Il gruppo linguistico balto-slavo è un ipotetico gruppo linguistico ricostruito, di cui fanno parte le lingue baltiche e le lingue slave all'interno della famiglia delle lingue indoeuropee. Le lingue che appartengono a questa famiglia sono parlate da circa 240 milioni di persone soprattutto in Europa centrale, orientale e balcanica.
Argomentazioni generali
Le lingue baltiche e le lingue slave condividono molte caratteristiche simili, sia lessicali, sia morfosintattiche, più di ogni altro gruppo linguistico all'interno delle lingue slave.
Molti linguisti, seguendo alcuni importanti indoeuropeisti come August Schleicher e Oswald Szemerényi, ritengono che questi due gruppi si siano separati da un comune antenato, il Proto-balto-slavo, in seguito alla frammentazione dell'indoeuropeo comune in vari gruppi linguistici, ma prima della divisione nei due grandi rami delle lingue baltiche e delle lingue slave.
Altri linguisti, seguendo indoeuropeisti come Jānis Endzelīns e Antoine Meillet, ritengono che queste caratteristiche simili siano dovute ad intensi contatti tra i due gruppi già dopo che si erano separati direttamente dall'indoeuropeo comune (nell'ambito del gruppo satem) o a coincidenze di altra natura.
Evidenze ed interpretazioni
Più di 100 parole sono comuni ad entrambi i gruppi linguistici nella forma e nel significato, tra cui:
Il numero di parole condivise tra i due gruppi linguistici può essere spiegato dall'esistenza di una comune lingua balto-slava nel passato o da altre conseguenze:
- I parlanti baltici e slavi sono in stretto contatto geografico, politico e culturale, cosa che naturalmente porta a similitudini lessicali, cioè, una ha preso in prestito parole dall'altra e viceversa. Per capire la differenza tra il prestito e la comune eredità lessicale c'è bisogno di uno studio attento delle mutazioni fonetiche ed in alcuni casi le informazioni non sono sufficienti per risolvere la questione.
- Le lingue slave e baltiche non sono state scritte fino al IX ed il XVI secolo d.C. rispettivamente. Perciò le registrazioni storiche dello sviluppo delle lingue sono limitate.
- Le lingue baltiche e slave appartengono tutte al sottogruppo delle lingue satem.
Meillet vs. Szemerényi
Fino all'opera Dialectes indo-européens di Meillet del 1908, l'unità balto-slava era indiscussa tra i linguisti, come Meillet stesso notava nel capitolo Le balto-slave, « L'unité linguistique balto-slave est l'une de celles que personne ne conteste » (« L'unità linguistica balto-slava è una di quelle che nessuno contesta »). La critica di Meillet al balto-slavo fa perno su sette caratteristiche evidenziate da Karl Brugmann nel 1903, tentando di mostrare che nessuna di queste singole era sufficiente a provare l'unità genetica.
Nel suo riesame del lavoro di Meillet nel 1957, Szemerényi conclude che i balti e gli slavi, in effetti, dovevano aver condiviso un "periodo di lingua e vita comune", e si erano probabilmente separati a causa delle incursioni delle tribù germaniche tra la Vistola e lo Dnepr. Szemerényi denota quattordici punti che giudica frutto di un'eredità comune e non di innovazioni parallele, e perciò come prove dell'unità balto-slava:
- Palatalizzazione fonologica (descritta da Kurylowicz, 1956)
- Lo sviluppo di i ed u prima delle risonanti indoeuropee
- La legge di Pedersen ed il mutamento ruki
- Innovazioni nell'accento
- L'aggettivo definito
- La declinazione del participio in -jo-
- La desinenza del genitivo singolare in -ā(t)- per le radici tematiche
- La formazione del comparativo
- I casi obliqui della 1ª persona singolare in men-, e della 1ª plurale in nōsom
- La variante tos/tā per il pronome determinativo indoeuropeo so/sā
- L'accordo dei verbi irregolari atematici (lituano dúoti, slavo datь)
- Il preterito in ē/ā
- I verbi in -áuju del baltico ed in -ujǫ dello slavo
- La forte corrispondenza del vocabolario non riscontrabile tra altri rami delle famiglie indoeuropee.
Un'altra innovazione proposta per il balto-slavo è la legge di Winter (Werner Winter, 1978), cioè l'allungamento di una vocale corta prima di una occlusiva sonora. Le condizioni di operazione della legge sono discusse; secondo Matasović (1995) il cambiamento ha luogo solo nelle sillabe chiuse.
Note
Bibliografia
- Barschel; Kozianka; Weber (eds.), Indogermanisch, Baltisch und Slawisch, Kolloquium in Zusammenarbeit mit der Indogermanischen Gesellschaft in Jena, September 1989, Monaco di Baviera, Otto Sagner, 1992, ISBN 3-87690-515-X.
- Beekes, Robert S. P., Comparative Indo-European Linguistics, Amsterdam, John Benjamins, 1995, ISBN 90-272-2151-0, (Europe),(U.S.).
- Collinge, N. E., The Laws of Indo-European, Amsterdam, John Benjamins, 1985, ISBN 0-915027-75-5, (U.S.),(Europe).
- Klimas, Antanas, Baltic and Slavic revisited, su Lituanus vol. 19, no. 1, Spring 1973 . URL consultato il 13 luglio 2005 (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2008).
- Russell D. Gray and Quentin D. Atkinson. 2003. "Language-tree divergence times support Anatolian theory of Indo-European Origins," Nature 426 (27 novembre): 435-439.
- Matasović, Ranko, "A Reexamination of Winter's Law in Baltic and Slavic", Lingua Posnaniensis 37/1995: 57-70
- Mayer, Harvey E., Was Slavic a Prussian Dialect?, su Lituanus vol. 33, no. 2, Summer 1987 . URL consultato il 13 luglio 2005 (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2005).
- Mayer, Harvey E., Tokharian and Baltic versus Slavic and Albanian, su Lituanus vol. 37, no. 1, Spring 1991 . URL consultato il 13 luglio 2005 (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2005).
- Mayer, Harvey E., Aorist or Future?, su Lituanus vol. 45, no. 1, Spring 1999 . URL consultato il 13 luglio 2005 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2005).
- Pashka, Joseph, Baltic languages & Proto-Baltic, su geocities.com (archiviato dall'url originale l'11 agosto 2006).
- Pashka, Joseph, Proto-Indo-European, su geocities.com (archiviato dall'url originale l'11 agosto 2006).
- Szemerényi, Oswald, The problem of Balto-Slav unity, in Kratylos, vol. 2, 1957, pp. 97–123.
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
|