Luigi Ratini![]() Luigi Ratini (Trento, 8 maggio 1880 – Trento, 1º dicembre 1934) è stato un pittore e illustratore italiano. È noto soprattutto per i numerosi ritratti e per le illustrazioni dei classici greci e latini, fra cui l'Iliade di Omero (1920–1923) e l'Eneide di Virgilio (1923–1934).[1][2] Come insegnante ha lavorato nelle scuole di Trento e Rovereto, fra cui la Scuola Reale Elisabettina (1913–1915) dove ha avuto come allievi gli artisti Carlo Cainelli, Attilio Lasta e Guido Polo e l'ingegnere-editore Riccardo Maroni.[1][2][3] Ha inoltre fatto parte del Circolo artistico trentino fondato da Luigi Bonazza nel 1912 e dell'Accademia Roveretana degli Agiati.[1][2] BiografiaLuigi Camillo Maria Ratini nasce a Trento, nel rione della Portella, l'8 maggio 1880.[1][2] Il padre Costante proviene da Canal San Bovo e lavora come litografo nella tipografia di Vittorio Zippel, la madre è Anna Ducati.[1][2] Ratini disegna e dipinge già nell'infanzia.[1][2] Frequenta la Scuola civica di Trento e la Scuola industriale (frequentata all'epoca da Stefano Zuech e Carlo Fait), in seguito convince i genitori a iscriverlo all'Accademia delle belle arti di Monaco, dove studia dal 1898 al 1901 grazie al sostegno economico dell'irredentista Giovanni Pedrotti, amico di Zippel.[1][2] Nel 1900 la biblioteca comunale di Trento commissiona a Ratini il primo ritratto, dell'orientalista Giuseppe Turrini.[1][2] Nello stesso anno l'artista esegue una copia della pala d'altare della chiesa di Sardagna.[1][2] Nel 1901 si iscrive all'Accademia di Vienna, qui è ospitato a casa dello scultore Vittorio Morelli insieme a Luigi Bonazza.[1][2] Dal 1903 al 1904 è a Roma, dove prende lezioni di nudo presso il Regio Istituto di Belle Arti.[1][2] Nel 1905 torna a Trento dove apre il proprio atelier.[1][2] Si dedica soprattutto al ritratto, che esegue spesso per illustri famiglie trentine fra cui i baroni Salvadori e Salvotti.[1][2] Nel 1906 partecipa all'Esposizione internazionale di Milano con un'opera dal titolo La tomba di Segantini, dedicata all'artista Giovanni Segantini.[1][2] A causa dello scarso successo dell'atelier decide di dedicarsi all'insegnamento del disegno nelle scuole.[1][2] Dal 1910 al 1911 lavora alla Scuola Reale di Trento e nel 1912 alla Scuola Professionale.[1][2] Nel 1911 restaura alcuni dipinti presso la chiesa di Sardagna, fra cui la Madonna di Marcello Fogolino.[1][2] Nel 1912 entra a far parte del Circolo artistico trentino fondato da Luigi Bonazza.[1][2] Dal 1912 al 1913 insegna alla scuola di Lavarone, dal 1913 al 1915 alla Scuola Reale Elisabettina di Rovereto, dove sostituisce Luigi Comel.[1][2] Qui ha come allievi gli artisti Carlo Cainelli, Attilio Lasta e Guido Polo e l'ingegnere-editore Riccardo Maroni.[1][2][3] In seguito insegna al Ginnasio, all'Istituto magistrale e alla Scuola professionale di Rovereto.[1][2] Nel 1913 inizia a lavorare all'illustrazione dei grandi poemi classici greci e latini.[1][2] Nel 1915, allo scoppio della prima guerra mondiale, si rifugia in Boemia con i genitori.[1][2] È coscritto nell'esercito austro-ungarico come pittore di guerra.[1][2] Dal 1916 al 1918 è a Wels, in Austria, insieme ad Attilio Lasta.[1][2] Dopo la fine della guerra rientra a Trento e qui insegna alla Reale Scuola Tecnica e poi al Ginnasio.[1][2] Nel 1919 è tra i fondatori del ricostituito Circolo artistico trentino, insieme a Luigi Bonazza, Oddone Tomasi, Stefano Zuech, Camillo Bernardi, Ermete Bonapace, Cesare Covi, Luigi Pizzini, Davide Rigatti, Ettore Sottsass senior e Giorgio Wenter Marini.[1][2] Il 10 novembre 1919 sposa Armida Cescotti di Isera.[1][2] Nel 1920 inizia l'illustrazione dell'Iliade di Omero, nel 1921–1922 disegna le leggende di Orfeo, Apollo e Dafne e di Deucalione e Pirra, nel 1923–1924 il Racconto della Bibbia ai fanciulli e al popolo.[1][2] Nel 1923 inizia l'illustrazione dell'Eneide di Virgilio, a cui dedica dieci anni di lavoro senza riuscire a terminarla.[1][2] Muore a Trento il 1º dicembre 1934.[1][2] Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
|
Portal di Ensiklopedia Dunia