Il 25 marzo 1899 sposa Giuditta Paulini, da cui ha i figli Fiorina (nata il 29 luglio 1900) e Alvise (nato il 9 marzo 1902).[4] Nel 1913 torna a Gorizia, dove lavora presso il nuovo Ginnasio reale italiano, e nel 1915 allo scoppio della prima guerra mondiale si trasferisce a Vienna, dove insegna presso una scuola media per profughi italiani.[1][2][4]
Nel 1918 torna a Gorizia, dove riprende l'insegnamento al Ginnasio e all'Istituto magistrale, di cui è nominato vicepreside.[1][2][4] Si spegne a Gorizia il 2 agosto 1934.[1][2][4]
^abcdefgLuigi Comel, su istitutomatteucci.it, Istituto Matteucci. URL consultato il 4 novembre 2014.
^ab Roberto Pancheri, Luigi Comel, il professore che rinunciò a essere artista, in Maurizio Scudiero (a cura di), Allievi artisti alla Scuola reale elisabettina di Rovereto, Trento, U.C.T., 2006.
^ Bruno Passamani, Alle origini del mestiere. Mostra delle opere grafiche eseguite dagli ex allievi del prof. Luigi Comel della Scuola reale elisabettina di Rovereto (1907–1913), in Alle origini del mestiere, Calliano, R. Manfrini, 1976.
Bibliografia
AA. VV., Alle origini del mestiere. Mostra delle opere grafiche eseguite dagli ex allievi del prof. Luigi Comel della Scuola reale elisabettina di Rovereto (1907–1913), Calliano, R. Manfrini, 1976.
Giuseppe Caprin, Pianure friulane, Trieste, Stabilimento artistico tipografico G. Caprin, 1892.
Alvise Comel, Artisti trentini in erba a Rovereto. In memoria del prof. Luigi Comel, Udine, Arti grafiche friulane, 1974.
Alvise Comel, Luigi Comel pittore goriziano, 1866–1934, Udine, Arti grafiche friulane, 1976.
Ranieri Mario Cossar, Storia dell'arte e dell'artigianato in Gorizia, Pordenone, Arti grafiche fratelli Cosarini, 1948.
Licio Damiani, Arte del Novecento, in Friuli, Udine, Del Bianco, 1978.
Lia de Finis (a cura di), La Scuola Reale Elisabettina di Rovereto. Docenti e allievi nel contesto del primo Novecento, Calliano, Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, 2008.
Maurizio Scudiero (a cura di), Allievi artisti alla Scuola reale elisabettina di Rovereto, Trento, U.C.T., 2006.