Figlio maggiore di Hector Varlet, maggiordomo del maresciallo Schomberg, e di Marie de La Grange, Charles Varlet fu battezzato nella chiesa Notre-Dame-des-Tables di Montpellier, all'età di circa nove mesi, il 9 marzo 1636.[4]
Suo fratello Achille diventò anche lui un attore, con il nome di Verneuil; invece sua sorella Marie-Justine seguì la vocazione religiosa.[4]
Il 24 aprile 1640, il maresciallo Schomberg e sua moglie Anne Halluin donarono al giovane Charles una biblioteca di seimila libri a testimonianza del loro grande affetto.[4]
Charles Varlet esordì come attore in una compagnia provinciale utilizzando il nome d'arte di sua madre, [2] La Grange, prima di trasferirsi a Parigi, nel 1659, nella Troupe du Roi di Molière.[5]
Attore, annunciatore, segretario, tesoriere, chef on seconde, uomo di fiducia della compagnia di Molière,[1] con il quale ebbe ottimi rapporti e fu da lui molto stimato,[2] nel 1667 portò a Luigi XIV di Francia la petizione scritta da Molière,[6] concernente il divieto che aveva colpito la messinscena della commedia Il Tartuffo.[5]
Nel 1672 sposò Marie Ragueneau, dalla quale ebbe due gemelli morti subito dopo il battesimo, e nel 1675 una figlia.[7]
Dopo la morte di Molière, La Grange guidò la Troupe du Roi, restando vicino ad Armande Béjart, la vedova,[4]. Si dedicò inoltre a ruoli comici quali Il Tartuffo, Alceste, Argante.[5]
La Grange ha lasciato molti documenti preziosi, tra cui il famoso Registre,[1] un libro di conti personale, nel quale dal 1659 al 1685, annotò ricavi e spese della compagnia e osservò i fatti quotidiani, le avventure dei singoli commedianti, gli eventi felici e infelici.[2][6] Questa importante testimonianza dell'attività della compagnia di Molière e della vita teatrale fino alla fondazione e gli inizi della Comédie-Française,[1][3] a lungo ignorata, fu pubblicata per la prima volta nel 1876.[5]
Nel 1682 curò insieme a Jean Vivot la prima edizione del teatro di Molière, intitolata Œuvres de Monsieur de Molière.[1][6]
Ruoli principali
Lélie, figlio di Pandolfe, in L'Étourdi ou les Contretemps nel 1659 ;