Erano quindi al via di questo campionato solo 18 piloti: uscì infatti definitivamente di scena il Team Roberts dell'ex campione del mondo Kenny Roberts, cosa che rese gli schieramenti di partenza della classe regina ridotti al minimo, soprattutto se paragonata alla classe 125 che presentava regolarmente al via una quarantina di piloti.
Nella MotoGP, sui 18 piloti iscritti all'inizio della stagione, quest'anno le gomme Michelin erano montate soltanto da 7 moto (39%): 3 Yamaha (fa eccezione quella di Rossi) e 4 Honda (fa eccezione il team Gresini); le rimanenti erano equipaggiate da pneumatici della Bridgestone. Nel corso dell'anno anche Pedrosa che aveva iniziato con Michelin passò agli pneumatici giapponesi.
Nella classifica riservata ai costruttori, le prime tre posizioni furono occupate da Yamaha, Ducati e Honda mentre per quanto riguarda le squadre il primo posto fu di Yamaha Racing che schierava Rossi e Jorge Lorenzo.
In occasione del GP di Francia Valentino Rossi ottenne la sua novantesima vittoria in carriera, raggiungendo Ángel Nieto al secondo posto assoluto tra i piloti più vittoriosi della storia, alle spalle del solo Giacomo Agostini; nel gran premio precedente aveva appena ottenuto anche la 50ª vittoria nella classe regina.
Simoncelli ottenne anche sei vittorie nei singoli Gran Premi, Bautista si impose 4 volte e Kallio 3; le restanti vittorie furono di Alex Debón in due occasioni e di Mattia Pasini nella prova inaugurale.
Per quanto riguarda il titolo costruttori, nelle prime tre posizioni arrivarono Aprilia, Gilera e KTM.
Anche in questa classe, come nelle 250 il fornitore di pneumatici è unico, la Dunlop.
Dopo 17 prove effettuate, il titolo piloti fu di Mike Di Meglio alla guida di una Derbi (4 vittorie in stagione) che precedette Simone Corsi (anche lui vittorioso in 4 occasioni) e Gábor Talmácsi (3 successi) su due Aprilia.