Movimento della milizia degli Stati UnitiIl termine movimento della milizia è utilizzato dalle forze dell'ordine e dagli analisti della sicurezza per indicare una serie di organizzazioni private statunitensi che includono elementi paramilitari o simili. Questi gruppi sono soliti a identificarsi come "la Milizia", "la milizia disorganizzata"[2] oppure la "milizia costituzionale".[3] Per via della natura decentralizzata del movimento, le formazioni di miliziani possono variare nell'ideologia e negli obiettivi. Generalmente non è un movimento suprematista bianco, ma dagli anni 2000 ha manifestato una significativa ostilità verso immigrati e musulmani in risposta agli anni del terrore.[4][5][6] L'Anti-Defamation League (ADL) ha rilevato che alcune milizie hanno ai vertici persone di colore. Questo non esime completamente il movimento della milizia dal razzismo o dai pregiudizi, ma indica che esso è distinto dai movimenti suprematisti bianchi come i neonazisti, i gruppi del Ku Klux Klan e l'alt-right.[7] Storia del movimentoI precursoriXVIII – XIX secoloLa violenza politica come resistenza percepita contro la prevaricazione del governo dopo la costituzione degli Stati Uniti d'America è spesso considerata un'antesignana del movimento della milizia. Tra il 1780 e il 1800, ci furono tre principali episodi di ribellione armata: la Ribellione di Shays, la Whiskey Rebellion e la Ribellione di Fries, scaturite dai tentativi del nuovo governo federale di riscuotere le tasse.[8] Un altro parallelismo diffuso è quello con gli eventi di natura razziale, ma molti appartenenti al movimento della milizia rifiutano di riconoscere la violenza razziale come precursore del loro movimento, negando analogie con la repressione delle ribellioni di schiavi e il mantenimento delle gerarchie razziali durante l'era di Jim Crow.[9] In loro difesa, affermano di non essere razzisti, un'affermazione che in alcuni casi può avere fondamento e in altri no. Molti di loro preferiscono rivendicare la violenza di John Brown, che nel 1859 tentò di impadronirsi dell'armeria federale di Harpers Ferry, in Virginia, sperando di scatenare una ribellione armata contro la schiavitù.[9] XX secoloLa storia degli Stati Uniti del XX secolo include numerosi esempi di attività paramilitare che possono essere considerati precursori del movimento della milizia moderna. Tra i più noti del XX secolo vi sono i gruppi paramilitari del potere bianco (dagli anni '30 fino agli anni '70)[10], alcuni gruppi nel movimento separatista del potere nero negli anni '60[11] e l'organizzazione anticomunista "Minutemen" di Robert DePugh nata durante la Guerra Fredda.[10][12] Quest'ultima vide la maggior parte dei suoi membri reclutati nella Secret Army Organization (SAO), un gruppo che, secondo quanto denunciato dall'American Civil Liberties Union (ACLU) il 26 giugno 1975, fu in gran parte creato e gestito dalla FBI come parte del programma di controspionaggio illegale COINTELPRO.[13][14][15] Lo storico Mark Pitcavage sostiene che il movimento della milizia abbia ereditato in particolare le tradizioni del Posse Comitatus degli anni '60. Pitcavage definisce il movimento della milizia come un movimento di destra che "ha ereditato le tradizioni paramilitari dei gruppi precedenti, in particolare il Posse Comitatus, caratterizzato per il suo orientamento cospiratorio e antigovernativo".[16][17] Un intervistato del ricercatore Steven M. Chermak dichiarò che: «Il movimento delle milizia è diverso dal Posse [Comitatus], ma deriva dal Posse. Il Posse come organizzazione si è estinta a metà degli anni '80, ma l'ideologia è rimasta in piedi. A metà degli anni Novanta si è assistito a una rinascita di quell'ideologia in due modi diversi. Il Posse aveva questo terrorismo di carta e le attività paramilitari. Negli anni Novanta, il terrorismo di carta si è manifestato nei tribunali di common law e nei cittadini sovrani, mentre l'attività paramilitare nel movimento della milizia. È una cosa strana. I tribunali di common law e i cittadini sovrani sono più che altro discendenti diretti del Posse, mentre il movimento della milizia è solo una sua emanazione, ma ci sono alcune connessioni.[18]» L'esordio: la prima ondaAnni '90 e 2000Le milizie e i primi episodi di violenzaIl 29 aprile 1994, ventotto residenti del Michigan fondarono la Milizia Regionale del Michigan Settentrionale (NMRM; Northern Michigan Regional Militia), una milizia privata sotto la guida di Norman Olson e Ray Southwell. Questo gruppo era aperto a individui di qualsiasi razza o credo che condividessero gli ideali della milizia, il cui scopo principale era difendere il diritto dei cittadini di armarsi per proteggere la propria libertà, rifacendosi ai minutemen della Rivoluzione Americana.[19] I comandanti della Milizia del Michigan erano per lo più veterani delle forze armate statunitensi, come Lynn VanHuizen, Tom Wayne e Olson stesso. Erano noti per rispondere in modo estremo a qualsiasi limitazione del secondo emendamento, tanto che nel 1998, dopo che tre membri del gruppo intenti a "sorvegliare le forze dell'ordine" furono fermati dalla polizia con conseguente sequestro del loro equipaggiamento militare, il gruppo reagì inviando 50 miliziani al tribunale – al posto dei tre sotto accusa – minacciando di sparare a qualsiasi poliziotto che avesse ostacolato l'attività della milizia.[20] Il movimento della milizia guadagnò seguito nel 1994 in risposta alla percezione di azioni violente da parte del governo statunitense, come evidenziato dagli eventi di Ruby Ridge (1992) e Waco (1993). I membri temevano un governo sempre più oppressivo e l'applicazione violenta delle leggi sul controllo delle armi. Secondo lo storico Robert H. Churchill, il fulcro del movimento era il diritto di impiegare la forza armata contro politiche governative considerate minacciose. Gli assedi di Ruby Ridge e Waco avevano rafforzato questa percezione, facendo sentire molti membri come potenziali vittime di future repressioni governative.[19] L'attentato di Oklahoma City del 19 aprile 1995, avvenuto nel secondo anniversario dell'assedio di Waco, portò il movimento della milizia sotto i riflettori nazionali. Timothy McVeigh, associato alla Milizia del Michigan, era noto per aver frequentato alcune delle loro riunioni prima dell'attentato.[21] Per questo i rappresentanti delle milizie, tra cui Norman Olson (Michigan Militia), James Johnson (Ohio Unorganized Militia) e John E. Trochman e Bob Fletcher (Militia of Montana), vennero chiamati a testimoniare sul movimento della milizia davanti alla Sottocommissione giudiziaria del Senato degli Stati Uniti per il terrorismo, la tecnologia e la sicurezza interna.[22] «La Costituzione non solo consente specificamente la formazione di un esercito federale, ma riconosce anche il diritto intrinseco del popolo di formare una milizia. Inoltre, riconosce che il cittadino e i suoi armamenti personali sono il fondamento della milizia. L'armamento della milizia non è lasciato allo Stato, ma al cittadino. Tuttavia, se lo Stato decide di armare la propria milizia cittadina, è libero di farlo (tenendo presente che la Costituzione non è un documento che limita i cittadini, ma piuttosto che limita il potere del governo). Ma se lo Stato non riesce ad armare la sua milizia cittadina, il diritto del popolo di tenere e portare armi diventa la fonte della garanzia che lo Stato non si troverà indifeso in presenza di una minaccia alla sua sicurezza. Non ha alcun senso rivolgersi alla Costituzione degli Stati Uniti o a quella di qualsiasi Stato per ottenere il permesso di formare una milizia cittadina, poiché logicamente il potere di permettere è anche il potere di negare. Se portato alla sua logica conclusione in questo caso, il governo può negare al cittadino il diritto di formare una milizia. Se ciò accadesse, lo Stato si affermerebbe come principio del contratto che rende il popolo agente. La libertà dipenderebbe quindi dalla concessione della libertà da parte dello Stato. Questo concetto è estraneo al pensiero americano. Sebbene il Secondo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti riconosca l'esistenza di milizie statali e ne riconosca la necessità per la sicurezza di uno Stato libero; e sebbene riconosca anche che il diritto del popolo di tenere e portare armi non sarà violato, il Secondo Emendamento non è la fonte del diritto di formare una milizia o di tenere e portare armi. Questi diritti esistevano negli Stati prima della formazione dell'Unione federale. Infatti, il diritto di formare una milizia e di tenere e portare armi esisteva fin dall'antichità. L'enumerazione di questi diritti nella Costituzione non fa che sottolineare la loro naturale presenza e importanza. Secondo il Decimo Emendamento, il potere ultimo sulla milizia non è delegato al governo federale dalla Costituzione né agli Stati, ma risiede nel popolo. Di conseguenza, il potere della milizia rimane nelle mani del popolo. Ancora una volta, la funzione fondamentale della milizia nella società rimane al popolo. Pertanto, il Secondo Emendamento riconosce che l'esistenza della milizia e la sicurezza dello Stato risiedono in ultima analisi nel popolo che offre volontariamente le proprie persone per costituire la milizia e le proprie armi per fornire la sua potenza di fuoco. La difesa primaria dello Stato è affidata alla milizia cittadina che porta le proprie armi. Fondamentalmente, non è lo Stato a difendere il popolo, ma il popolo a difendere lo Stato.» Le tensioni interne dopo l'Attentato di Oklahoma CityDopo l'attentato, emersero tensioni interne che portarono alla divisione del movimento in due correnti principali tra il maggio 1995 e la fine del 1997: i cosiddetti "costituzionalisti", guidati da John Trochman, e i "cristiani millenaristi", rappresentati da Norman Olson. Un'ala della corrente costituzionalista guidata da Mike Vanderboegh rispose promulgando un documento noto come la "Alabama Declaration", che enfatizzava il rifiuto del razzismo e dichiarava la difesa dei diritti civili, condannando il terrorismo e altre forme di violenza.[24] La dichiarazione era una sorta di manifesto di quello che viene definito come "movimento della milizia costituzionale" firmato dai rappresentanti delle varie milizie nazionali.[25] Venne fatta circolare nella Tri-States Militia Network e approvata da Mike Vanderboegh, esponente della Milizia dell'Alabama, dichiarava il netto rifiuto di ogni forma di discriminazione razziale o religiosa.[25] Inoltre, il documento criticava figure come Timothy McVeigh e Terry Nichols, accusati di cospirare per sostituire la Repubblica Americana con un regime nazista.[26] Prima dell'attentato, McVeigh aveva interagito frequentemente con vari gruppi estremisti e sarebbe stato altrettanto corretto etichettarlo come neonazista visti suoi legami con il Ku Klux Klan o l'Esercito Repubblicano Ariano. Tuttavia, secondo il ricercatore Steven Chermak, i mass media cercarono di associarlo al movimento della milizia (nonostante non fosse membro di alcuna milizia) per influenzare in modo negativo l'opinione pubblica.[27] La rete comunicativa della Tri-States Militia Network, fondata da John Parsons con il sostegno finanziario della FBI[28], segnalava regolarmente alle autorità le minacce di attacchi terroristici interni; si dissolse nell'aprile 1996 dopo che i finanziamente vennero rivelati nel caso di Willie Ray Lampley.[29] Le dispute interne sul razzismo causarono una lotta per l'egemonia del movimento tra razzisti (che non facevano parte del movimento all'inizio) e non razzisti, soprattutto dopo che Norman Olson della Milizia del Michigan decise che qualsiasi persona che avesse usato il termine "ebreo" con accezione negativa sarebbe stata espulsa.[30] Nolson era ufficialmente antirazzista, ma utilizzava termini derivati dal gruppo razzista degli Identity Christians, come "new confederacy" per indicare un nuovo governo teocratico volto a rimpiazzare il governo federale, considerato dagli aderenti della "Identity Christianity" come troppo favorevole agli afroamericani. Il suo rifiuto al razzismo venne messo in dubbio anche perché incontrò in segreto un leader neonazista dalla Germania.[31] Una delle realtà più piccole tra le milizie razziste era rappresentata dalla Milizia del Montana. L'organizzazione si formò dai resti di United Citizens for Justice alla fine del 1992, in risposta allo stallo durante l'assedio di Ruby Ridge, in Idaho. Questa non era una vera organizzazione paramilitare, ma piuttosto un editore, tanto da guadagnarsi il soprannome di "Mail Order Militia".[32] In qualità di fondatore, Tronchman ricavava ingenti profitti vendendo testi survivalisti che promuovevano teorie della cospirazione, diventate poi famose, come l'invasione degli Stati Uniti da parte delle Nazioni Unite (il Nuovo Ordine Mondiale) e i campi di concentramento della FEMA.[33] La Milizia del Montana si dissolse quasi del tutto dopo che la minaccia del millennium bug si rilevò essere una bufala.[34] La United States Militia Association (USMA) si distanziò dai suprematisti bianchi rifiutando le politiche basate su fattori razziali, condannando Spotlight, la pubblicazione dell'antisemita Liberty Lobby e la Militia of Montana.[35] Samuel Sherwood, il fondatore della USMA, rifiutava le teorie del complotto e considerava i "Protocolli dei Savi di Sion" una frode progettata per promuovere la persecuzione degli ebrei. Egli sosteneva che il male si fosse diffuso nel mondo non per colpa di un piano segreto di un ristretto gruppo di individui, ma a causa di un generale deterioramento della moralità. Sherwood era critico nei confronti di John Trochmann, affermando: «So che [John Trochmann] è un razzista perché mi ha detto di esserlo. Sarebbe felice di arruolare quell'uomo di colore quando cominceranno le riprese, vi garantisco che gli darà un posto in prima fila.»[36] La USMA si distingueva per essere meno radicale rispetto ad altre milizie. Ad esempio, la sua politica imponeva alle unità USMA di esercitarsi al tiro a segno solo presso poligoni ufficiali e sotto la supervisione di istruttori. Tuttavia, per evitare che i membri della milizia si trovassero "impreparati", l'organizzazione pubblicizzava nella sua newsletter la vendita di uniformi, zaini militari italiani e stivali da campo.[35] Gli scontri con l'ATF e la FBILa "Justus Township" e i Montana FreemenNel marzo 1996, agenti dell'FBI e di altre forze di polizia circondarono il complesso di 390 ettari (960 acri) noto come "Justus Township" appartenente ai Montana Freemen, un gruppo intento a secedere dagli Stati Uniti. I Freemen erano un gruppo di cittadini sovrani che abbracciava elementi dell'ideologia della "Identity Christianity", aderiva alle teorie legali delle corti del common law e rifiutava la legittimità della Federal Reserve. Il legislatore del Montana Carl Ohs funse da mediatore durante lo stallo. Anche Randy Weaver (uno degli assediati a Ruby Ridge) e Bo Gritz (negoziatore civile a Ruby Ridge) tentarono di dialogare con il gruppo, ma abbandonarono per frustrazione, così come fece il senatore del Colorado Charlie Duke nei suoi tentativi di negoziazione. La svolta arrivò quando i leader dell'estrema destra decisero di abbandonare il gruppo al suo destino. Dopo uno stallo di 81 giorni, il gruppo si arrese pacificamente e 14 dei Freemen furono accusati di reati penali legati alla circolazione di milioni di dollari in assegni falsi e alla minaccia di morte di un giudice federale. La risoluzione pacifica di questo e di altri stalli successivi a Ruby Ridge e Waco è stata attribuita da alcuni alla creazione del Gruppo di Risposta agli Incidenti Critici (CIRG; Critical Incident Response Group) presso il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti nel 1994. Viper MilitiaNel luglio del 1996, dopo sei mesi di indagini sotto copertura, l'ATF arrestò 12 membri della Viper Militia e sequestrò un grande quantitativo di armi, esplosivi e materiali per fabbricare bombe, inclusi 50 mitragliatrici, 1.200 libbre di nitrato di ammonio e migliaia di munizioni. I membri della milizia erano coinvolti in esercitazioni tattiche nel deserto dell'Arizona e in attività di addestramento all'uso di esplosivi e armi da fuoco. La Viper Militia non rappresentava un'immediata minaccia di attacco, ma il loro discorso pericoloso e le attività di addestramento all'uso di esplosivi e armi furono sufficienti per attirare l'attenzione delle autorità federali. Alcuni membri del gruppo erano anche coinvolti in politica, ma le loro azioni furono interpretate come preparativi per resistere a qualsiasi tentativo governativo di disarmare la popolazione. North American MilitiaNel 1996, i membri della NAM avevano pianificato di scatenare una rivolta nazionale delle milizie attraverso l'assassinio di funzionari governativi e attacchi a infrastrutture nel Michigan. Per finanziare le loro attività, intendevano rapinare trafficanti di narcotici o distribuire droghe. Un agente sotto copertura dell'ATF (Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives) infiltrò il gruppo e scoprì che stavano fabbricando esplosivi fatti in casa e accumulando armi, inclusi mitragliatrici calibro .50 e bombe artigianali. Nel 1997, le forze dell'ordine eseguirono mandati di perquisizione e arresto contro i leader della NAM, sequestrando numerose armi e materiali per la fabbricazione di bombe. Quattro membri furono successivamente condannati per reati federali, tra cui il possesso di dispositivi distruttivi e violazioni legate ai narcotici, con pene che variavano da cinque a cinquanta anni di prigione.[37] Il crollo delle milizieI ricercatori definiscono il periodo della presidenza di George W. Bush, come gli "anni di tranquillità" del movimento della milizia, caratterizzato da una scarsa ostilità verso le autorità federali, visto che i miliziani si focalizzarono sul problema del terrorismo internazionale, soprattutto dopo gli attentati dell'11 settembre 2001. Il sostegno della destra politica a Bush portò a un crollo nel numero delle milizie, che passò da un massimo di 858 nel 1996 a soli 143 nel 2002, rimanendo sotto i 200 fino al 2009.[6] Il ritorno delle milizie durante la presidenza di Barack Obama: la seconda ondaL'inizio della campagna di Barack Obama portò alla rinascita del movimento, all'incirca nello stesso periodo della formazione del Tea Party. In questo periodo nacquerò due nuovi gruppi: i Three Percenters nel novembre del 2008 e gli Oath Keepers il 19 aprile 2009. Il primo era guidato da Mike Vanderboegh che inaugurò il suo blog Sipsey Street Irregulars, il secondo gruppo era guidato da Stewart Rhodes motivato dalla preoccupazione per alcuni aspetti della guerra al terrismo. Questo temeva che il governo federale avrebbe potuto utilizzare i mezzi impiegati contro il terrorismo all'estero per combattere i dissidenti negli Stati Uniti.[39] Le principali azioni dei due gruppi includono lo stallo di Bundy in Nevada nel 2014, in supporto all'allevatore Cliven Bundy, che si era rifiutato per anni di pagare le tasse per far pascolare il suo bestiame sui terreni federali, e l'occupazione del Malheur National Wildlife Refuge. Inoltre, fornirono sicurezza armata ai centri di reclutamento delle riserve, principalmente perché a coloro che lavorano in questi centri non è consentito portare armi. Questa loro misura venne adottata dopo che, nel luglio 2015, un americano di origine kuwaitiana uccise cinque membri dell'esercito in un centro di reclutamento e in un centro di riserva della Marina a Chattanooga, nel Tennessee. L'impatto in politica durante la presidenza di Donald Trump: la terza ondaDopo la vittoria di Trump nel 2016 su Hillary Clinton, il movimento divenne fortemente trumpista, islamofobo e nativista. Appena eletto Trump gli Oath Keepers si preparavano per difendere gli Stati Uniti dai "comunisti" che "volevano rovesciare il governo prima dell'Inauguration Day".[41] Nell'estate 2020, con l'aumento degli scontri Black Lives Matter e Antifa Stewart Rhodes ha chiesto al Presidente Trump di dichiarare i due gruppi "organizzazioni terroristiche internazionali", definendoli "insurgenti comunisti".[42] Alcune milizie tentarono di assassinare alcuni opponenti politici del Partito Democratico.[43] Il sostegno estremo per Donald Trump è sfociato nell'assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021, a cui hanno partecipati alcuni elementi dei Three Percenters, gli Oath Keepers, la Ohio State Regular Militia e i Last Sons of Liberty che erano intenti ad impedire al Congresso di certificare formalmente la vittoria di Biden.[44] Studi sul movimento nel dettaglioDefinizioneSecondo Social Issues in America: An Encyclopedia (2015) di James Ciment, il movimento della milizia è: «Un fenomeno sociale e politico sorto all'inizio degli anni '90, costituito da gruppi e individui che sostengono o partecipano all'addestramento paramilitare per difendere i cittadini dagli abusi governativi e dalle violazioni dei diritti civili e delle libertà garantiti dalla Costituzione degli Stati Uniti.[45]» Orientamento ideologicoLe credenze all'interno del movimento della milizia comprendono una combinazione di ideologie e posizioni comuni a vari gruppi, tra cui il movimento dei cittadini sovrani, il movimento di protesta fiscale degli anni '60, la John Birch Society, il movimento del Tea Party e, dal 2016, il trumpismo. Queste credenze spesso ruotano attorno a sentimenti anti-governativi, all'opposizione verso le percepite violazioni dei diritti individuali e alla diffidenza verso le istituzioni consolidate. Il movimento della milizia ha attirato l'attenzione per la sua difesa della resistenza armata e il suo coinvolgimento in episodi controversi, come scontri con le forze dell'ordine, ma non tutti coloro che si identificano con il movimento della milizia condividono le stesse credenze o partecipano ad attività illegali.[7] Sebbene le milizie varino nelle loro ideologie e obiettivi, con molte organizzazioni di alto profilo che promuovono posizioni anti-tasse, anti-immigrazione, survivaliste, dei cittadini sovrani, libertarie di destra e difensive della proprietà terriera, condividono generalmente la convinzione comune nell'imminente o attuale ascesa di un governo socialista globale tirannico negli Stati Uniti, che, secondo loro, deve essere affrontato con la forza armata. Questo governo tirannico è collegato alla teoria del complotto del Nuovo Ordine Mondiale ed è identificato dai miliziani con il nome della cospirazione omonima.[7] ClassificazioniAnalisi delle diverse fazioniIl movimento della milizia degli anni '90 era guidato dalla convinzione di doversi proteggere da un governo oppressivo. Per spiegare la legittimità di questo movimento, i membri della milizia si rifacevano a idee sulla violenza politica che affondavano le loro radici nel XVIII secolo. Essi sostenevano che la violenza politica popolare fosse una risposta legittima alla negazione di alcuni diritti fondamentali da parte degli agenti del governo e che il monopolio statale sulla violenza potesse portare a una maggiore violenza. Per sostenere queste affermazioni, il movimento della milizia si appellava ai lasciti intellettuali più radicali della Rivoluzione americana, che sostenevano il dovere di tutti gli uomini liberi di riunirsi in una milizia dell'intera comunità e di annullare qualsiasi atto oppressivo commesso dal governo, se necessario con la forza armata. Questa concezione libertarian della Rivoluzione americana si concentrava sulla lotta per la protezione della libertà attraverso l'applicazione di vincoli costituzionali inviolabili al potere dello Stato, sostenendo al contempo che la libertà di agire di un individuo dovesse essere soggetta all'approvazione della comunità locale.[19] R. H. Churchill ha identificato all'interno del movimento due sistemi di credenze distinti:
Churchill afferma che la maggior parte di questi gruppi hanno abbracciato per lo più "un'analisi Whig" dello Stato, ma anche che le tattiche usate dalla due realtà erano diverse. I millenaristi tendevano ad organizzarsi in cellule segrete lontane dalla vita pubblica, mentre i costituzionalisti organizzarono le loro milizie sulla base dell'adesione aperta e della partecipazione alla vita pubblica (ad esempio, tramite incontri pubblici).[47] Il movimento della milizia contemporaneo, che comprende sia elementi violenti che non, è principalmente organizzato in piccoli gruppi stile-paramilitare che in genere attingono reclute da specifiche località rurali e Stati federati. Alcune milizie sono rami di organizzazioni nazionali più grandi, anche se tali gruppi operano spesso in modo decentralizzato.[48] Gli estremisti violenti delle milizie (Militia violent extremists, MVE) abbracciano la violenza al servizio di un'ideologia antigovernativa e a volte antiautoritaria. Gli MVE sono solo una parte del movimento delle milizia: gli aderenti al movimento che non possono essere considerati estremisti violenti nutrono simili sospetti nei confronti del governo, ma rifuggono dalla violenza. La classificazione dell'International Centre for Counter-Terrorism (ICCT) divide il movimento nelle seguenti designazioni: (a) Boogaloo; (b) Milizie di frontiera; (c) Milizie contro il suolo pubblico; (d) Milizie razziste; (e) Milizie contro le misure per la salute pubblica[N 1]; (f) Sovereign Citizens – "Cittadini sovrani".[49] Le reti di milizie più note sono Three Percenters e Oath Keepers. Queste reti fungono in gran parte da organizzazioni ombrello per gruppi più piccoli; la maggior parte delle milizie[N 2] hanno una gerarchia di leader e istruttori che apprezzano competenze e background professionali rilevanti, tra cui l'adesione attuale o precedente alle forze dell'ordine o alle forze armate.[50] Tipologie di milizieMilizie di confineLe milizie di confine si concentrano sulla sorveglianza extragiudiziale della criminalità transfrontaliera, come l'immigrazione clandestina e il narcotraffico, operando illegalmente come una forza di polizia di frontiera parallela alla United States Border Patrol. Come il resto dei miliziani condividono "l'ideale del cittadino-soldato"[51], ma dichiarano di combattere principalmente i cartelli della droga, cercando di ostacolare i contrabbandieri e mettendoli in stato di fermo.[52] Inoltre, affermano di contrastare il terrorismo islamista sostenendo che il blocco degli immigrati impedisce ai terroristi, appoggiati dai cartelli, di attraversare il confine tra Stati Uniti e Messico.[53] Spesso falliscono questo scopo, bloccando le persone solo in base alla profilazione etnica, mentre in altri casi filmati sono stati in grado di fermare alcuni trasportatori di droga.[54] La loro retorica è incentrata sull'idea del fallimento dello Stato, accusando la polizia di frontiera e l'esercito statunitense di collaborare con i cartelli o di non essere in grado di ostacolare le persone portatrici di droga che passano il confine.[55] AddestramentoL'addestramento per i miliziani è un elemento di coesione. Questo processo può includere una vasta gamma di attività, che vanno dall'istruzione tattica alla preparazione fisica, passando per l'addestramento al tiro e alle tecniche di sopravvivenza. Ogni milizia sviluppa un proprio programma di formazione, spesso adattato alle specifiche esigenze e obiettivi del gruppo. Le attività di addestramento dei miliziani possono includere:[56]
CriticitàUna delle principali criticità del movimento della milizia è la possibilità di essere usato come vettore dai gruppi di odio.[57][58] Ad esempio Pitcavage, cita i precursori del movimento come la Texas Military Reserve (affiliata al Ku Klux Klan) nota per attaccare i membri della comunità vietnamita-americana negli anni '80.[59] Legittimità giuridicaLa maggior parte delle milizie si considera legalmente legittima, nonostante il fatto che quarantotto dei cinquanta Stati federati hanno disposizioni costituzionali (si intende a livello statale) che richiedono la subordinazione delle forze armate all'autorità civile, più di ventinove Stati hanno leggi che vietano la formazione di milizie private e, venticinque, hanno leggi statali che proibiscono l'attività paramilitare o l'addestramento di altre persone all'uso delle armi (al fine di promuovere un conflitto civile).[10][61] I miliziani ignorano queste norme, dato che aderiscono all'interpretazione costituzionale della "teoria insurrezionale" del II emendamento, che descrive il diritto del corpo politico di ribellarsi al governo costituito di fronte alla tirannia.[62] Nella causa Dennis contro gli Stati Uniti del 1951, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha però respinto la teoria insurrezionale, affermando che finché il governo prevede libere elezioni e processi con giuria, non è possibile intraprendere una "autodifesa politica".[63] De facto le milizie possono essere autorizzate ad esistere come gruppi privati de iure (associazioni, aziende, etc.), a patto che operino all'interno della legge, evitando di portare le loro esercitazioni nella sfera pubblica o di pianificare azioni illegali. Oltrepassano il confine della legalità quando si addestrano su proprietà private con l'intenzione di compiere azioni illegali in pubblico.[64] Alcune milizie, come la Golden Triangle Militia in Texas, hanno cercato di essere riconosciute come componenti di riserva delle Forze armate degli Stati Uniti d'America.[65] Sostegno politico mainstreamI politici repubblicani hanno da tempo sostenuto l'attività del movimento della milizia. Un esempio di ciò si è verificato durante il governatorato di Arnold Schwarzenegger, quando ha appoggiato i gruppi di vigilantes del Minuteman Project, invitandoli a pattugliare i confini della California.[66] In tempi più recenti, figure come Marjorie Taylor Greene, Matt Gaetz, Paul Gosar e Lauren Boebert hanno mostrato simpatia per le iniziative dei miliziani di confine, appoggiando le loro azioni volte a contrastare l'immigrazione illegale. Dopo che alla New Mexico Civil Guard (NMCG), una milizia razzista, è stato vietato di operare come unità militare per motivi di sicurezza, alcuni repubblicani del Nuovo Messico hanno organizzato un evento per "onorare la New Mexico Civil Guard per il suo coraggio e le recenti pratiche eroiche di salvataggio".[67] I membri della NMCG hanno sparato ad un uomo durante una protesta per la rimozione della statua del conquistatore spagnolo Juan de Oñate.[68][69] Lista delle organizzazioni paramilitari associate al movimentoIl Southern Poverty Law Center ha identificato 334 gruppi di miliziani al picco del 2011. Nel 2015 ne ha individuati 276, in aumento rispetto ai 202 del 2014, e nel 2022 ne esistono ancora quasi 200, in calo rispetto al 2015.[70] Reti nazionali
Milizie intrastatali
Gruppi locali
Gruppi inattiviOrganizzazioni storiche diventate inattive:
Simbologia
* Per i motivi illustrati di seguito, è necessario usare particolare cautela nella valutazione di questi simboli. Il Dipartimento della Sicurezza Interna degli Stati Uniti informa che i simboli sono utilizzati ampiamente al di fuori delle milizie estremiste violente e la sola presenza di questi simboli non indica necessariamente un'associazione con una milizia estremista violenta.[1] NoteEsplicative
Referenziali
BibliografiaLibri
Pubblicazioni
Voci correlate
Collegamenti esterni
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