Monteodorisio
Monteodorisio (Mundrìsce o Mundrèisce in abruzzese[4]) è un comune italiano di 2 333 abitanti[1] della provincia di Chieti in Abruzzo. Fa parte della Comunità montana Medio Vastese. StoriaLe prime testimonianze della Contea di Monteodorisio risalgono al 993 quando il feudo passò nelle mani di Oderisio, conte dei Marsi, dal quale prende il nome il paese.[senza fonte] Nel Catalogus Baronum, al periodo di Guglielmo II d'Altavilla, risulta però citato con il nome di Mons Odorisius o Monterisi.[5] Nel 1348 fu concessa ai Camponeschi dell'Aquila che ne ebbero il titolo di contea. In seguito seguì le vicende del Regno di Napoli, quindi, nel XV secolo, passò ai marchesi D'Avalos.[5] Alle porte del paese venne edificato il santuario della Madonna delle Grazie in seguito a presunti eventi miracolosi iniziati nel 1886. La chiesa di San Giovanni Battista conserva dell'originario impianto trecentesco i muri di fondazione e la torre campanaria. La parte più alta della rocca è occupata dal castello, che ospita il museo per l'Economia tra l'Antichità ed il Rinascimento e il centro di documentazione dell'ordine francescano in Abruzzo e Molise. Monumenti e luoghi d'interesseArchitetture religioseSita in Via Duca degli Abruzzi. È in stile neoclassico. Sono siti in Via Vittorio Emanuele III. L'impianto originario è precedente il 1334. La chiesa fu distrutta per erigere il Municipio mentre il monastero fu distrutto dopo la soppressione dell'ordine dei Frati Regolari Conventuali.[6]
Sono siti in località San Bernardino. Risale al 1442, L'impianto del convento è scomparso, rimane solamente una cappella a navata unica. L'abside è a volta mentre nella navata è a capriate.[7] Il santuario è sito in Via Madonna delle Grazie e risale al XIX secolo.[8] Castello D'AvalosLa struttura fu costruita dai Normanni come fortino difensivo, successivamente passò alla famiglia dei conti dei Marsi, per poi nel XV secolo essere ceduta ai D'Avalos. Si conservano di originale le cortine e tre delle quattro torri. La torre occidentale è impreziosita da beccatelli, con un fregio in rilievo. Il castello oggi ha un aspetto di palazzo gentilizio fortificato, dove è ospitata la sede del Museo del Costume Locale. Architetture civiliIl borgo fortificato con il castello e l'annesso Museo per l'economia tra l'antichità ed il Rinascimento.
Il palazzo Suriani si eleva di tre piani fuori terra conclusi dal sottotetto con copertura a falde inclinate. Il disegno, redatto nel 1840 dall'architetto Michelangelo Romano, è l'espressione tipica della casa signorile realizzata su impianto rettangolare con rigida distribuzione degli ambienti intorno ad un asse di simmetria che, perpendicolare alla facciata principale, attraversa l'androne, il cortile e la scala. Il fulcro dell'organismo è costituito dal cortile, nella funzione appunto di elemento centrale del palazzo che esprime le regole architettoniche diffuse nell'età industriale, basate su parametri di convenienza e di solidità. L'organismo deve essere infatti solido nelle strutture, salubre per l'esposizione dei vani e comodo per le forme degli ambienti regolari e simmetrici. All'ampio androne d'ingresso segue il cortile con porticato, scandito da pilastri, antistante alla scala tre rampe su pilastri, da cui si accede agli appartamenti dei piani superiori composti da vani distribuiti sulle quattro facciate. Soltanto alcuni ambienti di servizio hanno l'affaccio sul cortile. Costruito in muratura di mattoni a vista, presente la fronte dell'ingresso esaltata da due registri, che si dipartono dalla parete basamentale listata a fasce orizzontali, scanditi da sei paraste che inquadrano le finestre del primo livello ed i balconi del piano secondo. Il portale archivolato, a lieve aggetto rispetto alla parete, è coperto da balcone su mensole con apertura corrispondente al salone di rappresentanza, ambiente questo che, come alcuni altri dell'edificio, è finemente decorato, sulle pareti e sulle volte a padiglione, da affreschi eseguiti dal pittore campano Nicola Biondi.[9]
Il palazzo Fanghella (ora Fanghella - De Cristofaro) fu costruito nel 1880; presenta la fronte principale a fondale di uno slargo dove si raccordano tre strade: via Roma, via dei Rinforzi e la salita di Palazzo. Gli altri prospetti sono orientati verso il vallone dove scorre il fiume Sinello. L'edificio, che si sviluppa su due piani oltre quello semi interrato, denota caratteristiche strutturali, distributive e formali aderenti ad un impianto di tipo rigorosamente geometrico rispetto ad un asse di simmetria che attraversa l'androne, il cortile ed il vano scala. La parete delle scale sul cortile è traforata da tre archi a pieno centro su pilastri che anticipano quelli strutturali della scala a tre rampe. La fabbrica si sviluppa quindi intorno al cortile con vani disposti intorno ad esso determinando all'esterno una sequenza ritmica di aperture scandite dalle paraste bugnate ricavate dall'uso sapiente del mattone a faccia vista, di cui è costituita peraltro la struttura dell'edificio. Gli ambienti sono tutti coperti da volte del tipo a padiglione, a vela o a botte. Il prospetto principale è spartito in tre corpi, dei quali i laterali sono avanzati lievemente rispetto alla parte centrale di più ampia estensione su cui è il portale archivoltato tra semicolonne con capitello pseudo-dorico e architrave da cui sporge un balcone con ringhiera in ghisa. I prospetti laterali dell'edificio, anch'essi nel rispetto del rigoroso disegno distributivo dei vani, sono esaltati da paraste bugnate ad intervalli eguali. Con il colore caldo reso dal mattone, lasciato a faccia vista, il palazzo acquista un carattere di calibrata sobrietà peraltro aderente alle espressioni compositive dell'epoca.[10] SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[11] CulturaMuseiCucinaProdotti tipici
Amministrazione
SportCalcioLa principale squadra di calcio della città è l'A.S.D. Odorisiana Calcio che milita nel campionato abruzzese di 1ª Categoria. Note
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