Fino a tempi recenti lo si riteneva nato a Venezia nel 1613[3], come indicato dal Nadal Melchiori[4]. In realtà alcuni studi realizzati nel 2013, in occasione di quello che si supponeva essere il quarto centenario della nascita, hanno portato al ritrovamento del suo atto di battesimo, datato 5 ottobre 1602[1].
Ma l'artista deve la sua fama soprattutto alla sua attività di scrittore. Arguto, colto e fine critico, è autore di diverse pubblicazioni: Regno tutto di Candia delineato, e parte a parte intagliato, 1651, una descrizione del Regno di Candia; La Carta del navegar pitoresco, 1660, in versi, sulle bellezze pittoriche di Venezia[6]; Le miniere della pittura, 1664 e Le ricche miniere della pittura veneziana, 1674, due guide di Venezia; I gioielli pittoreschi. Virtuoso ornamento della città di Vicenza, 1676, guida alla città di Vicenza.
Oltre ad essere critico di sicuro acume, fino ad essere indicato come "il maggior critico del secolo"[7], fu anche vero e notevole scrittore, dotato di forza espressiva, lessico preciso, acutezza, sintassi accattivante[2].
Morì nella sua casa di Venezia il 1º gennaio 1681 ovvero 1680more veneto, come risulta da un necrologio dell'epoca[8]. Altre date che ci sono state tramandate, ma che ad oggi non appaiono più attendibili, sono quella del 1678 (secondo il Nadal Melchiori) e del 1704[3].
Opere
La Carta del navegar pitoresco
Una delle più originali opere della letteratura veneziana, fu stampata, arricchita da varie incisioni, nel 1660. La rara prima edizione "(Venezia, Per il Baba, M.DC.LX)", viene nel sottotitolo definita dall'autore: "Dialogo tra un Senator Venetian deletante e un Professor de Pitura [...] compartì in oto venti con i quali la Nave venetiana vien conduta in l'alto Mar de la Pitura, come assoluta dominante de quelo a confusion de chi non intende el bossolo dela calamita"[5].
La Carta è una "veneziade"[2], un poema scritto cioè ad esaltazione delle virtù veneziane. Boschini non nasconde la sua partigianeria campanilistica e per questo ricorre al dialetto[2]: "me par che se discorresse in toscan, o in romanesco, el saria giusto meter la virtù veneziana int'un vaso, che ghe fasse piar l'odor de forestier; dove che la perderia quel buon gusto che rende la più soave fragranza che sia in l'universo. E in fin sta ben che tute le cose sapia dal so saor"[11].
L'autore si dimostra non solo provvisto di conoscenza vasta e documentata sulla pittura veneta e straniera, ma anche di sapiente giudizio critico[5]. Convinto sostenitore del manierismo, al trinomio "natura, arte, ingegno", fa corrispondere "franchezza, maniera e bizaria", persuaso che oggetto della pittura sia la natura perfezionata dell'arte[2], interessata baroccamente "a le maravegie"[12]. Alla fine del volume un "indice analitico" con tutti i nomi degli artisti citati con l'indicazione dei luoghi dove si trovano le loro opere.
Le miniere della pittura
È una vera e propria guida, barocca fin dal titolo, dei capolavori artistici della città di Venezia. Pubblicata nel 1664, è però molto più nota la seconda edizione Le ricche Miniere della Pittura veneziana, del 1674[13].
Sono elencate e descritte le pitture visibili nelle chiese, nelle confraternite, negli edifici pubblici dei sei sestieri della città. Rispetto alle guide artistiche pubblicate in Italia tra il Seicento e il Settecento, questa di Boschini assume un posto di prim'ordine per la ricchezza e la precisione informativa. E tuttavia il libro è qualcosa in più di una mera "guida turistica", per l'acume critico con cui l'autore riesce a cogliere l'essenza artistica di un Tiziano o di un Tintoretto.
Rispetto alla precedente Carta del navegar pitoresco questa è opera più pensata e pacata: convenzionale nella parte teorica[14], lo scrittore è comunque capace di notazioni acute e di sensibilità quasi moderna. Nel 1733Anton Maria Zanetti ne diede alle stampe un rifacimento: Descrizione di tutte le pubbliche pitture della città di Venezia.
^Longhi R., Letteratura artistica e letteratura nazionale, in Paragone-Arte, III, 1952
^Articolo su storiedellarte.com. Il necrologio lo indica deceduto all'età di anni 75, quindi risulterebbe nato nel 1605; il che però contrasta con l'atto di battesimo che è del 1602.
Marsand A., Regno tutto di Candia delineato, e parte a parte intagliato da Marco Boschini in I manoscritti italiani della Regia biblioteca parigina, Stamperia Reale, 1835
Bryan M., Dictionary of Painters and Engravers, Biographical and Critical, Robert Edmund Graves, 1886, Londra
Longhi R., Letteratura artistica e letteratura nazionale, in Paragone-Arte, III, 1952
Jannaco C., Marco Boschini e la poetica barocca, in Studi secenteschi, II, 1962
Boschini M., La carta del navegar pitoresco, Edizione commentata a cura di Pallucchini A., Venezia - Roma, 1966
Bonora E. Poesia letteraria e poesia dialettale, in Retorica e invenzione, Milano, Rizzoli 1970
Capucci M., Dalla biografia alla storia. Note sulla formazione della storiografia artistica nel Seicento, in Studi secenteschi, IX, 1968
Dizionario critico della letteratura italiana, Torino, 1990
Borsellino N., Pedullà W., Storia generale della letteratura italiana, VI, Milano, 2004
De Boer W., Marco Boschini, I gioieli pittoreschi. Virtuoso ornamento della città di Vicenza, Edizione critica illustrata con annotazioni, 2008, Firenze
Dizionario Bompiani delle opere e dei personaggi, Bompiani, 2003