Vittorio Zippel
Vittorio Zippel (Trento, 4 marzo 1860 – Trento, 4 aprile 1937) è stato un politico italiano. BiografiaNato il 4 marzo 1860 a Trento (allora parte dell'Impero austriaco), era fratello dello storico Giuseppe Zippel (1865 - 1929).[1] La sua formazione fu fortemente influenzata dall'attività presso la casa editrice del padre Giovanni e collaborò attivamente alle riviste da lui pubblicate come editore. Proprio grazie a questa attività, maturò le proprie convinzioni irredentiste. Membro della società Pro Patria e del comitato centrale della Lega nazionale, Zippel promosse numerose iniziative di carattere culturale e patriottico e fu tra i fondatori della Società alpinisti tridentini. Fu anche in stretti rapporti con Cesare Battisti.[2] Nel 1898 venne eletto consigliere comunale, e successivamente diventò assessore. Fu vice-podestà dal 1911 e podestà di Trento dal 22 settembre 1913 al 20 maggio 1915, quando venne rimosso dalla carica a causa del suo irredentismo. L'anno successivo venne arrestato e nel 1917 viene condannato a 8 anni di prigione, scontati in parte al carcere di Graz. Dopo la liberazione, il 21 novembre 1918 diventò sindaco,[3] su nomina del generale Guglielmo Pecori Giraldi. rimase in carica fino al 1922 e gli succedette Giovanni Peterlongo. Il 24 febbraio 1919 fu nominato Senatore del Regno d'Italia per aver illustrato la patria "con servizi o meriti eminenti"[4]. Prestò giuramento il 10 marzo dello stesso anno. Nel 1932 accettò la tessera del PNF[2]. Morì a Trento il 4 aprile 1937. Onorificenze— 2 gennaio 1910[5]
— 18 ottobre 1920[5]
— 18 dicembre 1921[5]
Note
Voci correlateAltri progetti
Collegamenti esterni
|