica da maggio ad ottobre sotto latifoglie e conifere in zone collinari e montuose, raramente in pianura. Da alcuni è considerato uno dei "funghi spia" perché di solito, inizia a fruttificare dai 3 ai 7 giorni prima dei Porcini, anche perché ne condivide l'habitat.[1] CommestibilitàBuona, ma richiede cottura prolungata, in quanto contiene una tossina termolabile, inattivata intorno ai 70 °C, che ne impedisce il consumo crudo. Se non cotto adeguatamente può causare gastroenteriti di lieve entità unitamente a brevi ma pur sempre fastidiosi episodi di diarrea, nausea e vomito.[2] È un fungo molto ambito nelle regioni alpine e nel nord Europa ed ha un'ottima resa a causa della sua consistenza: il sapore ricorda vagamente quello delle melanzane.[1] PreparazioneIl fungo va cotto a lungo: il metodo più comune consiste nel cuocere i funghi a pezzi o fette per 20 minuti direttamente nel modo voluto, il più prudente prevede anche una prebollitura a pezzi per 30 minuti, buttando via l'acqua di cottura. Si sappia che la prebollitura diminuisce drasticamente il valore gastronomico di questo fungo. EtimologiaDal greco eruthrós (ἐρυθρός) = rosso e poús (πούς) = piede, cioè dal "piede rosso". Varietà
Specie similiPuò essere confuso altri boleti a pori rossi:
Nomi comuni
Note
Bibliografia
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