Morelli M-100
Il Morelli M-100 era un aliante monoposto da addestramento e competizione realizzato dall'azienda italiana Aeromere di Trento a partire nel 1956, e prodotto, anche in Francia su licenza, per un totale di 223 esemplari. StoriaNel corso del 1952 Alberto e Piero Morelli, con Attilio Lausetti, Franco e Mario Ferrero, Luigi Marazzi Ghisleri ed Aldo Conti, costituirono il Centro di Volo a Vela del Politecnico di Torino (CVT) al fine di progettare, costruire e sperimentare nuovi tipi di alianti e i loro relativi equipaggiamenti.[2] Nel gennaio 1956 l'Aero Club d'Italia emise un requisito per la realizzazione di un aliante da addestramento e competizione, monoposto, con cui equipaggiare i vari Aero Club sparsi sul territorio nazionale al fine di diffondere il volo a vela.[2] Secondo il bando di concorso tale aliante doveva essere innanzitutto di produzione economica, robusto e facile da riparare ed ispezionare, con caratteristiche tali da renderlo idoneo sia all'uso sportivo che per l'addestramento al fine di conseguire la patente di pilotaggio C.[3] Il requisito chiedeva agli interessati un preventivo per la produzione di un prototipo e una preserie di dieci esemplari.[3] Il 14 aprile dello stesso anno il professor ingegnere Pietro Morelli, che all'epoca lavorava presso il Politecnico di Torino, presentò un proprio progetto, designato M-100, che fu designato vincitore dall'Aero Club d'Italia.[2] Il prototipo del nuovo modello fu realizzato nello stabilimento della ditta Nicolotti & Figli di Torino,[3] e appena ultimato fu trasferito a Rieti, dove andò in volo per la prima volta nel corso del 1957 nelle mani del pilota collaudatore Quirino Scano appartenente al Centro Nazionale di Volo a Vela.[2] Durante i voli di collaudo emersero alcuni inconvenienti che Alberto Morelli provvide a risolvere personalmente nel corso dello stesso anno.[2] Nel 1958 la Fédération Aéronautique Internationale pubblicò le nuove regole per la creazione della Classe Standard per gli alianti da competizione, e poiché l'M-100 era molto vicino alla specifica fu deciso di sviluppare una nuova versione, designata M-100S (Standard). Dotato di ala irrobustita,[N 1] con apertura alare portata a 15 m,[4] impennaggio di coda di tipo standard, e freni alari rotanti portati da due a tre.[3] Il prototipo di questa nuova versione fu costruito a Trento dalla compagnia Aeromere e collaudato da Alberto Morelli sull'aeroporto dell'Aeritalia il 23 gennaio 1960.[2] Il secondo prototipo andò in volo per la prima volta il 14 maggio nelle mani dell'esperto collaudatore Ferruccio Vignoli.[3] Il capitano Vignoli eseguì un severo collaudo degli aerofreni installati partendo da una quota di sicurezza di 1.600 m.[3] Descrizione tecnicaL’M100 è dotato di profili alari NACA 63-618/63-615 Mod laminari, diruttori costituiti da due coppie di piastre rotanti in resina poliestere su supporto in lana di vetro, fusoliera con sezione maestra di appena 0,43 m2.[5] Il carrello di atterraggio è costituito da una ruota pneumatica solidale con il pattino molleggiato.[5] I piani di coda sono a T, e i comandi rigidi.[5] Le modifiche introdotte nell'M-100S interessarono l'ala, dotata di profilo alare alla radice NACA 63-3-618 Mod e all'estremità NACA 63-3-615 Mod, con diedro di 2,50° e apertura alare portata a 15 metri.[6] I profili alari vennero ispessiti al fine di ottenere una maggiore rigidezza della struttura.[5] L'ala era costruita in legno, aveva centine spaziate di 300 mm, bordo di entrata rivestito con compensato di betulla fino al longherone che aveva le solette in lamellato di faggio.[6] Il rivestimento era in tela per il 45% della superficie alare.[6] I diruttori furono aumentati da due a tre coppie di piastre per ogni semiala, con più ampia superficie per ogni piastra, e vennero anche modificati gli attacchi ala-fusoliera.[5] La fusoliera era di costruzione lignea, dotata di falso guscio con correnti in abete rosso e rivestimento in compensato di betulla. La capottina era realizzata in Lexan, ed aveva cerniere laterali per l'apertura.[6] La fusoliera aveva forma differente da quella dell'M-100, soprattutto nella parte posteriore, era dotata di migliorata accessibilità e abitabilità della cabina di pilotaggio.[5] I piani di coda risultavano sostanzialmente modificati rispetto all'M-100 così come il treno d'atterraggio che, abbandonata la precedente soluzione, montava una ruota di 300 mm di diametro collegata elasticamente alla fusoliera mediante tamponi di gomma e un piccolo pattino anteriore ammortizzato.[5] I comandi alettoni, equilibratore e diruttore erano rigidi e montati su nodi sferici.[5] Impiego operativoI primi 85 esemplari dei due modelli furono prodotti in Italia, dapprima dall'Aeromere di Trento e poi dall'Avionautica Rio di Sarnico.[5] In seguito ulteriori 140 furono costruiti su licenza dalla francese CARMAM (Coopérative d'Approvisionnement et de Réparation de Matériel Aéronautique de Moulins), presso lo stabilimento di Moulins-Avernes, con la designazione di M-100S "Mésange".[5] La produzione ha raggiunto un totale di 223 esemplari costruiti fino al 1970.[5] Questo modello di aliante ha vinto numerosi Campionati Italiani in Classe Standard, e l'M-100S ha preso parte ai Campionati Mondiali in Germania (1960), Argentina (1963), e Gran Bretagna (1965).[5] L'esportazione ha riguardato diversi paesi europei, USA, Canada, Argentina, Sudafrica e Australia.[5] Versioni
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