Il nome della montagna è composto dalle parole perda, con la quale si identifica un ammasso roccioso, e liana, che potrebbe derivare, a seconda delle teorie, dal nome della popolazione nuragica degli Iliensi, che vivevano nel territorio e che si riunivano periodicamente alla base del picco roccioso. Infatti il monte è ben visibile da tutti i centri nuragici della zona, esempi importanti sono: dal nuraghe Orruinas di Arzana, dal nuraghe Serbissi di Osini, dal nuraghe Ardasai di Seui, da s'Arcu e is forros di Villagrande Strisaili e da nuraghe s'Ulimu di Ulassai. Altre versioni fanno derivare il nome dalle caratteristiche fisiche del materiale di cui è composta la roccia (ossia liscia o levigata) o dal corbezzolo (in sardoolione), che ne ammantava le pendici[3].
Territorio
Il monte Perda Liana, così come tutti gli altri tacchi calcarei della zona, è il risultato di lunghi fenomeni erosivi compiuti dagli agenti atmosferici. Il basamento è caratterizzato da una forma troncoconica sulla quale si erge un imponente torrione dolomitico che si eleva fino a 1.293 metri sul livello del mare. Le pareti rocciose verticali di quest'ultimo si innalzano per circa 50 metri ed il diametro misura circa un centinaio di metri[4].
Il torrione calcareo risale al Giurassico (130-150 milioni di anni fa) e si è costituito in seguito ad un lungo processo di sedimentazione avvenuto in ambiente sottomarino. Le attuali forme si sono determinate nel corso delle ere geologiche ad opera dell'erosione dell'acqua. La struttura terminale del torrione dolomitico si poggia sulla base troncoconica di natura arenacea dell'era mesozoica. Il primato dello sviluppo più consistente dal punto di vista stratigrafico spetta alla sezione posta alla base del blocco troncoconico del tacco, formata da scisti risalenti al Paleozoico (360-500 milioni di anni fa)[4].
Le pareti del torrione calcareo si presentano profondamente fratturate in senso verticale. Le fratture formano dei grandi blocchi a sezione prismatica[1].
È anche possibile seguire numerosi percorsi escursionistici, dotati di un sistema di segnalazione dei sentieri, che si snodano intorno alla montagna[9].