Matteo Ingoli![]() Matteo Ingoli (Ravenna, 1586 – Venezia, 1631) è stato un pittore italiano. BiografiaIngoli, figlio di Francesco, fu allievo di Alvise dal Friso, dal quale ricevette l'influenza per alcune peculiarità della pittura veronese, come la disposizione armonica delle tinte.[1] I critici d'arte hanno accostato Ingoli a Jacopo Palma il Giovane per alcuni elementi condivisi della pittura veneta del Cinquecento, oltreché a Correggio.[1] Dal 1612 si iscrisse alla Congregazione dei pittori veneziani e fu aiutato da Gabriele Caliari per ottenere i primi lavori.[1] Nel 1618 dipinse alcuni archi trionfali con figure di Virtù per celebrare l'arrivo del neoeletto doge Antonio Priuli.[2] Nel 1627 Ingoli realizzò il nuovo altare della cappella presso la Scuola del Nome di Dio, nella basilica dei Santi Giovanni e Paolo.[2] Di Ingoli si conservano un Cristo in gloria e santi alle Gallerie dell'Accademia, una Nascita della Vergine e Fuga in Egitto nella chiesa di San Sebastiano, una Vergine e sant'Anna in gloria coi santi nella chiesa dei Gesuiti[3], un Gesù al Tempio e un Riposo nella fuga in Egitto al Museo di Treviso, un'Ultima cena al Museo d'arte della città di Ravenna.[4][1] Per alcuni lavori, Ingoli effettuò anche l'attività di architetto, come attestano documenti dell'epoca relativi ai progetti artistici.[2] Ingoli morì a causa dell'epidemia di peste nel 1631, mentre era impegnato con un progetto per la Basilica di Santa Maria della Salute.[2] Note
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